Recensioni per
Dead People Do Not Come Back - Farsalo
di GinChocoStoreAndCandy

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
08/05/23, ore 13:26

Doverosa premessa: essendo relativamente nuova del sito, non ho ancora letto “Dead people do not come back”, cosa che forse avrei dovuto fare appena cominciato il primo capitolo di questa tua fanfic; ma essendo incuriosita dalla storia ho voluto proseguire comunque, quindi chiedo scusa in anticipo se magari, procedendo con la lettura, fraintenderò qualcosa o non mi sarà ben chiaro qualcos'altro (anche se mi sembra di aver capito che Farsalo dovrebbe spiegare alcuni eventi antecedenti alla storia madre, indi per cui non dovrei incontrare grossi problemi).
Ovviamente, appena ho tempo vorrei riuscire a leggere anche “Dead People do not come back”, anche se mi ha un attimo distratta il titolo “La lunga e oscura pausa caffè di Levi Rivaille” (da buona fan di Douglas Adams -sperando sia questa la citazione- sono incuriosita).
Tornando a Farsalo, prima di scrivere questa recensione ho riletto un paio di volte entrambi i capitoli, prendendomi il giusto tempo per analizzare la tua storia. Innanzitutto si è davanti a qualcosa che non è propriamente AU, essendo l'ambientazione sostanzialmente quella originaria, ma che è lontana, almeno apparentemente e dal punto di vista temporale, dalla trama di Isayama; ma pur svolgendosi in una parentesi di tempo che potremmo definire “sospesa” e affrontando una serie di eventi di libera invenzione, si colloca nell'universo di SNK senza sembrare fuori luogo. C'è la componente horror, c'è l'esplorazione e il mistero (molto bella la descrizione del Duomo) e consequenzialmente l'avventura; e ancora il mistero, riferendoci al libro da decifrare.
E' SNK e al tempo stesso è qualcos'altro, ma offri una chiave di lettura che non ci fa dubitare di cosa abbiamo davanti, perché nel momento in cui leggiamo l'agire dei personaggi creati da Isayama pensiamo “sì, sono loro”; per esempio, Sadis è chiaramente Sadis, tra l'altro molto ben reso (personalmente apprezzo il recupero di un personaggio che spesso ha rischiato di passare in sordina mentre invece ha una sua tragicità), e così anche gli altri personaggi che inserisci. In sostanza crei un equilibrio fra la tua invenzione e il canon che è estremamente sottile (e fragile) ma che per proprio per questo merita sicuramente la lettura (e, perché no, un commento), ma soprattutto invoglia a continuare a leggere per sapere “come va a finire”. Alla prossima!

P.s.:
Per quanto riguarda i nomi dei personaggi e i vari riadattamenti, se ti può consolare la verità è che 3\4 dei modi in cui vengono chiamati i protagonisti sono, o frutto di una pessima traduzione (per esempio, “Rivaille” di fatto non esiste, è solo un errore della casa editrice italiana) o, peggio, temo un insensato tentativo di “europeizzare” alcuni nomi, come facevano, anni fa, certe enti televisive nazionali quando traducevano e doppiavano gli anime giapponesi (sono una ragazza e il primo esempio che mi viene in mente è “Sailor Moon”, dove i nomi delle protagoniste erano stati completamente stravolti, rispetto all'originale, ma so che ce ne sono stati altri). Un discorso simile in realtà è da applicare anche ai gradi militari attribuiti ai personaggi, soprattutto ai membri del Corpo di Ricerca, diversi nel manga e nell'anime, in quanto risultato di traduzioni e doppiaggi errati e che spesso non trovano corrispondenza con l'originale giapponese.