Recensioni per
Fino alla carne viva
di Mary Black

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/11/23, ore 21:36

allora, Mary, alla fine ho scelto di leggerti questa anche perchè effettivamente di storie tra Ginny e il diario di Tom, non ne ho mai lette da che ho memoria.
Allora parto subito con una premessa, sebbene nell'altra recensione ti abbia detto che la mia ship preferita è la Bellamort in HP, Tom Riddle lo preferisco di gran lunga rispetto al Voldemort adulto. Il motivo è presto detto, essendo secondo me Tom molto più simile a Grindelwald di quanto lo sia stato Voldemort. E infatti rimango convinto che Silente avesse non dico paura di lui, perchè è pur sempre Silente, ma sicuramente timore perchè gli ricordava il suo amico/alleato/amante. E la paura di cedere nuovamente al lato oscuro vedendo Tom la prima volta all'orfanotrofio sicuramente gli sarà passata per la mente.
Inoltre rimango convinto che se Harry avesse dovuto affrontare Tom Riddle immortale al posto di Voldemort probabilmente non sarebbe sopravvissuto. Questo perchè secondo me Tom sarebbe riuscito ad allearsi molti più seguaci e infatti tutti i seguaci di Voldemort se noti, sono TUTTI seguaci che lui si è creato quando era Tom Riddle.
Dopo questa parentesi introduttiva passiamo al tuo scritto. Che dire, se non: è bellissimo? *-*
Mi è piaciuta molto soprattutto perchè sei riuscita molto bene, in poche parole a riassumere tutta la storia del rapporto tra Ginny e l'Horcrux di Tom in poche righe e il dono della sintesi non è per tutti! Brava innanzitutto per questo! :)
Poi mi è piaciuta molto anche perchè Ginny è esattamente come l'avrei immaginata in quei momenti in cui si lasciava trasportare da Tom nei crimini da commettere al castello. Ovvero: lei completamente "posseduta" dal diario e dal potere oscuro che emanava oltre che dal fascino che Tom sapeva infonderle dentro con parole dolci e garbate da bravo ragazzo comprensivo e paziente nell'ascoltare i problemi esistenziali e di cuore, di una ragazzina appena undicenne.
Eppure poi con il passare del tempo non mancano i riferimenti a Ginny che stavolta viene costretta da Tom ad assistere ai suoi di ricordi, che sicuramente dovrebbero averla terrorizzata. Rimane tuttavia un enigma (ma spiegabile con il potere del diario) come lei resti tuttavia affascinata da Tom dopo che lui, sicuramente, in uno di quei ricordi le abbia mostrato l'uccisione di Mirtilla...
Molto suggestiva anche la scena dove lui le domanda che cosa è per lei l'amore. Lei dice: l'amore per Harry e lui la corregge subito parlando dell'amore per lui. Molto interessante, perchè qui sembra quasi effettivamente che Tom conosca il significato dell'amore, sebbene purtroppo alcuni babbani, credono che Voldemort, sia giovane che adulto, non sapesse amare... che stupidaggine. E poi le dice di entrare nuovamente nel diario, per violentarla.
Molto suggestiva anche la scena dove poi lui esce dal diario, la violenta nuovamente e lei nella adorazione per lui, sebbene provi dolore, ride contenta.
I miei complimenti Mary, veramente. Questa mi è piaciuta ancora di più dell'altra! Anche l'altra era molto bella, però sai...quando c'è Tom Riddle si parte sempre in vantaggio ahahah.
Complimenti vivissimi, ancora, Mary!! :D
Presto proseguirò a leggerti altre storie, nel frattempo mi fa molto piacere averti potuto leggere queste due! :)
Dani

Recensore Master
12/06/23, ore 20:36

Ciao, eccomi a lasciarti una recensione. Come ti ho detto avrei voluto passare prima, ma preferisco essere sempre un minimo lucida quando lascio delle recensioni e se sono molto stanca finisce che non riesco a connettere bene. Ma comunque... Ho scelto questa storia, lo confesso, per curiosità sul paring. Non ho mai letto niente del genere, ma come dico spesso è solo di recente che ho spaziato anche su altri personaggi del mondo di Harry Potter, prima ero piuttosto monotematica. Ero curiosa di capire che tipo di storia avevi scritto, ma soprattutto come avevi caratterizzato i personaggi. Soprattutto Tom Riddle. Ricordo l'altra storia tua che ho letto, mi sa l'unica che ho letto, e mi ricordo benissimo che ero rimasta impressionata dalla maniera in cui avevi caratterizzato Tom. Non è mai facile caratterizzare personaggi come lui, si rischia di ridurli a una macchietta incolore o di renderli banali o scialbi, magari eccessivamente e incomprensibilmente malvagi. Tu invece tiri fuori degli aspetti del personaggio che finiscono con il renderlo, oltre che perfetto da un punto di vista dell'IC, anche pienamente realistico. In questo caso non è esattamente Tom Riddle, ma il ricordo nel diario. Mentre leggevo mi domandavo se ci fosse un'effettiva differenza a livello di caratterizzazione. Se magari questa versione aveva delle sfumature differenti rispetto a quella del Tom Riddle "Vero e proprio". Poi mi sono ricordata che Silente lo considera come Voldemort stesso, quindi mi sono detta che non c'erano differenze. Solo il contesto è leggermente diverso, ma soprattutto lo sono le intenzioni. Nell'altra storia che avevi scritto Tom giocava con le persone e i loro sentimenti per puro divertimento, qui lo fa per una ragione più basica, diciamo così ovvero il suo voler essere libero. Usa Ginny Weasley per uscire dalle pagine di quel diario, per poter essere di nuovo in carne e ossa, cosa che quasi gli riesce per altro.

Insomma, questa storia è pazzesca, ecco. Mi è piaciuto molto il modo ironico, ma di un'ironia quasi tetra, con cui Tom definisce Ginny: noiosa, patetica, con una vita insignificante... Sembra chiaro già dalla prima riga cosa pensa il Tom del diario, sa che vuole usarla per diventare reale, ma si rende anche conto che nel frattempo probabilmente si annoierà pure e questo lo infastidisce. Il tuo Tom dell'altra storia si divertiva a torturare le persone da un punto di vista mentale, probabilmente perché stuzzicato da un qualche dettaglio che attirava la sua attenzione. Questo lo fa per mero profitto personale, usa una persona per la quale non ha alcun rispetto, che non desidera nemmeno alscoltare e questo sì, cambia un po' il tono della storia. L'ironia di Tom è pungente, la sua fretta di liberarsi di quella bambina e il suo dispiacersi per la giovane età sono un dettaglio macabro della storia, perché ci si rende conto che, se fosse stata adulta, probabilmente l'avrebbe usata per il sesso o avrebbe tratto lui stesso piacere da quelle conversazioni. Però Ginny non ha niente di interessante e quindi il suo modo di fare è freddo e distaccato, come di un qualcuno che vuole finirla in fretta. E quindi la manipola, la sfrutta finché non è arrivato al suo obiettivo. O quasi. Sappiamo poi come va a finire, ma non è quello che interessa di questa storia quanto più il rapporto tra Tom e Ginny.

Dall'altra parte, anche fisicamente, abbiamo Ginny. Il punto di vista di lei contrasta con quello di Tom in maniera quasi brutale. Sei riuscita a splendiamente a cambiare prospettiva all'interno della stessa storia in una maniera davvero drastica. Immagino non sia stato facile vedere anche l'altra faccia della medaglia, non in un contesto come questo. Ginny è perfetta nel suo ruolo, è una bambina e ragione come tale, anche lei l'ho trovata IC. Con i suoi discorsi sognanti sul suo eroe Harry Potter, che crede di amare. Ginny è così all'inizio, poi però cambia. Anche il suo punto di vista diventa più tetro, sebbene in una maniera leggermente diversa da quella di Tom. Lei inizia ad avere incubi, buchi di memoria, perde intere ore o giornate durante le quali non sa quello che fa. Il suo punto di vista contrasta molto con quello di Tom, dall'altra parte lui è calmo, posato, come un serpente che aspetta la preda con pazienza, lei invece è agitata, diventa impaziente, si rende conto che qualcosa non va e cerca anche di liberarsi del problema, salvo poi tornare suoi propri passi.

Penso che il legame tossico e malato che si è creato tra di loro sia uno degli aspetti più sconvolgenti di questa storia. Tom riesce a manipolarla così bene che Ginny si convince di amare Tom. Crede a tal punto a lui che arriva a sacrificare se stessa e anche nel momento in cui sta per morire, dice a se stessa di amarlo. Quando ho letto quella frase, in cui lei comunque ammette di volergli bene nonostante tutto, sono saltata sulla sedia. Non è facile, almeno per me non lo è, già il semplice approcciarsi a una storia di questo tipo. Cominciando dalla "Coppia" di protagonisti così insolita, fino al rapporto che costruiscono ovvero uno basato sulla manipolazione, sulle bugie e sulla fascinazione. Tom è il serpente e Ginny il topolino che rimane invischiato nelle sue spire. Leggi il punto di vista del serpente, capisci le sue ragioni, ma il fatto che lui la ammali al punto da farle sviluppare un sentimento, resta comunque un rapporto tossico. Penso ci siano predatori che si comportano così, oltretutto. Però ecco credo mi sia piaciuta proprio per questo, la tua drabble. Magari per te è più usuale scrivere storie di questo tipo, io ammetto che non mi ci imbatto poi così spesso neppure da lettrice e anche il semplice scrivere una cosa come questa sarebbe di per sé una bella sfida. Per dire, io mi farei mille paranoie. A scrivere un qualcosa di questo tipo è un attimo che interpretano le intenzioni nel modo sbagliato, quindi applaudo anche il coraggio che hai avuto a buttarti in un progetto del genere.

Come forse si sarà capito, la drabble mi è piaciuta davvero molto. Lo stile è stupendo, poi. Scrivi davvero molto bene, ci sono tante sottigliezze anche in così poche parole che mi ci è voluto comunque del tempo prima di mettermi a recensire e tuttora non sono sicura di aver reso bene quello che intendevo dire.

Complimenti!
Koa

Recensore Junior
10/06/23, ore 23:21

Non è la prima fic che leggo sul periodo in cui Ginny è stata posseduta dal diario di Tom, ma è la prima che non si limita ad accennare vagamente al fatto che l'intero processo presenta delle similitudini con un abuso di tipo sessuale, ma rende lo rende esplicito, con quel "bacio famelico" che sembra il morso affamato di un predatore, l'abuso diventa "reale", almeno nell'universo della narrazione in cui avviene, non più avvolto da metafore, rimandi, dubbi e non detti.
Proprio pochi giorni prima che fosse pubblicata questa fic mi era capitato per caso sotto gli occhi un post su Tumblr (in cui non seguo e non interagisco molto col Potterverse/fandom di HP, quindi è stato davvero un caso) in cui si ipotizzava che l'intero processo di creazione degli Horcurx fosse una metafora dell'abuso sessuale, e in particolare, vista la giovane età in cui Harry è stato trasformato in un Horcrux e Ginny posseduta, una metafora dell'abuso sessuale sui minori ad opera di Voldemort/Horcurx Tom Riddle.
Devo dire che non ho ancora deciso la mia opinione in merito, se fosse una cosa intenzionale nei libri o meno, ma devo ammettere che in questa breve fic ha assolutamente senso, perchè con la tua narrazione evidenzi come aldilà della magia, dei sortilegi, dello scenario fantastico e del worldbuilding della Rowling, il modo in cui l'Horcrux di Tom Riddle guadagna la fiducia di Ginny per manipolare la ragazzina convincendola a fare quello che lui vuole che lei faccia, il modo in cui Ginny è sempre più spenta e sofferente mano a mano che l'Horcrux si impossessa di lei, del suo corpo e della sua interiorità, eppure non dice nulla a nessuno, prima perchè crede di essere innamorata di Tom Riddle nel diario (perchè lui l'ha convinta di ciò) e che amarlo vuol dire obbedirgli, farlo sempre contento e non "tradirlo", cioè non svelare di lui a nessuno (di nuovo: perchè lui l'ha manipolata a pensare ciò), poi perchè si convince di essere lei stessa colpevole e *sbagliata*, è esattamente il modo in cui predatori e pedofili manipolano, adescano e abusano bambini e bambine e ragazzini e ragazzine.
Specialmente il particolare di Ginny che sente di non avere più il controllo o il possesso del proprio corpo, perchè Riddle si è impossessato dell'autonomia della ragazzina e ha distrutto la sia libertà di azione e movimento, e ora Ginny ha dei vuoti di memoria per i momenti in cui l'Horcrux di Tom Riddle ha usato il suo corpo per farle fare quello che voleva lei- momenti che lei ricorda solo a sprazzi, con vaghe visioni e improvvisi flashback, ma che inconsciamente SA di aver dimenticato (...e quindi logicamente sa di aver vissuto e subito, perchè non ti puoi dimenticare qualcosa che non è mai accaduto in primo luogo) e che tornano a galla del suo inconscio tramite gli incubi che le tolgono il sonno, la indeboliscono, e la rendono progressivamente sempre più distaccata da quello che le accade intorno- un meccanismo di difesa che alla fine diventa una gabbia di alienazione che la isola dal mondo, dal microcosmo scolastico e dai suoi cari, rendendola ancora più in balia delle manipolazioni, dell'abuso e del possesso di Riddle.
Quindi, sebbene questa non fosse un'interpretazione del personaggio o dei fatti a cui avevo mai pensato, almeno che io ricordi, ha perfettamente senso, ed è coerente con quanto viene raccontato dai libri, o almeno con quanto *potrebbe* venir raccontato dai libri tra le righe togliendo il rivestimento fiabesco e il linguaggio simbolica e ottimista adatto a pubblico di bambini e ragazzi. (Ma del resto, cosa sono le fiabe, da cui la letteratura fantasy deriva, se non una versione metaforica e digeribile degli orrori del mondo reale, in cui i narratori che inventarono o diffusero quelle stesse fiabe vivevano?)

Recensore Master
08/06/23, ore 20:14

Ciao, Mary <3
Allora, ti dico subito che ho listato questa fic e l'ho adorata immensamente <3 
Oddio, non so da dove partire, sono presissima, è stata spettacolare in ogni dettaglio, in ogni frase, in ogni parola.
Innanzitutto non credo di aver mai letto nulla del genere su questi due personaggi insieme, o sul contesto, o sulla situazione particolare che hanno vissuto, e ho adorato i riferimenti sparsi a tutto ciò che Ginny ha fatto nel secondo libro (persino il dettaglio dei galli, che è solo nei libri, wow, e chi ci aveva mai pensato?)
Mi è piaciuta la struttura della fic e come hai cambiato lo stile, a seconda che ci si riferisse a Tom o a Ginny. Tom è affamato, bramoso, intenso e feroce, lo si evince da ogni suo minimo pensiero. Ginny è una bambina innocente che non fa pensieri artificiosi, vive le sue emozioni allo stato puro: gli vuole così bene, poi ha paura, non ricorda, cerca di fuggire, non vi riesce. E' sempre più imprigionata e assorbita dal potere dell'horcrux, eppure ne è dipendente.
E così Tom, con la ferocia e la vitalità che può riconquistare, può imprigionarla.
La parte finale ti giuro che mi ha spezzata perchè non mi aspettavo minimamente quel bacio. Non è inteso in senso romantico, ma chiude perfettamente l'essenza della storia e quello che è accaduto tra di loro.
Persino il sorriso finale di Ginny a quel bacio dimostra che ancora ne è dipendente. Non me lo sarei mai aspettata ma per me è stata una chiusura perfetta.
Insomma, questa fic è perfetta nella struttura, nell'introspezione, nei gesti fatti, nello stile, in ogni cosa.
E' stato un vero piacere leggerla, l'ho adorata <3 Non leggevo qualcosa di tuo da troppo tempo, ci voleva un tuo racconto <3

Recensore Master
10/05/23, ore 17:34

Eccomi qui!
Nel commento per l'iniziativa ho scritto «se l’autrice di questo racconto non è Mary, non ho più certezze!», perché davvero non ho avuto neanche il più piccolo dubbio che questo racconto potesse non essere tuo. Trovo che sia tu sin dal titolo, Fino alla carne viva, dove echeggia quest’immagine così “piena” ed evocativa a livello sensoriale tipica della tua penna. Come ho già avuto modo di dirti in altre occasioni, trovo tu abbia un lessico e un uso del lessico – attraverso le metafore cui sempre fai ricorso – molto personale: un’espressione come «le lacrime di lei s’inabissano nelle pagine e gli piovono sulle labbra» evoca il tuo stile e la tua maniera di comunicare il mondo interiore dei personaggi; trovo che la tua sia tra le vesti lessicali più personali che abbia incrociato su questo sito e per questo motivo assolutamente riconoscibile.
Al di là del lessico, anche la struttura stessa del racconto che alterna i punti di vista sfruttando i diversi allineamenti (e qui non posso non citare la tua ultima storia, L'illusionista, strutturata proprio così) è un tratto peculiare della tua penna – alternare il punto dei vista dei protagonisti è una piccola firma dei tuoi testi, il tuo modo di mostrare entrambe le facce della medaglia. 
Naturalmente, anche la scelta dei personaggi, la tensione e dinamica costruite e la drammaticità degli eventi (e del tono con cui questi sono narrati) mi ha ricondotta a te. Il rapporto tra Tom e Ginny ai tempi dei Diario credo sia stato affrontato da più autrici, ma il modo in cui l'hai trattato è inevitabilmente tuo, con Ginny che vuole così bene a un Tom che la sfrutta – e ne desidera tutta la linfa vitale – e che sino alla fine cede alle sue lusinghe.
Lasciami dire che la caratterizzazione di Tom è inquietante tanto è perfetta, si sente tutta la sua brama di potere e la sua necessità di rinascere attraverso il sacrificio altrui. È una storia macabra e non potrebbe essere altrimenti vista la dinamica protagonista e la presenza stessa di Tom.
Brava come sempre, un abbraccio!

Recensore Master
24/04/23, ore 18:41

Ciao!

La tua è stata la storia (insieme a quella di Rosmary) su cui non ho avuto il più piccolo dubbio, pur non avendo avuto modo di leggere molto di tuo, perché credo tu sia una delle autrici che ho incontrato su efp con lo stile di scrittura più maturo e definito, per quanto tu possa sperimentare con le immagini o le strutture, hai un'impronta unica (per le atmosfere, ma anche per come scegli di dire le cose e per la costruzione dei personaggi) e credo tu abbia trovato la tua voce (ed è una cosa che ammiro moltissimo). 
Per cui è stato sì facile trovarti, ma anche molto interessante poter sbirciare dentro il tuo stile e analizzarlo, perché presenta un certo grado di "consapevolezza", mi verrebbe da dire, che non sempre si trova in un contesto amatoriale. 
Il primo motivo per cui ho pensato a te come autrice è ovviamente stato l’atmosfera cupa che si respira in tutta la flash, e che le immagini evocate contribuiscono a creare, trascinando il lettore nel vortice del legame torbido che si crea tra Tom e Ginny. Ma sicuramente la cosa che più mi ha colpito è stato il lessico evocativo. Si tratta di una scrittura che prima ancora che raccontare mostra scene, immagini, e lo fa tramite metafore e costruzioni ricercate (collo dipinto di morsi fino alla carne viva, per esempio), che avvicinano lo stile più alla poesia che alla prosa, cosa che mi piace moltissimo. Ho davvero apprezzato molto il tuo stile, credo sia uno di quelli che mi son piaciuti di più, per la sua eleganza e ricercatezza. 
Ad aiutarmi a escludere che qualcun altro potesse aver scritto la falsh, sicuramente si è aggiunta la struttura frammentata, e anche la caratterizzazione di Tom: ci troviamo in momenti totalmente diversi della sua vita, in relazione a due personaggi totalmente diversi tra loro, ma ho trovato un fondo simile nel modo di parlare di Tom tra questo e quello della flash precedente, specialmente nel tono dei dialoghi (e complimenti, perché è sicuramente uno dei personaggi più complessi da caratterizzare, con tutte le sue sfaccettatura e la sua natura torbida, ma tu l'hai colto perfettamente in ogni sua sfumatura). 
La coppia protagonista, poi, non è una su cui sono solita leggere, ma ho trovato davvero conturbante come tu l'abbia scelta di rappresentare, con queste tinte da fiaba dell'orrore. 

Complimenti davvero, alla prossima!

Recensore Master
22/04/23, ore 18:08

Cara Mary, passo a lasciarti il mio commento alla storia come recensione e a mandarti un abbraccio grande.

Penna presunta: Angeline Mary Black
Commento: L’uso degli aggettivi, quel corsivo su “patetica” riferita a Ginny, la carne viva, i riferimenti corporei e i temi che emergono urlano che questa è una storia di Mary Black. Spero di non sbagliarmi ma lo stile mi sembra proprio il suo.

Sev

Recensore Master
17/04/23, ore 13:17

Passo a lasciarti il mio commento come recensione!
Penna presunta: MaryBlack
Commento: Pg: Tom/Ginny. Vibes: crudeli. Commento: la storia l'ho riconosciuta subito perché la sua penna spicca con le immagini crude e graffianti… Oltre al fatto che la Tom/Ginny è uno dei suoi pairing preferiti, che io sappia. Inoltre ritroviamo la divisione in paragrafi, il punto di vista altalenante ma sempre ben comprensibile… Questa storia ha una melodia che chiama MaryBlack da tutti i pori. È anche vero che, però, ormai io e lei ci leggiamo e conosciamo da così tanto che se dovessi aver sbagliato sarebbe mortificante! Ma sono piuttosto sicura. Menzione d'onore ad alcune frasi e figure eccelse che mi hanno colpito: "nel suo mondo di carta s’aggira irrequieto, sognando ragazzine col collo dipinto di morsi", "Tom beve la sua vita, racconto dopo racconto. Il suo mondo color seppia s’infiamma di colori", "Tom sfoggia un sorriso acuminato, mentre le lacrime di lei s’inabissano nelle pagine e gli piovono sulle labbra.". Mi fermo qui o dovrei citare praticamente tutto il testo! Ma questa è proprio l'essenza dello stile di MaryBlack: un lessico molto curato che crea immagini terribili.

Recensore Junior
16/04/23, ore 23:58

Una os forte ma assolutamente calamitante, cosi disturbante da risultare affascinate. La descrizione di tom cosi ic fa paura
Ho avuito i brividi, che maestria
Complimenti per aver centrato il personaggio

Recensore Master
16/04/23, ore 11:13

Ciao, Mary!

Aggiungo al commento che hai già letto sul forum che sei stata tra le prime autrici che ho riconosciuto, penso ti farà piacere saperlo! Nel commento, che provvedo a lasciarti di seguito, mi sono concentrata più sulle analogie con l’altra tua flashfic “Spine nel cielo”, ma a prescindere da quella trovo la tua penna sempre molto coerente nei toni, nelle atmosfere, nei temi, e quindi riconoscibile.

In questa flashfic si rileva una struttura analoga alla storia presentata dall’autrice nella seconda fase della challenge: la narrazione procede per molteplici frammenti, che sfruttano i diversi allineamenti (a sinistra e a destra) e sono separati graficamente da un asterisco al centro.
Comune risulta anche la narrazione preferita al tempo presente e in terza persona.
Si ritrova l’utilizzo del corsivo per enfatizzare incisi o intere sequenze.
Le due storie hanno un protagonista comune, Tom, e in generale atmosfere cupe e toni drammatici che sembrano essere preferiti dalla penna dell’autrice a prescindere dai personaggi a cui si presta. Il lessico è piegato a questo fine (il collo è “dipinto di morsi”, il sorriso è “acuminato”).
Il registro risulta coerente, così come la preferenza per forme contratte come “s’aggira” o “s’infiamma”, meno comuni nel moderno italiano parlato.
Un elemento peculiare è l’utilizzo delle parentesi, un segno di punteggiatura non troppo comune nei testi narrativi, che non compare in “Spine nel cielo”, ma risulta adoperato altrove dall’autrice (anche per sua stessa ammissione in uno dei commenti scritti per un’altra partecipante).

Aggiungo anche che è stata tra le mie flashfic preferite in questa fase della challenge!

Alla prossima!
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