Recensioni per
(Non) abbastanza
di Sofifi

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/05/23, ore 20:15

Sei stata tipo l'unica che ho indovinato! 😭 Ti riporto il commento:

(Non) abbastanza
Penna presunta: Sofifi
Commento: Pg: Petunia. Vibes: tener duro, incertezza sul finale. Commento: molto ben utilizzata la divisione in paragrafi separata da quella ripetizione a sinistra e in corsivo, un mantra che serve alla protagonista per darsi forza. Ottimo anche l'uso dell'asterisco per separare gli ultimi due paragrafi, dove le certezze vacillano; non ho apprezzato tantissimo la scelta del grassetto finale ma capisco che serva a spezzare il mantra, a calcare su quella vena di paura e incertezza che erode l'autoconvinzione di Petunia. Nel complesso è stato usato un lessico semplice eppure incisivo e anche gli episodi raccontati delineano un quadro preciso della protagonista, che cerca di avanzare a testa alta lasciandosi indietro le "stramberie" della sorella. Ho assegnato la storia a Sofifi perché… Perché sì. Non lo so spiegare. A una certa mi si sono incrociati gli occhi e continuavo a rileggere le storie che dovevo ancora assegnare e le storie "campione"... Ho trovato in un certo qual modo similitudini fra Petunia qui e Hermione là, perché entrambe si ritrovano a dover compiere una scelta in un certo senso lacerante ed entrambe hanno, comunque, una personalità ben definita e non sono abituate ad essere attanagliate da dubbi. Spero di averci azzeccato!

Recensore Master
05/05/23, ore 21:18

Ciao!
Ero molto curiosa di leggere questa storia, e ci ho messo molto più tempo di quanto avrei voluto, ma alla fine ce l'ho fatta.
E, che dire, l'ho amata moltissimo.
È bellissimo vedere un personaggio come Petunia analizzato in modo così umano: siamo talmente abituati a vederla rinchiusa nel ruolo della "cattiva" senza spessore (comprensibilmente, soprattutto per come sono impostati i primi libri) che la sua umanità, le sue debolezze e le sue fragilità passano sempre in secondo piano. Qui invece Petunia emerge in maniera bellissima: mai giustificatoria, sempre molto realistica, ma assolutamente viva e vivida.
In una storia brevissima riesci a rappresentare molto bene il suo percorso di crescita, quel suo voler a tutti i costi appropriarsi di un senso di sicurezza, della consapevolezza di essere abbastanza (nonostante non sia una strega, nonostante non sia come sua sorella, nonostante tantissime cose), e poi quell'ultima domanda che, in effetti, apre uno spiraglio tutto nuovo sulla sua vita.
Tra l'altro, ho adorato come tu abbia sottolineato una cosa molto vera: il fatto che Vernon, nonostante tutto, scelga di restarle accanto pur conoscendo la verità su Lily è un gesto, a modo suo, bellissimo, indice di quanto effettivamente loro siano davvero fatti l'uno per l'altra di quanto lei conti per lui.
Davvero, mi è piaciuta moltissimo questa visione di Petunia! Complimenti!

Recensore Master
01/05/23, ore 18:30

Ciao!
Ora che non devo concentrarmi unicamente sullo stile posso dirti che ho apprezzato tanto questa introspezione e le sue atmosfere – quell'aria che sa di smog e di nebbia mi è parsa un modo stupendo per mostrare il contesto che attornia la protagonista, un contesto che è sia fisico che emotivo ed è rappresentato da qualcosa di astratto ma concreto come l'aria.
Mi è piaciuto come sia riuscita a mettere in evidenza la complessità di Petunia, stretta in aspettative da cui tenta di fuggire, perché rivelano di lei quella fragilità evoluta in invidia prima e in rifiuto poi.
Quel martellante «Io sono abbastanza», negato in un sussurro – la parentesi – dal titolo e messo in discussione dalla domanda che chiude la storia, mi è parso proprio un ritornello che Petunia ripete a oltranza per tentare invano di convincersene, troppo condizionata dal «non» di cui si è convinta tempo addietro. A livello stilistico, bellissima la scelta del soggetto esplicito ripetuto, un io che non è sottinteso perché immagino serva alla protagonista stessa quale rafforzativo in questa opera di persuasione.
Arrivando al commento che ho scritto in occasione della challenge, come sai non ti ho riconosciuta subito e ho fatto varie ipotesi sull'identità della penna. Tuttavia, dopo aver sbirciato altre tue storie, ho iniziato ad associarti a questo racconto, che con la sua seconda persona ha un grado di intimità che ho ravvisato anche altrove – a mio parere, le tue sono introspezioni “intime”, dove il lettore guarda sì il personaggio da vicino, ma lo avvicina sempre fino a un certo punto, come se non potesse oltrepassare quel confine troppo intimo che avvolge la narrazione. In relazione alla flashfic che hai iscritto alla prima fase, poi, ho ritrovato qui sia la sintassi lineare che la preferenza per i capoversi brevi. Quanto al grassetto a fine racconto, è stato un grande aiuto ricordare di aver letto un racconto in cui ricorrevi a escamotage molto visivi (come una porzione di testo di un colore diverso rispetto all’insieme), perché ho pensato di poterne dedurre una tua propensione a scelte grafiche particolarmente impattanti.
Insomma, riconoscerti è stata una grande soddisfazione – soprattutto perché non ero per niente sicura! –, ma al di là della finalità dell'iniziativa sono stata molto felice di leggere questo racconto, mi è piaciuto tanto. Complimenti!
Un abbraccio! 💙

Recensore Master
29/04/23, ore 13:20

Ciao, Sofifi!
Questa storia mi è piaciuta molto, avrei voluto riuscire a indovinare l’identità della penna anonima! Sono stata tratta in inganno innanzitutto dalla struttura nettamente diversa da quella della flashfic presentata per la fase precedente della challenge.
Certi dettagli che ho attribuito nelle mie riflessioni a un’altra autrice si adattavano in effetti anche a te, e viceversa, e purtroppo ne ero consapevole anche mentre li scrivevo. Avrei dovuto indagare di più per distinguervi!
La scrittura è lineare, chiara, non vi sono periodi troppo intricati o scelte lessicali azzardate (sono anzi tarate sul personaggio, “svitata” e “strambo” sono parole che Petunia userebbe).
Ho ritrovato un uso molto contenuto del corsivo, qui limitato in effetti alla sola breve frase ripetuta – segnalata anche dall’allineamento a destra. Ho riscontrato un’attenzione per i dettagli delle scene narrate, anche quando l’intento primario era l’introspezione: specificare per esempio la “lana cotta del cappotto invernale” invece che semplicemente l’indumento; citare Londra e la meno ovvia Cokeworth per caratterizzare l’ambientazione geografica.
Nel mio commento evidenziavo anche l’uso del grassetto nella chiusa, una scelta stilistica non troppo comune e perciò potenzialmente distintiva, e mi dispiace non aver associato questa caratteristica in particolare a te.
Al di là delle riflessioni sullo stile, ho molto apprezzato la scelta del personaggio e il ritratto che è emerso da questa fanfiction. Non leggo spesso storie su Petunia, e non credo neanche che sia un personaggio popolarissimo nel fandom, ma tu hai saputo renderle giustizia. Quel pensiero ossessivo, sottolineato nel titolo e con le ripetizioni, è assolutamente da lei, l’ho trovato IC: Petunia è abbastanza, quando la sorella così “speciale” le ruba sempre la scena?
Davvero una bella storia!
Alla prossima!
Legar

Recensore Master
24/04/23, ore 20:02

Ciao! 

Io sono stata un tale disastro nell'indovinare, e mi sono fatta trarre in inganno dalla coppia Marietta/Cho (ci ho anche pensato, eh, che probabilmente tu saresti stata più sveglia di me, non presentando una fic su una coppia già trattata, ma nella mia confusione ho provato comunque ahahha), però la storia che hai presentato è stata davvero molto interessante.

Ho soprattutto apprezzato il focus su Petunia, un personaggio su cui si scrive poco, e spesso lo si fa "un po' di parte", senza cercare di scavare dentro di lei e le sue motivazioni, come invece tu sei stata davvero molto brava a fare. 
Innanzitutto, mi è piaciuta la struttura, perché sono una grandissima sostenitrice dei ritratti che si snodano per piccole scene, intervallate da dialoghi o frasi che ritornano, a mo' di leitmotiv, e tu hai saputo gestirle questa scelta davvero bene. In particolare, credo tu abbia spauto evocare benissimo le sensazioni, il senso di adeguatezza/inadeguatezza che accompagna Petunia, tramite dei quadri molto realistici, dove oggetti di tutti i giorni, scene normali, e una grande attenzione ai dettagli (che secondo me fanno davvero la differenza, rendendo il tutto più vero, reale) riescono a esprimere in modo vividissimo quello che sta vivendo.
Ho trovato centrata la caratterizzazione del personaggio, nel suo rapporto con  Vernon, con la sorella (anche se appena accennato) e con la magia, che è sempre stata in grado di farla sentire "non abbastanza". Mi è piaciuto che tu ti sia soffermata sul rapporto con Vernon: potranno essere stati dei pessimi zii per Harry (e nemmeno i migliori genitori per Dudley, dato come è stato educato), ma ho sempre trovato che fossero una coppia che funzionava e che si amava molto, se dopo tutte le sue convinzioni sui Potter e le cose "fuori dall'ordinario" Vernon non ha smesso un solo momento di starle accanto e supportarla, non le ha voltato le spalle come avrebbe potuto, dato quello che sappiamo di lui e del suo atteggiamento verso la magia.
Quella lettera che arriva, con lo stesso sigillo e la stessa scrittura, ha un po' spezzato il cuore anche a me, perché anche la vita di Petunia ha avuto notevoli difficoltà, e l'abbiamo vista nella tua storia crescere per convincersi che in realtà lei è abbastanza, eppure in un momento tutte queste certezze traballano di nuovo. L'ho trovato un ritratto molto realistico e a tratti doloroso, che non risparmia nulla e dà la possibilità a Petunia di dire la sua, per una volta.
Davvero un bel lavoro, è stato un piacere leggere, anche se non sono riuscita a riconoscerti.

Grazie della lettura, alla prossima! 

Recensore Master
22/04/23, ore 18:02

Ciao Sofifi, passo a lasciarti il commento alla storia, benché non ti abbia individiduata subito e tu mi abbia tratto in inganno con un banale cambio di struttura della storia con quelle domande alla fine, mentre nella prima storia avevi optato per un pezzo molto più narrativo. Ad ogni modo, è una flash che mi è piaciuta molto e ti faccio i complimenti per la scelta del personaggio. Non è frequente leggere di Petunia. Sicuramente, dovrò leggerti più di frequente!

Un abbraccio,
Sev

Penna presunta: Futeki
Commento: credo che sia di Futeki perché sento proprio la materialità che mi aveva colpito nella prima storia. Ci sono tanti riferimenti all’ambiente, al tatto e all’olfatto e quella domanda ossessiva che riecheggia nella testa di Petunia e che, proprio quando sembra averla accantonata, riemerge a seguito della morte di Lily e della lettera di Silente.

Recensore Master
19/04/23, ore 15:26

Ehilà 💜
Purtroppo non ti ho riconosciuta come autrice (devo studiarti molto meglio di quanto ho fatto – te e altre autrici che pure pensavo di conoscere, rip), ma questo non cambia il fatto che la tua storia mi sia piaciuta molto!
Tu non hai idea di quanto mi sia mangiata le mani per non aver pensato a (Non) sei solo, ma a onor del vero non ho riflettuto quasi per nulla sui titoli (fatte salve le prime impressioni, ma non me li sono studiati. La prossima volta 👀).
A me il tuo 4+1 non è dispiaciuto affatto: ho apprezzato come i paragrafi (brevi) che hai scelto per raccontarci Petunia Dursley siano intervallati da un pensiero ricorrente, evidenziato dal corsivo e soprattutto dall'impaginazione a destra, un mantra di cui Petunia cerca man mano di convincersi (e di cui ci sembra effettivamente convinta), anche grazie al supporto di Vernon che non la rifiuta nonostante lei gli confessi tutte le stranezze di sua sorella.
Ho trovato l'ultima parte, il +1, estremamente d'impatto: una riga che stravolge tutto e annulla la certezza faticosamente acquisita da Petunia: l'uso del grassetto sottolinea la rottura con tutto ciò che è venuto prima con una forza che il solo corsivo non avrebbe potuto ottenere. È una scelta originale, il grassetto, e qui l'ho trovata assolutamente perfetta. Il lettore è proprio portato a immedesimarsi con Petunia (grazie anche alla narrazione in seconda persona), alla sua disperazione nel ricevere una lettera di Silente dopo tutti quegli anni e nell'avere la sua vita perfettamente adeguata stravolta ancora una volta (un'ultima) da sua sorella. Sono abbastanza? rende benissimo questo senso di sconvolgimento.
Un'altra cosa che ho notato è l'attenzione ai dettagli! (Avrei dovuto considerarti di più per questa storia grrr.) Lana cotta, Jaguar, talco: hai dipinto (in pochissime parole) un quadro molto preciso, nonostante il focus rimanga sui sentimenti di Petunia.
Sei stata bravissima!
Ti mando un abbraccio,
Mari