Ciao, rieccomi, in questo sabato pomeriggio uggioso, con quella nebbiolina che rende i vetri delle finestre appannati, tra vapore e umidità. Il paesaggio appare offuscato. Una foto sbiadita. Mi sembra la giornata "giusta".
La depressione è tutto ciò che hai descritto, però per me questa è la frase che rappresenta al meglio quel tipo di vissuto: "L'inferno non è caldo e rosso. È buio. Non c'è rumore. C'è solo una solitudine senza fine. Continuano a illuderti che non sei solo. Non è vero. Sei solo e lo sai.
Dio non ti aiuterà. Puoi credere in lui ma lui non crede in te."...poi ci sono i momenti "sì", quelli in cui riesci a tenere a bada la "serpe nella sterpaglia". Ma non è semplice. C'è l'ansia, la paura, la voglia di mollare e, al tempo stesso, quella di non fermarti mai,per riempire il vuoto che senti crescere dentro. Diventi un puntino bianco su di un telo nero che sovrasta ogni cosa. L'occhio, aumentando la distanza, non distingue più quel coriandolo di neve. Il puntino sparisce, inghiottito dallo sfondo.
Puoi decidere di soccombere o cercare di rialzarti. Io sono felice che tu ne sia uscita completamente. L'immagine della serpe acquattata mi ha conquistato. Io me la figuro con la testa mozzata. Evviva!
Il buio dell'inferno si attraversa. Lo si fa a tentoni, senza la certezza di trovare l'uscita di quel labirinto.
Anche oggi mi hai tenuto compagnia.
Stavolta è stato un viaggiare in un dedalo che confonde ma con la rassicurante premessa delle prime righe: un'uscita c'è. Quell' "istinto" di cui parli aiuta a ritrovare la strada.
Un abbraccio.
Eclissidiluna |