Recensioni per
Adunata all'inferno
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/02/24, ore 17:07

"La gioia della Russia è bere, senza di ciò non possiamo esistere".
Lo diceva il principe Vladimir di Kiev.
Conoscevo due russi, in Italua per un periodo di studi. Un giorno vengono e mi chiedono: "Perché qui la gente alla sera non é nei parchi a bere?".
Credo che per loro sia una specie di rito. Mi hanno pure convinto a provare a distillare patate in laboratorio...
Cmq, incedibile é quanto riescano a rimanere lucidi e pensanti con tutta quella quantità di alcool in corpo. O forse sono proprio lucidi e pensanti proprio perché hanno quella quantità di alcool in corpo. O forse é proprio la quantità di alcool che hanno in corpo a consentirgli di affrontare queste missioni che, diciamocelo, hanno probabilità di riuscita basse, ma proprio al minimo, visto che nemmeno vengono muniti delle armi necessarie.
Comunque, ti scrivo questa rece per complimentarmi per il tuo primo posto al contest, per dirti che la tua descrizione dello scontro armato é talmente scritta bene, che sembra di essere sul posto.
Il motivo per cui invece ho letto questa storia é che dagli eventi di Palmira del 2015/16, sono passati 8 anni, ma gli argomenti sembrano ancora così attuali. La Wagner, la Siria, mercenari, russi... quando finirà questa follia?
Alla prox!
Ssjd
PS: comunque é vero che la Vodka l'hanno inventata i genovesi. Ma poi il brevetto l'ha depositato il più grande chimico russo di tutti i tempi: Mendeleev.

Recensore Master
21/10/23, ore 14:57

I
PRIMO POSTO, CON UN TOTALE DI 52,35/53
Adunata all’inferno, di Old Fashioned

Grammatica e Stile: 9,85/10 (media tra 9,7/10 di g. e 10/10 di s.)
La grammatica è quasi perfetta, ci sono solo dei piccoli errori di battitura.
“com’è andata a Latakia?” – “Come” va in maiuscolo, visto che il dialogo precedente all’inciso si conclude con un punto fermo -0,20
“assieme un paio” – “assieme a un paio” -0,10
Non ci sono altri errori. Il punteggio è 9,7/10.
Il modo in cui scrivi mi cattura sempre, c’è poco da fare. Se scritte da te, anche storie di decine di migliaia di parole scorrono velocissime (e mi dispiace ogni volta non poterle accettare nei miei contest per questioni di tempo!). Anche questa volta non ti sei smentito.
Il tuo stile è semplice e lineare, dal punto di vista sintattico, ma ciò non è un limite per l’espressività. Mi hanno colpito in particolare le descrizioni ambientali, riprese in più punti con la stessa struttura ma cambiando alcuni dettagli, sia in base alle mere condizioni climatiche, sia in base agli stati d’animo dei personaggi con l’avanzare dell’operazione. Ti lascio un esempio:
“morbide dune di sabbia color ocra che si perdevano all’orizzonte”
“La sabbia aveva assunto una tonalità bruno-rossiccia calda e vellutata, che virava al viola”
“le dune erano di un argento serico che ricordava il manto di un animale. L’orizzonte si stava tingendo di rosa e arancione”
Veramente stupende.
Il secondo punto di forza della storia sono stati ovviamente i dialoghi, su cui hai basato gran parte della caratterizzazione dei personaggi e che ti hanno davvero aiutato a dare carattere a ciò che poteva essere raccontato a parole, facendo davvero capire il modo in cui essi vivono le diverse situazioni, senza essere filtrati dai commenti “indiretti” dell’autore. Ovviamente, ad averli resi così efficaci è soprattutto il forte realismo, che dà modo ai personaggi di esprimersi senza filtri (se non quelli dati dalla scelta del rating giallo).
Anche il lessico scelto è molto valido, e dà un grande timbro al racconto. Mi sono piaciuti soprattutto i termini gergali delle truppe mercenarie russe, per esempio i diversi nomi usati per indicare i nemici, se stessi, le truppe regolari russe e gli alleati siriani (anche l’uso del corsivo non mi è dispiaciuto). Per quanto riguarda gli armamenti militari, ho apprezzato il lavoro di ricerca, che sicuramente corrisponde a una tua personale passione. Confesso che non sono andato a controllare se ogni termine tecnico (soprattutto per quanto riguarda i nomi e i modelli delle armi) fosse preciso in base al contesto, mi sono fidato, ma non ho alcun dubbio a riguardo. Quando invece i termini erano sempre specifici, ma meno tecnici, le note mi hanno decisamente aiutato.
Che altro dire, tutto perfetto! Peccato solo per gli errori di battitura (comunque ridottissimi) che non ti hanno permesso di raggiungere il punteggio pieno.

Trama e Originalità: 10/10
Anche per quanto riguarda la trama, trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro. La storia è lineare nello svolgimento ma complessa da raccontare, soprattutto a causa delle scene d’azione che rischiano di risultare confusionarie. Sei stato però molto attento con i ritmi (grazie anche a punteggiatura e impaginazione, che non ho avuto modo di citare nel parametro precedente), procedendo con ordine e riuscendo a rendere allo stesso tempo tanto la concitazione dei momenti più critici, quanto la chiarezza del racconto.
La scelta del contesto mi è piaciuta molto: prima di tutto per l’attualità del tema delle compagnie mercenarie, che hai sviscerato mostrando anche i lati umani e individuali al di sotto dell’istituzione.
Questo è andato a influire anche sull’originalità, in quanto solitamente sono altri fronti e altri punti di vista ad essere mostrati. Ne hai saputo sviscerare diversi aspetti, sia interni, sia esterni (come i rapporti con i Federali russi o con le truppe siriane), di collaborazione nel senso di raggiungimento degli stessi obiettivi, ma al tempo stesso di competizione per correre il minor rischio possibile stante la ricompensa economica. Davvero molto interessante. Per di più, l’approfondimento del ruolo russo nella guerra civile siriana e nel conflitto contro l’ISIS è stato fondamentale, anche se spesso poco riconosciuto dall’opinione pubblica occidentale.
Come detto in precedenza, inoltre, le scene di combattimento sono state il vero fiore all’occhiello della storia. In quanto sei riuscito a trasmettere una sensazione di caos pur mantenendo ordine nella scrittura: ne è un grande esempio la descrizione della sabbia che, sollevandosi sul campo di battaglia, lascia emergere solamente la cima delle colonne romane di Palmira, e nasconde i due schieramenti. Anche le emozioni dei protagonisti hanno trovato spazio durante queste sequenze, con le descrizioni della sete provata, delle ferite riportate e dalla preoccupazione per la sorte dei compagni, quasi più che per la propria. Un soldato sa che se pensa individualmente è perduto, soprattutto contro nemici come quelli affrontati qui.
Il finale ha invece dei toni ironici, che ben si sposano con i dialoghi presenti anche in precedenza e con il vissuto dei personaggi, che ovviamente non si rivelano moralmente scossi dalla battagli appena trascorsa (soprattutto perché tutti i componenti del gruppo di protagonisti sono sopravvissuti senza grandi conseguenze). Anche da questo punto di vista è stato tutto ottimo, complimenti davvero.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Come già detto nel parametro stilistico, la caratterizzazione dei personaggi si è basata quasi esclusivamente sullo show don’t tell, mostrando i diversi componenti della Wagner tramite gesti e parole, con le descrizioni relative alle loro personalità ridotte all’osso (quasi a compensare la grande attenzione data all’ambiente).
Le interazioni tra i diversi coprotagonisti sono basate per la maggior parte su un grande senso di cameratismo, in alcuni casi di vera e propria fratellanza. Mi è piaciuto come questo elemento non sia stato forzato all’interno della storia per trasmettere un’idea, ma sia stato invece inserito molto naturalmente, mostrandone la pertinenza e l’interdipendenza col contesto mercenario. La storia ha sì un protagonista, ma è al contempo molto plurale, lascia spazio a più soggetti e riesce a così a ricostruire un quadro più completo della compagnia.
Orel è il personaggio meglio caratterizzato, e mi è piaciuto moltissimo. Sei riuscito a mostrare in modo molto eloquente la sua scala di valori, in cui la famiglia è al primo posto: non solo quella che programma di formare con Natasha, ma anche quella acquisita con i suoi compagni d’armi, che non abbandonerebbe mai anche al costo di sacrificare il proprio futuro.
Anche gli altri personaggi hanno lasciato un’impronta netta relativamente a un loro tratto specifico, come da caratteristica del genere d’azione: Sibiriak con la religiosità, Professor con la cultura, Pitbull con lo spirito di gruppo, Nemets in quanto mezzo tedesco e sprezzante del pericolo.
In questo caso non ci sono molti più strati, se non appunto la stima e l’affetto reciproci, ma non credo sia necessario, considerato il genere scelto. Hai saputo approfondire i soliti stilemi, non facendo assolutamente sentire la storia come qualcosa di già letto, e hai dato individualità a ogni personaggio. Non penso si potesse fare di più senza cambiare radicalmente struttura narrativa.

Bonus: 10/10
Genere – Azione: Il genere scelto è sicuramente il principale della tua storia. Le scene di battaglia sono descritte dettagliatamente, con dovizia di particolari. Anche i rapporti privati tra i diversi soldati riflettono gli standard del genere. 2,5/2,5
Emozione – Rabbia: L’emozione è ben approfondita tramite il personaggio di Nemets, che fatica a contenerla ma conosce benissimo la necessità di essere lucido sul campo di battaglia. Inoltre, possiamo ritrovarla anche in Orel, una volta scoperto il piano dei Federali. Ottimo! 2,5/2,5
Oggetto – Missile: I missili che i mercenari hanno sottratto ai Federali hanno deciso l’esito della battaglia, risultando ben importanti ai fini della trama. 2,5/2,5
Luogo – Deserto: Il deserto è senza dubbio un protagonista del racconto. La scelta di Palmira come ambientazione sarebbe bastata già di per sé, ma le descrizioni ambientali, e soprattutto le reazioni dei protagonisti alle avversità (causate anche dalla sabbia e dal caldo) hanno evidenziato il suo ruolo fondamentale. 2,5/2,5

Titolo: 3/3
Il titolo che hai scelto mi è piaciuto molto. Innanzitutto, compare più volte all’interno del racconto, quasi come motto dei componenti della Wagner, e ogni volta con sfumature diverse: all’inizio, l’inferno a cui si fa riferimento è la prospettiva della morte, mentre col procedere della storia passa ad indicare la battaglia stessa, prima di ritornare al significato originale con le note ironiche del finale.
Considerandolo invece individualmente, non sapevo bene cosa aspettarmi prima della lettura, a parte il chiaro riferimento al lessico militare. Ma una volta arrivato alla fine l’ho trovato non solo adatto, ma anche in grado di sottolineare i punti più salienti del racconto. Ottima scelta che merita il punteggio pieno.

Gradimento Personale: 9,5/10
Le storie in cui le interazioni tra i personaggi principali si basano per la maggior parte su rapporti di cameratismo raramente riescono a catturarmi fino in fondo, perché trovo che si assomiglino un po’ l’un l’altro da questo punto di vista. In parte, ho riscontrato questa cosa anche in questa storia. Va però sottolineato che sei stato in grado di andare oltre al topos, dando molta profondità alle caratterizzazioni individuali nonostante lo spazio ridotto. Inoltre, a tuo vantaggio ha giocato sicuramente il realismo, considerando che i rapporti tra i mercenari sono necessariamente di questo tipo, nonché limitate all’ambito militare (non conoscendo nemmeno i nomi reali gli uni degli altri).
Della tua storia ho inoltre amato l’ambientazione tra le rovine di Palmira: penso che la “licenza poetica” che ti sei preso pur di sfruttare quest’ambientazione sia stata decisamente giustificata!
Infine, un altro grande plauso che voglio farti riguarda l’attualità del tema scelto.
Del resto, sai che i tuoi racconti sanno sempre conquistarmi, e che ammiro la tua capacità di creare racconti lineari (nella trama e nello stile) quanto pieni di significati nascosti, che emergono a mano a mano durante la lettura dando la possibilità di riflettere su molteplici temi. Ancora una volta, complimenti!

Recensore Master
24/09/23, ore 09:16

Ciao Old Fashioned,
ho letto con molto interesse la tua bella storia, e ne ho apprezzato il coraggio e l'originalità di ambientarla in una guerra e narrarla da un punto di vista che sono praticamente inediti nella narrativa corrente.
Ho ammirato molto la precisione nella descrizione dei rapporti della compagnia con l'esercito federale russo e con quello siriano, l'utilizzo proprio dei termini che li definiscono e l'appropriatezza nei nomi e nella descrizione degli armamenti. Si vede bene che dietro questa storia c'è passione e ricerca competente.
Per quanto ho letto, tu hai visitato personalmente Palmira e i luoghi dove la storia è ambientata, e questo si traduce in splendide descrizioni di luoghi, luci e atmosfere.
La caratterizzazione individuale dei compagni d'armi e i loro rapporti di scherzosa ma sentita solidarietà sono al centro della tua storia, e il titolo 'Adunata all'inferno' è dannatamente ben scelto, richiamando sia lo slogan della maglietta della scena iniziale che il reincontro finale sul campo di una battaglia che sembrava destinata a inghiottirli definitivamente.
Ti rinnovo ancora i complimenti per questo racconto coinvolgente.
A presto, spero
MaxT :)

Recensore Master
08/09/23, ore 17:13

Grazie a te, amico carissimo, oltre a leggere sempre racconti ben scritti, ben strutturati, con scene di azione ben congegnate e con personaggi costruiti in modo verosimile, si impara sempre qualcosa di interessante. Non sapevo molto sulla "Compagnia Wagner", a parte le informazioni telegrafiche forniteci dai tiggì da qualche mese a questa parte "grazie" al conflitto russo-ucraino, ed alla recente dipartita di Prigozhin: ed ecco che per merito tuo adesso riesco a farmene una idea più completa. Oltre ad avvincere i tuoi lettori con le tue belle storie sai trasmettere nozioni in modo chiaro ed approfondito, e questo in diversi ambiti: da quello militare, a quello storico-medievale, a quello medico-psichiatrico. Continuo a pensare che in Italia abbiamo fame di bravi autori, che portino nelle librerie dei buoni libri, scritti bene e con valide informazioni.
Noi lettori non possiamo che ringraziarti: leggere dev'essere una attività arricchente, oltre che di svago.
Questo, almeno, è il mio personale sentire. 

Recensore Master
07/09/23, ore 17:54

Carissimo^^
Piano piano torno anche io dalle tue parti.
Non conoscevo nei dettagli il mondo dei mercenari moderni, quindi questa storia è stata decisamente interessante. Si pensa sempre a questi uomini come folli guerrafondai, oppure criminali spietati o gente così disperata da accettare di mettere a rischio la propria vita per denaro. Nella tua storia invece emergono personalità ben differenti, soldati e comandanti che non hanno nulla da invidiare a chi milita in eserciti regolari, anzi, forse il loro legame è ancora più forte e soprattutto sincero. Di sicuro lo dimostra il nostro protagonista, che non esita a rinunciare a tornare in patria per correre in soccorso ai suoi compagni, come un vero comandante affezionato ai suoi uomini.
Ho apprezzato molto le scene d'azione, sempre dettagliate e dinamiche.
Alla fine l'eroismo e il cameratismo sono alla base di ogni azione militare ben riuscita.
Mi sono piaciuti molto anche gli intermezzi tra commilitoni, dove si rafforza il legame tra battute e momenti più scanzonati.
In effetti penso che qualsiasi russo si offenderebbe se gli venisse negata la maternità dell'amata vodka.
Complimenti per questo splendido racconto, sei sempre bravissimo!
Alla prossima! :)

Nuovo recensore
07/09/23, ore 15:12

Ciao ^^
Che bello, quante storie tutte insieme! E sai, se non ti do abbastanza il tormento i tuoi nemici non mi pagano.
Comunque inizio facendoti i complimenti, perché immagino tu abbia fatto un sacco di ricerca sull’argomento (che adesso è un filo delicato e tu l’hai narrato benissimo) e hai reso molto bene le dinamiche, i personaggi e le ambientazioni (e sono il tipo di persona che Legge Le Note, e tra l’altro la cosa sull’origine della vodka mi ha spiazzata).
In generale è stata una lettura piacevole, con scene d’azione molto ben costruite (nel caso di molti altri autori faccio skimming di queste scene, ma tu sei bravissimo) e personaggi molto ben caratterizzati. E poi magari sono io che vedo questa cosa dappertutto, però mi sono trovata a ridere in diverse occasioni (chiede la vodka? Allora è sano!).
Concordo con tutti i commenti “film-anni-ottanta”, lo spirito è proprio quello ^^
A presto ^^

Recensore Master
06/09/23, ore 14:11

Carissimo,
questa one-shot mi è piaciuta molto e mi ha fatto letteralmente scendere tra i protagonisti.
L'inizio, con brindisi e addii, è molto vivido. Condivido l'impressione di chi ha scritto che l'atmosfera è anni Ottanta, detto in positivo, quando un combattente esperto e veterano decide di ritirarsi ma ancora non sa ancora che il destino lo richiamerà al fronte.
Orel sceglie i compagni e accorre in aiuto di quelli che, essendo fratelli e famiglia, conosce e stima uno per uno: sei stato molto abile a colorare ciascuno con una personalità differente in così poche righe. C'è quello scontroso, quello scherzoso, il novellino, il fissato, il filosofo... se mi passi il confronto poco ortodosso, è un libro "Cuore" (che io adoro) d'ambiente militare, dove il maestro (di vita) non può mancare. Rivedo nei modi e nei rapporti anche sprazzi del film "I mercenari", che ho apprezzato davvero tanto. ^^
Ho imparato cose che non sapevo, di cui ti ringrazio perché sei una fonte inesauribile di scoperte, in particolare sulle origini della vodka! :)
Allora alla prossima! ^^

Recensore Master
06/09/23, ore 13:52

Ciao Old! Che bellezza poter leggere nuovamente una tua storia, mi sei mancato!
Ti avverto che rischio di essere ripetitiva e petulante, ma se tu sei bravo, che posso fare, ma soprattutto dovrei ignorarlo? Ma anche no!
Quindi non posso esimermi dal sottolineare la tua naturale propensione a narrare di eventi bellici. Si vede che sei nel tuo mondo, che ciò che scrivi è vero, sincero e appassionato. Ci sei dentro e l'onestà intellettuale, così come la passione del raccontare arrivano dritte al cuore di chi legge.
Ho amato molto questa tua narrazione, a tratti goliardica a tratti adrenalitica che, come chi mi ha preceduto mi ha dato proprio l'impressione di un lungometraggio di guerra doc, ma che soprattutto potrebbe davvero essere un ottimo soggetto per un film.
Ho amato come hai caratterizzato i personaggi, poche pennellate ma sapienti, che subito fanno empatizzare con loro.
Una storia che sembra "leggera", ma non lo è affatto, anzi è un inno all'amicizia e alla lealtà, valori altissimi che hai saputo regalarci appassionandoci alle gesta di questi soldati mercenari, oltretutto rendendoli più umani di quanto vengano dipinti di solito.
E per finire un applauso agli attributi (i tuoi) per aver incentrato questa storia sulla Wagner, oggi come oggi suona quasi come un atto rivoluzionario e al di là di cosa uno ne pensi (se ne pensa qualcosa) io ammiro la tua sincerità narrativa, mai banale e competente anche se si tratti argomenti "scomodi".
Ti devo ribadire quanto sei bravo?
sì, lo ribadisco e grazie per questa oneshot!
A presto!

Recensore Master
06/09/23, ore 11:55

Carrissimo sono contenta che tu sia riuscito a partecipare anche a questo contest con una storia che si ispira ai film d'azione dei mitici anni 80 (i miei preferiti in assoluto!).
Ho apprezzato il ritmo serrato con cui si susseguono le scene di battaglia e gli scambi brevi, ma virili e sentiti tra i protagonisti.
Ho apprezzato soprattutto le battute fulminanti del Professor e di SIbiriak, così come il contesto dove si svolgono i fatti, che hai saputo restituire in modo molto visivo e ovviamente il finale, che si chiude col canonico "arrivano i nostri", i quali fanno trito per gatti dei terroristi.
Insomma una vicenda incalzante e godibilissima, vissuta senza troppi patemi d'animo e superpippe filosofiche come dovrebbe essere una storia d'azione che si rispetti ^-^
 

Recensore Master
06/09/23, ore 11:22

Come, due tue storie in pochi giorni? Cavolo, Natale è arrivato in anticipo!

Di nuovo un racconto a tema bellico, stavolta però più che l'azione il tema è il cameratismo tra soldati. E' stato molto bello vedere come restano uniti davanti a ogni tipo di difficoltà, senza mai demordere, prendendosi allegramente per il culo per superare i momenti duri. Tutti insieme, fino alla fine. Poi vabbè, inutile dirlo, le scene di azione ti vengono benissimo. Dovresti scrivere le sceneggiature dei film.

Alla prossima!

Recensore Veterano
06/09/23, ore 04:00

Ciao, carissimo ^^
E' l'ora delle Streghe, l'ora dello dimonio... quale momento più opportuno per molestarti con una recensione, dico io? *risata mefitica*

Scherzi a parte, ho apprezzato molto questo racconto, che ha l'atmosfera e il sapore di un film d'azione anni '80, di quelli che sembrano cose da poco, ma che ti tengono con il fiato sospeso fino all'ultimo. Un racconto breve, ma molto intenso.
Superconcentrato, insomma, come una carica di C4.
Della Wagner, negli ultimi mesi, a torto o a ragione si sta parlando molto, ma, in effetti, si conosce poco. Le dinamiche che racconti, che immagino siano frutto di ricerche approfondite, sono molto interessanti. Non rispecchiano quelle di nessun esercito regolare, anche se - forse - per certi versi si potrebbe azzardare un paragone con la Legione Straniera. Un plauso particolare alle scene d'azione, molto ben strutturate e precise. Si vede che sei pratico della materia.
E poi sono belle perché ci sono tante cose che fanno BOOM!

Ancora sentiti complimenti, carissimo, e tantissimi auguri per il contest ^^