Ciao, eccomi qui a mettere per iscritto le mie sensazioni dopo questa bella bella lettura.
Come ti ho accennato ho scelto questo testa perché io sono ossessionata dalla canzone dei Ghost, ma proprio tanto. Subito l'associazione Mary on a cross con Crowley mi è sembrata azzeccata, un'immagine che attira e che, come tu stessa dici, si presenta a metà strada tra una vivida diapositiva concreta e là metafora dei pensieri ossessivi-ossessionanti di Crowley. Dalla prima stagione di Good Omens c'è un generale accordo che Crowley sia il personaggio della coppia maggiormente tendente a questo tipo di sentimenti, dato che poi lui ha compreso molto tempo prima di Azi l'intensità e il cambio dei suoi sentimenti (Vai troppo veloce per me, Crowley). Hai dato una bellissima atmosfera onirica al testo, Crowley all'inizio rimane negli incubi della sua testa. Lo scherno dei suoi nemici e dei suoi ex alleati lo tormenta. Ma mai come la possibile indifferenza di Azi. Adoro il tema della solitudine, della lontananza dei due amanti, dello struggersi nel desiderio e nel ricordo (fonte di gioia e dolore insieme). Ma ancora meglio, un tema davvero a me molto caro è l'incapacità di distinguere tra sogno e realtà. Crowley è così tanto nella sua mente che non riesce a comprendere se Azi sia davvero tornato da lui o se sia un delirio. Glielo chiede, incapace di poter vedere da solo. E i movimenti di Azi sono molto concreti, mentre Crowley si muove in pose plastiche o stanche o senza forze. Invece no, Azi ha molta fisicità e concretezza nell'abbraccio, nelle carezze e nel suo voto di non lasciarlo più. Questo mi è piaciuto davvero tantissimo, c'è proprio una scelta di netta separazione per descrivere l'uno e per descrivere l'altro.
Complimenti e non vedo l'ora di leggere stasera un'altra storia su loro due.
Cress Morlet |