Mi sono approcciata piacevolmente alla tua storia senza avere la minima idea di cosa avrebbe trattato e quando ho visto l’argomento da te scelto ho trattenuto il fiato per l’emozione. La vecchiaia di un personaggio è qualcosa che mi affascina profondamente, il vissuto raccontato attraverso le parole e trasmesso alla generazione successiva è un lascito che mi porta sempre una dolce nostalgia. E su questa nota nostalgica ho letto la tua introspezione, facendomi trasportare dai piccoli dettagli che emergono ora lì, ora da un’altra parte, ad esempio: la mano inanellata, la pelle ruvida e il contatto opposto che trova con la mano dell’infante, mi ha dato proprio l’immagine classica della signora in là con gli anni, mi hai riportato una sensazione vivida, conosciuta, che ha reso il testo molto vivo.
La scena del parto è ricca di una tragedia che scontra di netto con la bellezza del mese di Aprile, tanto che mi hai portato in mente un film come V per vendetta, in una delle sequenze in cui una donna omosessuale è stata tenuta prigioniera e torturata, ma poi mi si è contrapposta l’immagine di un altro film che a mio parere è una celebrazione alla vita, vale a dire la scena del parto in Mamma Mia 2. Speranza che si alterna di nuovo a toni più oscuri, un passato appena accennato della protagonista, ancora qui il tema dell’anziana che si racconta che torna. E c’è la sua giovinezza, un contesto che ci sfugge, un anziano signore che viene e va, appena accennato, c’è un’idea di trama interessante che poi hai riportato alle note, necessarie per capire quei punti.
Parli del tema della sconfitta, del non perseguire, ma parli anche del tema di una sorta di missione intergenerazionale, suppongo che le origini della nonna influiscano poi sulla vita della nipote in qualche modo. Un testo molto toccante, complimenti e in bocca al lupo per il contest!
Alla prossima! |