Recensioni per
Unlike me
di Vale__91

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
13/12/23, ore 18:46
Cap. 1:

Ciao! Dopo avere letto le storie durante il contest, con calma sto cercando di passare a recensire. Questa storia mi aveva particolarmente colpito per il tema di base, la clonazione come modo di sdoppiarsi (letteralmente) e la possibilità che il clone possa prendere una strada diversa. Forse esagero, ma in un certo modo è come se Kelly, uccidendo Maddie, uccidesse pure una parte di sè che non è come la voleva e che non può, come dici tu, colmare i suoi vuoti. Più che disprezzo, mi ha suscitato molta tristezza, è chiaramente incapace di provare dei sentimenti di empatia e nemmeno di capire che cosa le manca. Maddie è sia un "altro" con il quale Kellyorrebbe mettersi in contatto umano senza esserne capace, sia (inizialmente) la se syessa "vuota", che forse avrebbe voluto riempire con i suoi pensieri, una bambola - non a caso lo dice, Maddie era il nome della sua bambola, quindi un oggetto su cui trasferire la propria personalità. Avrei continuato a leggere altro sul loro rapporto, se deciderai di estendere la storia, fammelo sapere ^-^

Recensore Master
14/11/23, ore 14:14
Cap. 1:

Ciao carissima,
io leggo questa vicenda come una storia di solitudine. LA ragazza è rimasta sola, non sentiamo parlare di un amico, non leggiamo di un parente, a parte il padre morto da poco. Anche la decisione di farsi fare un clone - decisione un filino importante, direi - è presa in totale autonomia.
Il problema è che Kelly la solitudine se la porta dentro, sarà sempre sola, anche con un'altra se stessa. Il professore non le aveva dato un cattivo consiglio, suggerendole di andare in terapia: nemmeno il suo clone la vuole, il malessere che ha dentro fa allontanare anche lei.
Kelly però non può accettare che questo accada, non può consentire alla "parte buona" di sè, ovvero Maddie, descritta come solare, allegra e felice, di sopravvivere, se si vuole allontanare da lei. Se non c'è modo di trattenerla con le "buone", lo farà avvelenandola, ovvero impedendole per sempre di andarsene.
È una storia interessante, che fa riflettere sui concetti di etica e solitudine, ma anche su quanto sia lecito agire sugli altri per ottenere un benessere personale. Ha senso creare un clone per non essere soli? Bisognerebbe chiederlo a tutte le tizie che a 45 anni e single decidono di fare delle fecondazioni assistite per "avere una compagnia" e regolarmente mettono al mondo dei disastrati che poi saranno in carico ai servizi sociali e materno-infantili.
Una storia interessante, che affronta temi di grande rilevanza. Complimenti e in bocca al lupo per il contest!

Recensore Master
04/11/23, ore 17:37
Cap. 1:

Ciao cara Vale!
Come te partecipo al contest sul forum di EFP e sto passando a leggere e recensire le altre storie.
La tua mi ha colpito particolarmente, per diversi motivi. Innanzitutto, sono una fan sfegatata dell'introspezione e la tua storia ne è pregna! In poche parole - so che sono poche perché anche io ho avuto difficoltà a far entrare tutto nel mia OS - sei comunque riuscita a far arrivare tutto lo sdegno nei confronti di Kelly, che ho odiato fin dalle prime righe. Prima ancora di capire che Maddie fosse un suo clone. Kelly, per certi versi, mi ricorda un paio di persone che sono intorno a me, ma la tua spiegazione finale mi ha dato da pensare. E' facile puntare il dito e dire "Kelly è cattiva, è arcigna" senza conoscere bene il suo tormento interiore. Essere soli spaventa. Non è la solitudine di una persona che si ritaglia del tempo per leggere, scrivere, o farsi un bagno caldo. E' la solitudine di chi sa che non può chiamare nessuno se avesse bisogno di una chiacchiera perché nessuno accorerebbe. Per fortuna oggi esiste la tecnologia a ridurre le distanze e una come te che vive lontano penso lo sappia bene :)
Tutto questo sproloquio per dirti che la tua storia mi è piaciuta tanto, quindi complimenti di cuore
Nina^^

Recensore Master
03/11/23, ore 16:14
Cap. 1:

Il tema del doppio, del non me, del non conosciuto, ignoto, che questa volta non fa paura (forse), ma fa rabbia. L’impeto quindi ad espellerlo perché l’altro da sé non è voluto, né desiderato, ma diventa 1) portatore di delusione 2) un simbolo di fallimento.
La rabbia e la disillusione è il sentimento che si legge forte e chiaro per ogni rigo di testo, ed è potente, graffia nelle imprecazioni di Kelly. Di grande impatto è il nome che la protagonista sceglie per la sua bambola di pezza, però umana, per Maddie. Quasi come se Kelly avesse voluto far rivivere un giocattolo nella sua versione umana e si illudesse, come quando era bambina, suppongo, di poter controllare un oggetto però fatto di carne.
Il dottore parla, ma si vede un distacco netto di Kelly, non le interessa niente di ciò che sta dicendo se non andare a contestare l’unica clausola che potrebbe portare alla perdita del suo giocattolo, il distacco emotivo è tale che Kelly pare una persona isolata dal mondo intero, capace di investire solo in chi potrebbe darle esattamente quello che vuole. Non ci sono riferimenti a un lavoro, una passione, un contatto che Kelly potrebbe avere con la vita al di là di Maddie. Come se Maddie fosse l’unico spiraglio capace di darle aria, ma, al pari di quella finestra, non funzionasse abbastanza bene. I soldi del padre di Kelly non bastano però, né per riparare la finestra, né per riparare i “malfunzionamenti” che Kelly vede in Maddie. Tocchi un tema molto forte, il desiderio di controllo sull’altro per avere una quotidianità sicura, tranquillizzante, prevedibile, un desiderio disilluso di fronte alla vastità delle persone con cui invece si entra in contatto.
Sono passata qui grazie al contest delle stagioni, auguro anche a te un grande in bocca al lupo!
Alla prossima!