Recensioni per
L'ultima fiala di Amortentia
di LadyPalma

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
08/01/24, ore 14:34

Questa storia mi è piaciuta molto, è la prima storia incentrata su Merope che leggo ed ha lasciato decisamente il segno!
Oltre ad essere scritta davvero molto bene a livello stilistico e grammaticale, si sentono magnificamente i sentimenti provati da Merope, anche e soprattutto nell’autocommiserazione nel finale, quando si definisce lei la vittima.
Lo è sempre stata dai Gaunt, quindi è più che IC che i suoi processi mentali la portino a pensare altrettanto quando nella realtà dei fatti è stata lei a ridurre in schiavitù l’uomo di cui era invaghita.
Piccola nota finale: adoro quando il narratore si rivolge direttamente ai personaggi <3

Recensore Master
29/11/23, ore 18:06

Ciao, cara!
Ti lascio qua il commento che ho scritto per la All Together Challenge!
​Questa storia è decisamente la mia preferita. L’ho trovata splendida, in ogni parola ben studiata, nella struttura circolare, nel titolo (che ho trovato perfetto e molto, molto incisivo, quasi fatalista!), persino nella forma e nell’impaginazione.
L’aspetto che ho apprezzato di più è come l’autrice ha scelto di rendere gli effetti dell’Amortentia, che rende Tom letteralmente un arrendevole burattino nelle mani di Merope, disponibile a fare l’amore con lei, a bere il suo vino incantato, a chiamarla “mia cara”, ma non a guardarla, non a pronunciare il suo nome. Mi è piaciuto come all’inizio Merope sia soddisfatta, ma smetta di esserlo in fretta – il fatto che lui non la guardi se non con quegli occhi vuoti che non la vedono davvero inizia a essere snervante, a tormentarla, a torturarla, fino a non lasciare niente del compiacimento e della felicità iniziale. Non è forse nella natura di tutte le donne innamorate volere sempre di più? Lo è, ma quel di più Merope non lo può avere, anche se si convince del contrario, anche se pensa che Tom non possa non aver sentito la sua stessa passione, che tutti quei “giorni stesi sudati sul letto, abbracciati, incastrati, mentre esistevate l’uno per l’altra e tutti gli altri – nessun altro – fuori” (una delle mie frasi preferite in assoluto dell’intero testo!) non possano non contare niente.
Ovviamente Tom – come molto spesso fanno gli uomini – la delude, prova solo orrore per essere stato ingannato (diciamolo, in questo caso a ragione), orrore e raccapriccio, e Merope si trova a rimpiangere che lui ora la guardi davvero.
Un altro spunto che ho trovato estremamente interessante è il pensiero conclusivo di Merope che considera che non sa che cos’ha amato in Tom e che forse avrebbe dovuto bere lei l’Amortentia, così forse avrebbe potuto amarsi. È davvero amarissima come conclusione, anche se in linea col personaggio e con lo stato di cruda disillusione che raggiunge. In tal senso, ho adorato quando Merope decide di annusare il filtro (in contrapposizione all’inizio, in cui se ne teneva ben lontana, al punto da tapparsi il naso – chissà poi di cos’aveva paura!), anche se forse mi sarebbe piaciuto ancora di più se non avessi specificato cosa sente, ma avessi lasciato la questione “aperta” alla fantasia del lettore.
Comunque, una storia davvero stupenda che ho letto con estremo piacere.
A presto!

Un bacio,
Mary

Recensore Master
28/11/23, ore 13:07

Merone mi ha sempre fatto una gran compassione: è nata in una famiglia crudele e lei, non perfetta, non riesce neppure a dimostrare di essere una strega, perché continuamente vessata, umiliata, derisa.
Nella sua ricerca di affetto, di attenzione, di essere riconosciuta come persona capace ha fatto una scelta enormemente sbagliata. Ha scelto un uomo bellissimo, ricco, gentile e addirittura cavalleresco nei confronti della sua accompagnatrice nelle passeggiate a cavallo, ma non ha capito che le costrizioni annullano l'anima.
Avrebbe dovuto semplicemente lasciare casa Gaunt mentre suo padre e suo fratello erano in prigione e fuggite in un altro stato.
Ma l'infatuazione che provava verso Tom l'ha spinta a tentare l'assurdo.
Mi piace la descrizione della sua scelta di vedere finalmente occhi vivi perché se avesse funzionato quell'uomo avrebbe forse ricordato la condivisione dei loro corpi. Chi vorrebbe stare con uno che è spento?
Invece ancora una volta niente funziona nella sua vita. E tu lo racconti amplificandone la tragicità, con le ultime 4 parole della fic.
Noi saremmo riuscite a guardarla con occhi pieni di interesse e amicizia?