Recensioni per
Una cosa sola
di SilvanaFreesound

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
26/12/23, ore 18:37

Ciao Silvana!
Complimenti per aver dato luce alla tua kagehina!
Hai regione, è una ship sacra, c’è poco da fare, che la si veda in un modo o nell’altro sono il classico enemy to friends to lovers irresistibile… mettici pure che sono due personaggi e due personalità fantastiche… ed ecco qui, ingredienti perfetti, per la ship perfetta! Questo momento che racconti è per me IL momento: quando si ritrovano dopo il Brasile, dopo che le loro strade si sono necessariamente separate proprio per vivere questo match, l’espressione massima della loro rivalità e della loro reciproca stima e amicizia (amore).
Confesso che il mio headcanon è un po’ diverso dal tuo, ciò non vuol dire che non sia stata comunque una lettura molto piacevole!
Molto bella la riflessione sulla verginità di Tobio, che è più una verginità emotiva e sentimentale per uno come lui che (a mio parere) è un po’ disinteressato al sesso fine a se stesso, mentre invece lo vedo benissimo a diventare un ninfomane con la persona amata. E parlando di questo, bella l’immagine di loro due che si rotolano felici tra le lenzuola, del solletico e delle risate, dopo tanta distanza, tanto dolore ci sta davvero tutta ❤️(prossima volta vorrei però vedere anche il durante!😜)
Un grande abbraccio, a presto!

Recensore Master
10/12/23, ore 09:17

Wow silvana non si direbbe proprio che sia la tua prima Kagehina!
Hai reso perfettamente Tobio e tutte le sue elucubrazioni, che si sono affievolite con la crescita ma non sono sparite!
Hai reso bene Hinata e la sua esuberanza nonché i suoi pensieri fuori fase!
E si Tobio ha aspettato Hinata perché non poteva fare diversamente!
Il loro amore è sopravvissuto e si e’ rafforzato grazie alla loro rivalità ed alla loro leggendaria sintonia!
Bravissima Silvana il tuo stile con qualsiasi ship e’ sempre bellissimo

Recensore Master
09/12/23, ore 18:08

La KageHina è sacra e probabilmente hai ragione, ci vuole tempo per elaborarla; e con questa storia hai dato corpo al percorso emotivo interiore di Kageyama e al tuo come scrittrice per poterlo raccontare appieno. Il punto di vista di Tobio è determinante; parte musone, arrabbiato, sia nei flashback che negli scorci del passato, che ad inizio racconto, con una partita persa per mano del suo eterno rivale di cui è anche innamorato. E vederlo ridere alla fine (di gusto, di pancia, di cuore) è davvero il miracolo che solo l'amore di Shoyo può compiere. Come sempre hai infarcito la storia di meravigliosi 'cameo', l'immancabile Tsukishima contrapposto alla dolcissima Yachi, per non parlare poi del mio amore eterno Oikawa, senza peraltro fare congetture su quello che può esserci stato con Hinata in Brasile: Kageyama lo teme, cerca di convincersi che non c'è stato niente e tanto gli basta. E anche a noi. Rispetto alle tue storie passate c'è sicuramente più profondità e introspezione, senza peraltro farci mancare i battibecchi (che KageHina sarebbe sennò?) che ti vengono come sempre benissimo.
Ho apprezzato davvero moltissimo il pezzo che avevo già letto in anteprima, le prime esperienze di Tobio che lasciano lui per primo insoddisfatto e noi lettori con un senso di vuoto che per fortuna viene riempito col finale.
Ben lieta quindi di averti incoraggiata e ispirata, se questo è il risultato!
<3

Nuovo recensore
09/12/23, ore 15:16

Un viaggio emozionante nelle elucubrazioni di Kageyama che sta proprio soffrendo come un cane senza Hinata. Shoyo dal canto suo si starà divertendo un casino in Brasile, ma sotto sotto soffre pure lui, credendo di non interessare a Tobio. Una storia d'amore in piena regola che mi ha fatto sospirare assieme a loro. Il tocco ironico e divertente esce fuori anche in questa storia sentimentale perché sei unica nel fare litigare la gente. Grazie mille per averla scritta e condivisa.

Recensore Master
09/12/23, ore 12:15

In primis grazie a te per averla scritta; c’è così tanto qui dentro che spero di non perdermi niente per strada.
Innanzi tutto, loro due sono assolutamente perfetti: sempre pronti a punzecchiarsi, anche tanto, ma sempre attenti alle reazioni uno dell’altro.
Tobio è arrabbiato, non per aver perso contro Shoyo - vedere i suoi progressi lo ha riempito di orgoglio -, ma perché segretamente ha sempre provato qualcosa di profondo per lui, anche quando non ne era cosciente, e vederlo andarsene in Brasile e giocare a qualcosa che lui, sbagliando, riteneva una perdita di tempo e, soprattutto, non facendosi praticamente più sentire, lo ha ferito. Dal canto suo, Shoyo prova un dolore simile perché ha sempre pensato di non interessare a Tobio se non come giocatore. E quindi, di nuovo, si aggrediscono e insultano, ma Tobio alla fine non ce la fa più e, dopo quella frase cattiva di cui Shoyo per primo si pente (non siamo mai stati amici), trova la forza di fare il primo passo. A questo punto a restare stupito è Shoyo, na quel “ti amo” spazza via tutto e rimane solo l’intesa tra loro, nuda perché spogliata di ogni inutile orpello, che li riporta in sintonia perfetta, lì in quello sgabuzzino sgarrupato e poi a casa di Shoyo.
Divertente sia la battuta sul “casa mua, casa tua”, sia il momento di intimità che si regalano, finalmente riuniti e con l’idea di non perdersi più.
Mi è piaciuto molto tutto il percorso mentale, quasi di autoanalisi, che fa Tobio mentre trascina Shoyo verso lo sgabuzzino, comprese le elucubrazioni au Oikawa e ka sua cotta storica per Hajime. Parimenti, divertenti le farneticazioni mentali di uno Shoyo sbalordito riguardo le reazioni dei compagni di squadra per una sua relazione con Tobio.
Hai fatto bene a prenderti il tuo tempo perché questa rischia di essere la cosa migliore che gai scritto finora, e finisce dritta dritta tra le preferite.