Dai una grande importanza al rispetto delle regole: lo capisco, è un assillo anche mio. È una specie di alibi che dà la gradevole sensazione di aver fatto bene le cose.
Però, più che cercare di mantenere le 17 sillabe - in Italia presunto portatore di sfortuna :-) -, mi sforzerei di mantenere lo spirito dell’haiku: due versi metricamente simmetrici, il primo - preludio - e l’ultimo - finale spesso inatteso -; e un verso centrale, più esteso, per sviluppare il concetto.
A parte ogni considerazione formale, inizialmente quest’haiku non mi ha detto granché, come la gran parte degli haiku che si trovano in giro. Forse colpa del lettore troppo distratto.
A seguito di successive riletture, però, con un giochino mentale, mi è piaciuto molto. Cos’è la musica se non vibrazione? E quanto vibra la pelle, al tocco sapiente delle dita? Ed ecco che i sensi si impregnano di suono. |
