Interessante questo genere poetico, che definirei quasi fotografico, contenente descrizioni apparentemente fredde e impersonali della realtà circostante, natura (mare e sole) e artefatti umani (faro e aerei).
Ma la realtà - persino con un obiettivo fotografico col quale si può giocare in infiniti modi, angolatura, sfocature, dettagli messi in rilievo, tonalità - non può mai essere delineata in modo oggettivo e impersonale. E anche qui, complici ii mare che è acceso e il vento che scompiglia, è forte l’impronta personale offerta da chi scrive: gli aerei navigano, le navi volano, la migrazione è verso oriente, quasi un simbolo di rinascita.
Gradevole e di semplice lettura questa poesia, senza particolari pretese o ricerche di forma e di sostanza, come un quadretto piccolo adatto a tappare un vuoto bianco di una parete domestica. |