Salve!
Ci ho messo un pochettino a passare da te perché il tuo testo è particolare e non volevo essere superficiale. Quindi mi sono presa un’oretta per leggere e recensirti.
Quello che c’è da dire prima di tutto è che tu utilizzi un linguaggio aulico, alto, per andare a raccontare scene di vita quotidiana. L’utilizzo di termini tanto complicati e dell’arricchimento di una frase con tanti dettagli, non è di certo comune, anzi, sono poche le persone che riescono a scrivere come scrivi tu.
Tuttavia questa è un’arma a doppio taglio. Ti prendo come esempio il primo periodo, quello in cui il sole va tramontando. Le subordinate che vi sono, tendono ad “appesantire” il suo movimento, tanto che il mio cervello fa fatica nell’andare a ricondurre il suo tramonto al sorgere della luna.
Il tuo stile è molto poetico, un paragrafo in questo modo potrebbe benissimo staccarsi dal corpo della storia e diventare una poesia a sé. Una poesia sicuramente da analizzare e con molti significati intrinsechi. Adattare questo stile su di un testo più lungo, ti porta a depotenziare il messaggio che vuoi mandare, perché è come se facessi fermare il lettore spesso per andare ad analizzare quello che sta leggendo.
Quindi ti consiglierei di porti come obiettivo: “Che cosa voglio che il lettore veda per primo? Il significato emerge anche se voglio aggiungere molte descrizioni? Oppure rischio di distrarre? Qual è l’elemento che deve risaltare all’interno del periodo?”
Una seconda problematica che ho percepito è stata quella di capire i luoghi in cui adesso la nostra protagonista si trovava. Avevo iniziato recensendo mentre leggevo, così da non dimenticare i vari dettagli, ma mi sono resa conto di avere avuto prima il bisogno di una visione d’insieme. Perché inizialmente mi parli di una protagonista che fuma, di un bacio finito in fretta e lasciato senza un perché, poi però ci troviamo in fondo al mare, in cui la protagonista ritrova il suo amore, dopo una piccola digressione (ben descritta) sulla loro infanzia, sulla loro storia.
Ho notato che riesci bene a descrivere i momenti più lontani nella vita della protagonista, in modo più chiaro mi hai parlato (a me lettore) del contesto familiare, di come ha conosciuto il suo lui, di come sia nato l’amore e di come sia stato interrotto. Il tuo stile ricerca associazioni e danza ora tra il passato, ora tra il presente più vicino, ora in quello più lontano. Ma in questo danzare ciò che succede è il perdersi della linea temporale.
Incornici l’inizio della tua storia con il tramonto che per la tua protagonista, è un’ora d’aria, un momento di libertà, qualcosa che salva da una profonda depressione dalla quale cerca di sfuggire con la sigaretta, con questo fumo che quasi la soffoca. Il suo lui le si avvicina, la bacia, le dice addio. Da qui vi è uno stacco e la digressione nel passato, per poi tornare al presente in cui lei e lui sono al mare.
Mettere tante metafore rischia di far perdere di vista il presente, il materiale, l’ambiente in cui il tuo personaggio si muove, tanto che a un certo punto lo spazio viene meno, e sembra più ci muoviamo in una dimensione onirica, dai contorni molto sfumati. Non a caso citi Morfeo nel testo e il tuo testo ha caratteristiche che potrebbe benissimo avergli dato Morfeo. Questo per dire che io credo che tu usi uno stile che pochissimi scrittori possono permettersi, ma ti consiglio di andare a delimitare di più lo spazio fisico dei tuoi protagonisti, di soffermarti più su quello che vedono e toccano, per dare al lettore delle coordinate spazio-temporali.
Detto questo, il tuo scritto trasmette una nostalgia e una promessa, qualcosa di lontano e contemporaneamente vicino. Quindi una relazione salda e sicura da un lato, ma che ha subito pesanti scossoni dall’altro. E quindi c’è tristezza, c’è dolore, ma c’è anche vita e amore. C’è fiducia, un ripromettersi di stare vicino, dopo che però si è conosciuta la lontananza. Sono due amanti non freschi, ma legati da una relazione che ha radici profonde e che ha germogliato come il fiore che più volte citi. I fiori, rosa e anemone, vengono ripetuto più volte all’interno dello scritto e se ne denota molto l’importanza, danno un colore al tuo testo, come lo dà il tramonto, come lo dà il blu dell’oceano, come lo dà, anche se in misura minore, il fumo grigio della sigaretta, che si sposa in un attimo con la depressione iniziale della protagonista, e che poi al tempo stesso viene meno con l’ora d’oro.
Quindi complimenti per lo stile, perché da gestire è molto complicato ed è ancora più complicato renderlo comunque omogeneo per tutto il testo, perdona il mio essere stata prolissa ma volevo darti indicazioni precise sulle difficoltà che avevo trovato.
Ti lascio con un in bocca al lupo per questo Contest! |