Donnah(L).
Questo pezzo genera... calore. Un calore che dal petto risale la gola e le mani, fino ad istillarsi nelle parole di gioia, di felicità, di impossibile.
La gente sconosciuta che si abbraccia, che si stringe nella speranza. Idubbi soffocati nella libertà.
Questo mi è piaciuto particolarmente - la libertà.
C'è paura - nell'aria - e timore e dubbio che nulla sia vero, che tutto (o niente) possa riavvolgersi e ritornare.
Eppure non importa, in qualche modo. Non in quel momento che il cuore scoppia di gioia e le labbra assaportano la libertà, di urlarlo al mondo che si è liberi, di abbraciare i cari, di calpestare un terreno qualche ora prima inviolabile. Di toccare, afferrare, accarezzare e colpire. Colpire quella pelle (e che bel termine) pesante e dura e amara e forte.
La voglia di gridarlo, con tutto il fiato, che quell'ombra è sparita e che gli occhi, finalmente, sono liberi guardare al di là dell'oscurità.
Bello, molto, e commovente vero? ç.ç
Da impazzire.
Stavo per scriverti 'ci sentiamo', ma tu sbuchi sempre fuori :3
(Recensione modificata il 10/11/2009 - 11:54 pm) |