Recensioni per
Corpi di Polinice
di avalon9

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/12/10, ore 01:05
Cap. 1:

non sò davvero che dire, sei riuscita a trasmettermi delle emozioni a dir poco travolgenti e le tue note e spiegazioni mi hanno aiutata molto a capire il tutto. hai trattato un aspetto di tutti e quattro i personaggi (aiolia e saori i protagonisti e aiolos e saga, protagonisti sott'intesi ma in fin dei conti i veri protagonisti di questo spaccato) in maniera mirabile senza praticamente l'uso delle descrizioni canoniche. saga è in assoluto il mio personaggio preferito (come anche kanon e non solo perchè sono una gemelli gemelli e quindi di parte ma soprattutto perchè sono i personaggi più complessi del panorama di saint seiya).
aiolia e saori non sono mai stati fra le mie preferenze ma me li hai fatti vedere in una prospettiva del tutto nuova e mi hai fatto cogliere aspetti che ho molto apprezzato.

Recensore Junior
15/11/09, ore 14:25
Cap. 1:

Bella la scelta dei personaggi, belle le citazioni, bello il titolo.
Bellissima la resa dell'incomunicabilità.
Vero, storia simile a Pirro, forse però questa è più malinconica che triste.
Ioria, personaggio che solitamente odio, fa capire la sofferenza che prova nell'aver avuto un fratello "traditore" e, proprio da questa sua esperienza, nasce la totale intolleranza verso Saga.
Isabal, come al solito, si intromette in faccende che non la riguardano (XD).
Allora, inizierei dicendo che, effettivamente, la prima versione è difficile, molto difficile.
Questo OBBLIGA a leggere attentamente le note (chiarissime ed esaurientissime, fra l'altro) e ad analizzare a fondo la psicologia del personaggio.
Giusto?
"Corpi di Polinice", come il suo antenato "Pirro", è un racconto psicologico.
Incomunicabilità di linguaggio, certo. Forse qui meno accennata però, secondo me. Entrambi si "capiscono", ma Isabel non può VERAMENTE capire cosa prova Ioria. Insomma, il linguaggio lo comprendono ma i sentimenti non sono condivisibili. Isabel non potrà MAI sapere cos'ha provato Ioria. Ioria però alla fine si arrende.
Capisce?
Perdona?
Non lo lasci capire (o almeno io non l'ho capito).
A me piace pensare che... no, non perdona.
Accetta, cosa ben diversa.
Diventa consapevole, affronta con una certa lucida razionalità il problema, ma il perdono è altro.
Una storia che lascia una bella amarezza.

Complimenti.

Recensore Veterano
13/11/09, ore 11:39
Cap. 1:

Come ti ho scritto nel MP, sembra destino che io mi innamori dei tuoi quadri su Saint-Seiya. Li trovo efficaci, piacevolissimi, intriganti nel loro essere molto malinconici. Mi piace anche tantissimo il lavoro che il lettore è costretto a fare sul piano linguistico, i misunderstandings che si creano se vengono usati registri - e linguaggi - diversi, il modo stesso in cui interagiscono i personaggi. Davvero un bellissimo lavoro!!! Spero di sentirti presto per altre vie xD.
In ogni caso bravissima

Nuovo recensore
12/11/09, ore 01:56
Cap. 1:

Premessa la mia ignoranza della lingua greca (col francese di Pirro invece me la cavo meglio), la difficoltà linguistica che nasce da questa non conoscenza dei termini che usi (difficoltà annullata, almeno per me, dal fatto che poi spieghi ogni espressione, ogni modo di dire, ogni sfumatura)è uno degli elementi che infonde ancora più fascino alla tua scrittura. Se non sbaglio tu hai scritto anche Arms -non vorrei confonderti con qualcun altro, ma la serie di drabbles in questione era impreziosita da termini in lingua originale poi ampiamente spiegati e argomentati- che apprezzo proprio come queste altre due creazioni. E sai una cosa? Sinceramente io preferisco la prima versione. Di entrambe. Perchè se è la difficoltà di comunicare, quella che vuoi sottolineare in queste creazioni, bè con questo artificio ci riesci a pieno! Ed è un piacere, almeno per me, leggere queste piccole meraviglie che in poche battute mi emozionano come poche cose lette qui su EFP.

Recensore Master
12/11/09, ore 01:28
Cap. 1:

Una storia molto densa e per certi versi persino musicale. Non mi è piaciuto molto il sistema delle due versioni, però, ad essere sincero non mi viene in mente niente di meglio per superare il "piccolo" ostacolo linguistico (sai com'è, purtroppo non tutti parlano il greco...).

Non capisco che vuoi dire quando dici che è Saori che parla e non la dea. Saori è la dea, non sono due entità separate (lo dice lei stessa alla fine della saga di Nettuno). Proprio per questa ragione, non credo che si lasci scappare così facilmente dei termini giapponesi (anzi, probabilmente è più facile che si lasci scappare dei termini ellenici durante una conversazione in giapponese). Ciò nonostante, il dialogo è profondo, carico di amarezza e tensione.