Mi fa male la testa.
No, dico davvero, perché per tutta la durata della storia, l'idea di chi potesse essere l'equilibrista, se na proiezione di se stesso, se qualcuno che non c'entrava niente mi ha fatto quasi dimenticare di leggere la storia in sé.
La storia in sé, l'insegnamento che il protagonista ha tratto, ma soprattutto l'atmosfera stessa della storia, mi sono sembrati quasi un capitolo di Holic, quel qualcosa sospeso tra il reale e l'irreale, il sogno e la realtà, tanto che sono ancora scombussolata, come quando leggo (leggevo?) i casi che Watanuki riusciva a risolvere Yuuko. E ho provato anche un brivido, di paura, di ansia, non so bene neanche io cosa.
Che dire? Non importa chi l'equilibrista sia; ciò che importa è cosa in realtà ha riportato nella mente del funambolo.
[Criticoni d'autunno] (Recensione modificata il 03/12/2009 - 02:32 pm) |