Siccome non c'è modo che io abbia accesso alle puntate in ordine, oggi ho potuto vedere la 30, puoi immaginare - considerato come finisce - quanto avrei voluto vedere la 31... (che poi: non sarebbe meglio aspettare e vederle tutte in fila? vabbè... -___-)
Comunque: quando avevo letto "Mandala", secoli fa, ero venuta a spulciare anche questa. Ma siccome la serie non la conoscevo ancora e non avevo presente l'episodio a cui fa riferimento, avevo lasciato perdere.
Al contrario dell'altra, non ha senso leggerla senza sapere nient'altro...
Oggi, dopo aver visto l'episodio in cui Athrun "uccide" Kira, ho avuto una sorta di flash di questa fic, e son corsa a controllare se parlasse davvero di quello che accade subito dopo. Che dire: niente male come consolazione per non poter vedere il 31! ^___^
Mi è piaciuta moltissimo, come sempre. Il rosso che la pervade tutta trasformando ogni cosa in una tavolozza di rossi, arancio e viola rende il tutto vagamente onirico e irreale, e - curiosamente - questo si sposa piuttosto bene al senso di straniamento che ho avuto quando mi son resa conto che alla fine la (presunta) morte di Kira è il fattore scatenante, ma non è davvero il centro della storia.
Mi sarei aspettata lacrime e rimorso, e invece trovo il senso di aver perso tutto e di non aver più nulla che dia ad Athrun un senso.
"e come risultato ho perduto i miei amici"... nel conto starà mettendo anche Kira?
Il rapporto tra Athrun e Yzak è sempre bellissimo nelle tue pagine, e non vedo l'ora di coglierlo anche nella serie, quando finalmente la vedrò con un po' di filo logico... ^__^

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Per farmi un'idea del tuo modo di scrivere, sono partito da questa che credo sia la prima storia che hai pubblicato in questo fandom, e devo dire che non me ne sono pentito affatto. E' un missing moment perfettamente in carattere con i due personaggi, e ne descrive in modo molto credibile i sentimenti e i rapporti dopo quel drammatico combattimento in cui Nicol si sacrificò per salvare Athrun.
Quello che mi è piaciuto di più è stato l'uso delle immagini: la metafora dei petali di ciliegio per alludere ai soldati caduti, e la descrizione finale del manto di fiamme, l'effetto del sole del tramonto visto con gli occhi di persone per cui la bellezza di questa luce non è stata stemperata nella banalità dall'assuefazione ad essa.
MaxT

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Finalmente qualcuno che ha ucciso quei sdolcinatissimi fiori di ciliegio! HA!
Yzak e Athrun sono in eterno contrasto, ma, come hai perfettamente descritto, non possono fare a meno l'uno dell'altro.

Sono proprio felice che tu abbia finalmente deciso di postare questa storia. Il tuo vivido modo di scrivere evoca immagini e suggestioni e, attraverso quelle, riesci a descrivere perfettamente i personaggi e cosa provano. La rappresentazione più bella secondo me è questo Athrun diviso tra il tramonto e il buio totale della notte, raggiunto all’ultimo istante da Yzak che è descritto perfettamente: duro e aggressivo come solo lui sa essere, ma la sofferenza per l’amico (e per se stesso) è piuttosto palese dietro le sue parole sferzanti. Il momento dove hai scelto di descriverli è davvero toccante, l’attimo nel quale il loro rapporto può rimanere così, diventare qualcos’altro o dissolversi nel nulla, che assolutamente giustifica il titolo di questa storia. Che trovo, in sostanza, davvero molto molto bella (e finisce tra i miei preferiti ^^).

Straordinaria. Mi è sembrato di leggere la pagina di un romanzo tanto è ben scritta e, soprattutto, ben costruita. Ho amato ogni singolo passaggio, mi hai ammaliata, dico davvero.
Non sto neanche a discutere sull'IC dei protagonisti, praticamente perfetti, per cui spendo giusto due parole per dirti che sono tremendamente realistici, al punto da coinvolgere il lettore nel loro dramma.
Tra i preferiti. :)