Devo dire che mi ha colpita molto questo breve racconto, e per lo stile e per il tema trattato. Insomma non ho mai letto un'approfondimento sul personaggio d'Ismene ed è stato molto interessante. Hai tratteggiato perfettamente i SUOI sentimenti, per una volta posti al centro dell'attenzione! Di solito non ci si fa mai troppo peso, tutti sono concentrati su Antigone, sulla sua passione bruciante, mentre la mestezza di Ismene sparisce, sfiorisce! Invece tu sei stata molto arguta e sensibile nella sua descrizione, bravissima! *_*

(rece-premio Giovani Traumi- Robinki)
(Recensione modificata il 16/03/2011 - 03:42 pm)

Non mi soffermo troppo quel che è stato già detto da chi ti ha recensito prima di me, ovvero la splendida idea di mettere su carta i pensieri della sorella "negletta" dalla critica, l'anti-eroina che sceglie di rispettare la legge e non ribellarsi agli dèi - come Crisotemi per Elettra, nella tragedia anche Ismene sembra solo un'ombra messa lì per far risaltare la luce accecante di Antigone.
L'altra cosa che ho apprezzato davvero tantissimo è lo stile che usi: gli epiteti che crei, le ripetizioni quasi anaforiche danno un gusto poetico che richiama lo stile letterario classico, senza nulla togliere alla scorrevolezza del testo. Un lavoro splendido, davvero!

Laura.

(qui è Aika che parla)
Adoro la tragedia di Antigone. E sai, non avevo mai fatto caso al personaggio di Ismene che, in fondo, è solo un espediente letterario per mettere in risalto la figura di Antigone, come è stato già detto. Credo che sia fondamentalmente un errore pensare solo questo: e l'ho scoperto in parte anche grazie a questa piccola perla, piena di significati nonostante la concisione.
Stile pulito ed elegante seppur semplice, complimenti ^^

A lezione il mio professore disse che Ismene era come un bella scatola. Di quelle riccamente decorate da tenere come oggetto d'arte. Che dentro fosse piena o meno di polvere non interessava a nessuno. Era semplicemente un oggetto, un espediente letterario per arricchire una storia già densa. Eppure io ho sempre pensato che lei non fosse li semplicemente per dare voce alla ragione e alla consuetudine, ma per dare un senso alla tragedia: alla fine rimane sempre qualcuno a piangere i propri cari, e lei piange la fine di una famiglia. Mentre leggevo il tuo breve racconto mi sono resa conto di quanto alla fine in lei ci fosse qualcosa di più. Mi piace molto come la tratteggi, come segui il filo di ipotetici pensieri.
Una delle cose che mi ha sempre colpito è che un popolo di così grande cultura tenesse le donne in così bassa considerazione. Le donne forti, volitive e sicure dei loro scopi sono sempre destinate ad una fine tragica, eppure proprio ismene forse, è semplicemente spettatrice e custode di tutti i segreti di più di una generazione: la madre, la sorella, la zia....tutte per amore si spingono oltre al limite, e forse lasciano proprio a lei la memoria della loro vita.
Comunque ti faccio davvero i complimenti perchè ho ancora i brividi, e con il tuo scritto mi hai dato modo di riflettere su un personaggio sul quale non mi ero mai troppo soffermata!
Quindi...grazie ancora e complimenti per il tuo stile!

Sai, credo ci sia un motivo per cui Ismene viene lasciata perdere- in fondo, serve solo per mettere il risalto l'eccentricità della sorella.
Anche se, essendo figlia di sua nonna, probabilmente qualcosa di interessante da raccontare ce l'avrebbe anche lei...

Bellissima, il genere di storie che preferisco! Scritta bene e ricca di riferimenti, spero di leggere qualcos'altro sul genere. Intanto, complimenti!