Ora, tralasciando il fatto che Romanzo Criminale (il film) l’ho visto (ed anche la serie, eh, non mi sono fatta mancare proprio nulla) e che questi tre personaggi mi hanno, com’era programmato che fosse, affascinata moltissimo, volevo comunicarti solennemente che questa shot mi è piaciuta molto. Mi è piaciuta molto perché parla di un Libano a metà tra la versione “poetica” (come tu hai giustamente detto) del film e quella più brutale e cruda della serie. I suoi pensieri sono ben allineati al personaggio e mi hanno commossa. Soprattutto, mi hanno commossa quei ricordi che appartengono all’infanzia e da cui Libano non riesce a staccarsi. Perché è così, è da lì che tutto è cominciato, “dallo spinello che gli faceva dimenticare lo schifo della vita che aveva intorno”. Libano aveva un sogno condiviso da molti: quello di cambiare la sua realtà, di renderla migliore rispetto a quella che il destino si era incaponito a riservargli. Ha tentato di farlo nell’unico modo per lui possibile e concepibile: diventando un capo. Un capo capace di comprare, di possedere, di controllare tutto. Quel tutto gli avrebbe permesso di elevarsi dall’infanzia che lo aveva visto ingoiare i “calci in bocca” che un bambino non può dimenticare. La tragedia della Banda è cominciata da un’infanzia sbagliata, che nessuno di loro aveva scelto. I loro sogni bambini li hanno inseguiti fino a diventare troppo grandi, troppo ingombranti e troppo pericolosi. La “chimera” di Libano lo ha distrutto, ha preteso la morte come riscatto. E anche in questo senso, davvero, Libano ha pagato il suo debito.
La tua shot mi ha comunicato tutto questo. Fantastiche due delle battute finali: “Corri nel sole che muore, tu puoi farcela. Non dimenticare mai che sei un capo”. Parole bellissime e struggenti.
Complimenti e scusa per tutto il farfugliamento :D
Girl

(Recensione modificata il 27/03/2010 - 12:20 pm)