Recensioni per
Legame - Le pietre blu
di Onigiri

Questa storia ha ottenuto 28 recensioni.
Positive : 28
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
31/08/10, ore 12:29
Cap. 1:

Voglio le note e piè di pagina!!!!
non ti preoccupare: non è un ordine, è solo un desiderio.. Le tue storie mi hanno catturato subito, soprattutto quelle di stampo giapponese che non conosco. Per questo vorrei saperne un pò di più.
Mi piace come scrivi, è come se vedessi tutto dal punto di vista della bambina, mi affascina la sua fantasia, spero continui!
Anche se scriverai tanto non importa, finchè la storia piace e ti senti ispirata per raccontarla non sarà mai troppo lunga (te lo dice una che sa cosa vuol dire leggersi "Guerra e Pace"). Io adoro le descrizioni, ma fai un sacco di disgressioni e ci sono particolari un pò inutili che rendono un pò più lenta la lettura.. Mi dispiace che siamo in un epoca in cui la fantasia dei particolari non è tanto apprezzata, molti corrono solo per vedere la fine.
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Recensore Veterano
27/07/10, ore 14:21

Allora, ci ho messo un bel po' per leggere tutti gli interminabili (e meravigliosi!) capitoli, ma alla fine ce l'ho fatta a recensire!
Prima di tutto c'è da dire che scrivi in un modo molto bello... in alcune parti sembra tutto confuso ma, alla fin fine, c'è sempre un motivo per cui è così e quando lo si scopre... porte del paradiso apritevi! xD No, davvero, mi piace molto il tuo modo di scrivere! u.u
Per quanto riguarda la trama, al'inizio non l'avevo capito (se devo essere sincera!) ma alla fine mi si è fatto tutto chiaro. E per il fatto della suspense... guarda che sei brava a gestirla! Sicuramente migliore di me -.-" xD
<3 Mozzichetti, Lion of darkness.

Nuovo recensore
02/07/10, ore 19:36

Questo brusco cambiamento di scena non è affatto sgradito! Benché contassi sul fatto di poter capire che fine avesse fatto Massimiliana, non posso non ammettere di aver *adorato* questo capitolo! Fin dall'inizio è stato pieno di emozioni, ho quasi provato la stessa rabbia di Dhovir nel dover leggere quante idiozie e quanta mancanza di tatto ha dimostrato la gente nei suoi confronti. Ha appena perso la donna che amava per un figlio non voluto e, sebbene i più non sapessero di quest'ultimo particolare, non possono certo pensare che lui sia così incredibilmente felice per la nascita del suo bambino, motivo della morte della moglie. (O forse sono io che ho dei problemi coi bambini, il che non è escluso...)
E poi l'ipocrisia, manifestata subito dalla vecchia vicina di casa e poi da tutti gli altri. E infine la moglie, imbalsamata come un trofeo di caccia, che di fronte a lui, come viva ma senza respiro... Una scena davvero toccante, mi ha emozionato, non c'è altro da dire!
Ah, una nota: "con un sorriso serio sulle labbra color cannella".
Mi pare di avertelo già detto in passato, ma devo ribadirlo: le tue storie sono piene di sfumature di colori - forse più di quante ne conosca la piccola Mila - ed è una delle cose che ammiro di più nel tuo modo di scrivere! La maggior parte delle storie sono monocromatiche, mentre le tue - informaticamente parlando - sono a 32 bit! :p
Davvero tanti tanti complimenti e, beh, il fascicolo con i miei commenti, in effetti, è leggermente inquietante XD, ma sono contenta che ti facciano piacere e no, non smetto di commentarti! >.< (Anche se con la perdita dello scorso capitolo te ne avevo dato l'illusione! :P)
Un bacione!

Nuovo recensore
02/07/10, ore 19:18

Mannaggia a me e a tutti gli esami di questo mondo! Mi son persa il capitolo quattro! >.< Va beh, allora oggi doppio commento! :p
Ho ascoltato Il trillo del diavolo e devo ammettere che è davvero molto molto bella (non la conoscevo, sono abbastanza ignorante in materia >.> ascolto praticamente solo Wagner), ma, soprattutto, come al solito è stato un inserimento geniale! Come Tartini sognò il suo diavolo, anche Mila si ritrova dispersa in mondo di sogni - o una dimensione parallela, come han già ipotizzato? - oltremodo inquietante e tetro... Un po' troppo per essere frutto di una fantasia di bambina, secondo me :S ma forse sto solo sottovalutando la capacità di immaginazione della piccola protagonista!
Sono sempre più sorprendenti i collegamenti che Mila fa - persino in sogno? - tra la realtà che sta vivendo ed i propri ricordi: Margherita, la pessima - posso dirlo? - insegnante di nuoto che spunta fuori mentre Massimiliana "rischia" di affogare, o la più semplice filastrocca legata all'amichetta francese richiamata alla memoria dai discorsi dei grandi.
A proposito: io non ti chiedo il significato di quelle parole, al contrario, sperando che ti faccia piacere, te ne do la traduzione ^^:

A te, a me, / Piccola noce. / A te, a lui, / Dice il topo. / A te, a me, / Sei tu il re. / A te, a me, / Non è lui / A lui, a lei, / Tira la corda.

Infine, ti confesso di non aver ben capito chi è l'uomo che Mila incontra alla fine del sogno: è suo zio? E' l'uomo che ha visto dalla finestra? E' tutt'altra persona? Mah, boh, chissà! :) Vado a commentare il quinto capitolo!

Recensore Master
19/06/10, ore 23:42

Non posso non iniziare questo commento ringraziandoti dal profondo del mio essere per quanto detto sul mio commento nelle note d’autore, passando al testo in sé, forse bisognerebbe analizzarlo nell’economia generale della storia, ma per quello credo ci sia tempo, in questo momento certo sembra una digressione che non sembra particolarmente in contatto con le avventure della piccola Mila in un contesto che sembrerebbe da confini della realtà (o dell’irrealtà), ma non ho dubbi che alla fine il nesso sarà svelato. Procedendo all’analisi del capitolo in questione, l’ho trovato niente affatto male, ho trovato molto adeguato all’atmosfera che si voleva creare questo stile asciutto, distaccato, direi quasi asettico nel descrivere le emozioni del protagonista, a quel che ho capito, l’ambientazione sembra quella di un paese lontano, sia nello spazio che nel tempo (di quelli dove solitamente vengono ambientate le saghe fantasy del tipo sword and sorcery), se non addirittura di una qualche dimensione parallela (gli esseri descritti non sembrano appartenere alla specie umana, o meglio, sembrano uomini, ma hanno delle caratteristiche fisiche almeno in parte diverse,dato che si parla della presenza di ali, quindi potrebbe trattarsi di individui appartenenti ad altra linea evolutiva), a mio avviso, la descrizione dei sentimenti di Dhovir m’è parsa molto accurata, mi pare di vedere in lui un senso di rabbia profonda, succeduta ad un breve attimo di felicità (come lo sposare la donna che amava, nonostante il ceto fosse piuttosto diverso e quest’ultima poteva scegliersi un altro compagno portatore di uno stile di vita migliore di quello che poteva garantire il protagonista), la descrizione di una convivenza basata sull’essenziale, ma che a quanto pare ai due non sembrava pesare particolarmente, l’arrivo di questo “terzo incomodo” (non sempre l’arrivo di una nuova vita è salutato positivamente, e non credo che un sentimento del genere alligni solo in questo particolare paese) che perdipiù è costato la vita alla madre non deve aver fatto gioire particolarmente il buon Dhovir, il quale, già provato da questa immane disgrazia, deve osservare lo svolgersi di celebrazioni degne di un evento di tipo messianico, decisamente troppo per un individuo la cui psiche non deve essere nelle migliori condizioni (e non credo l’aiuti il vedere l’immagine della sua consorte conservata a futura memoria, dato che lui ne avrebbe preferito l’incinerazione), immagino che con quello che sta vivendo il suo animo le scene di giubilo lo urtino fin nella più intima e riposta fibra del suo essere, e non può che sentirsi estraniato rispetto ad esse (in questi casi si suol dire che chi per la patria muor vissuto è assai, e la povera Lhana pur spirando ha compiuto l’atto di mettere al mondo quello che i maggiorenti del paese ritengono essere il veltro che salverà il paese, ma questo al neo- vedovo sembra insignificante, forse se fosse toccato ad un altro avrebbe avuto idee diverse, ma la sventura rende gli uomini e più in generale gli esseri senzienti poco disponibili alle ragioni altrui). Mi sembra inoltre ben descritto il contrasto tra i sentimenti del protagonista del racconto ed il discorso del Grande Patriarca che narra al popolo le disgrazie del passato e lascia prospettare un radioso avvenire grazie al neonato dotato di poteri praticamente divini (a dire il vero le traversie subite non sembrano proprio bazzecole, dato che hanno dovuto subire l’assalto di esseri feroci, spietati e praticamente invincibili, contro cui nemmeno le deità invocate sanno opporvisi, anzi ad un certo punto sembrano proprio disinteressarsene, rifugiandosi dietro vaghe promesse di aiuto nel futuro). Forse l’unico pensiero razionale che la mente sconvolta del povero riesce a formulare è appunto l’omicidio del Grande Patriarca, anche se questo probabilmente equivarrebbe a condannarsi al linciaggio da parte di una folla probabilmente esasperata e pronta a seguire chi dice di avere al soluzione.
In conclusione: ho trovato di piacevole lettura anche questo capitolo. Complimenti

Recensore Master
30/05/10, ore 22:00

Premetto che la storia di Tartini e della genesi di quella sua particolare opera ha sempre affascinato anche me, devo dire che per quel che ne posso pensare io mi sembra davvero un ottimo inserimento nella dimensione particolare in cui si muovono i personaggi di questa storia, ho trovato poi davvero piacevole il passaggio delle parole dello zio alla realtà peculiare tipica della giovane età della protagonista, che rapporta quanto detto dal parente alle sue esperienze di letture personali e scolastiche, ed anche il leggiadro ignorare la verdure presente nel piatto, nonostante le raccomandazioni materne), come del resto non posso non menzionare il fatto che la piccola Mila associ prontamente al termine “Francia” versi scritti in quella lingua, mentre i due adulti parlano di quello che hanno visto (o piuttosto non visto) nel corso delle loro esperienze transalpine (mi sembra inoltre che hai saputo ben indicare nell’imbarazzo di Daniela la diversità dello status sociale che dovevano avere i due fratelli in vita, dato che Amos può permettersi una grande villa con presenza di servitù, cose evidentemente del tutto sconosciute al padre di Mila ed al suo nucleo familiare), non mi ha sorpreso invece il senso di liberazione che ha provato la protagonista alla fine del desco e del suo corredo di discussione che molto probabilmente la interessavano molto poco, o almeno non quanto il suo amato puzzle, ed ancora di più deve aver provato a provare un senso di sollievo una volta nella camera da letto, credo che la madre abbia visto sostanzialmente giusto nel vedere una certa qual poca affezione da parte della figlia nei confronti del parente.
Quanto alla parte finale del capitolo, mi pare che tu abbia saputo ben descrivere l’inquietudine di Mila nel vedersi in una situazione davvero particolare, che oscilla tra veglia e sogno (o, più propriamente, un incubo), ho gradito molto tale indeterminatezza nel descrivere gli strani eventi che vedono coinvolta la protagonista, che sembrano ondeggiare tra una oggettività distorta e la febbrile attività cerebrale di una mente eccessivamente fantasiosa e allucinata, tra questi, non posso non fare menzione almeno della donna che sembra aver smarrito la testa, o quella intenta a contare sassolini, o dei contenitori simili a mongolfiere dove i pesci nuotano nell’aria anziché nell’acqua, come anche il loro comportamento sospetto nei confronti della protagonista, come saggiamente detto, non è affatto scontato che le cose strane siano quelle che Mila vede o non sia piuttosto la sua presenza colà ad essere fonte di turbamento, in altre realtà o dimensioni (come quella in cui sembra essere finita la protagonista) i criteri di giudizio possono essere sensibilmente, radicalmente diversi.
Ancora qualche parola sullo zio, per quel che ho capito del personaggio una natura particolarmente sfuggente, sembra quasi che Mila cerchi disperatamente di vederlo simile al padre, ed il non riuscirci le crei una certa inquietudine (la sua fervida mente si trova in una fase in cui non le è ancora chiaro il discernimento delle differenze che possono esistere anche tra membri della stessa famiglia, non a caso è stata coniata un’espressione piuttosto singolare ma non per questo priva di verità, ovvero “più che nemici, erano fratelli”), in questo capitolo lo si mostra amante della musica e virtuoso del violino, ma questo non sembra comunque scalfire quell’aria inquietante che ha.
In sintesi: non so quanto possono valere, ma ti faccio i miei complimenti per il capitolo, l’ho trovato ben scritto specialmente nella sapiente alternanza degli elementi presenti, ora leggeri, ora più grevi.

Nuovo recensore
16/05/10, ore 02:37
Cap. 3:

Eccomi eccomi eccomi! In estremo ritardo (soprattutto perché avevo cominciato a leggere il capitolo quasi due settimane fa, ma ho potuto finirlo solo stasera -.-), ma ci sono!
Allora. Comincio dal fondo, stavolta, per dirti che: sì, in questi capitoli succede ben poco, ma non per questo non sono belli e piacevoli da leggere! Tante delle storie che hai citato finora mi sono totalmente sconosciute, perciò leggere delle fantasie di Mila è un po' come tornare bambina, quando ogni sera mi facevo raccontare una fiaba diversa! :) E poi lo sai che, scritto da te, io leggerei anche la lista della spesa! XD Figuriamoci se non leggo una storia tanto bella!
A proposito di Mila, è davvero sorprendente leggere di come riesca a collegare oggetti e situazioni apparentemente insignificanti, a favole e credenze rendendoli improvvisamente interessanti e quasi "magici". (Ti giuro, se fossi stata in quella stanza, la prima cosa che avrei fatto sarebbe stata guardare dentro al vaso di porcellana! >.<) Anzi, complimenti a te che riesci a tirar fuori così tanti riferimenti.
Tornando all'inizio del capitolo, beh, alle prime righe cominciato a gongolare come una scema perché hai inserito il quadro che preferisco in assoluto! :D Lo sai, sono perdutamente romantica, perciò, al di là del significato politico, non potevo non amare Il Bacio di Hayez... [Anche se, sinceramente, Il bacio di Klimt non mi piace... Però quello di Rodin sì! Va beh, lasciamo stare! XD]
Per finire, sono rimasta affascinata da questa figura che Mila intravede dalla finestra e che, con un solo sguardo, riesce a spaventarla in tal modo! Mi chiedo davvero cosa possa aver visto nei suoi occhi (o sul suo volto). E poi, sono curiosa di sapere cosa si cela in quel boschetto che sembra attrarre così tanto la bambina, anche perché a me, zio Amos, non la racconta giusta... :p
E con Mila che va a mangiare, io me ne vado a dormire, ma non prima di averti rinnovato i miei più sinceri complimenti! Io non sono "gentile e paziente" con te, come hai scritto tu, dico semplicemente ciò che penso, e cioè che sei davvero una bravissima scrittrice! :)
Un bacione e a presto!
Kinpa
P.s.: Davvero bella la storia di Piumadoro! L'inizio mi ha ricordato un po' la Bella e la Bestia, mentre il seguito le gesta dei paladini dell'Orlando Innamorato! :D

Recensore Master
03/05/10, ore 23:12
Cap. 3:

Ti ringrazio infinitamente per aver trovato interessanti i miei commenti, quanto al vedere il capitolo come una parte introduttiva, non mi dispiace affatto, forse è meglio preparare una buona scenografia prima che il dramma vero e proprio cominci, quanto a questo capitolo, mi felicito con te per la scelta del quadro (dalla descrizione sembrerebbe Il bacio di Hayez, uno dei miei preferiti per quel che riguarda l’ottocento italiano) e per i ricordi che la sua vista smuove nell’animo della bambina (specie alla luce dell’elaborazione del lutto che ha dovuto affrontare nel periodo precedente il trasferimento nella villa dello zio). Più in generale, devo dire che mi piace molto l’atmosfera data al capitolo, mi pare che tu abbia reso molto bene l’immaginifica capacità di Mila di associare i vari particolari della sua giovane esistenza a storie che ha letto o che le hanno raccontato (come il biancore della stanza in cui vive con la madre che le ricorda il castello della regina delle nevi, o il ricordo del racconto riguardante il mostro del letto fatto da un compagno di scuola evidentemente felice, con quella particolare forma di sadismo innocente tipica di quella fascia d’età, di spaventare gli altri, oppure il pensare alla sua compagna d’asilo come alla Riccioli d’oro della favola), mi è piaciuto molto il modo in cui hai presentato Kala Nag, peluche comprato dal padre per far sentire meno alla figlia il timore dell’ignoto (forse il momento di quel regalo è uno dei ricordi più forti che la protagonista ha del defunto genitore).
Mi è parsa davvero interessante accompagnare i movimenti della protagonista e i vari ricordi (come quelli che mostrano il suo amore per la natura, visto con gli occhi di chi lo ritiene una fonte di meraviglie e non di pericoli, potenziali e/o effettivi) con i versi della filastrocca infantile, e di come per lei sembri davvero di trovarsi in un luogo diverso da una camera da letto dove attende che la madre si svegli, sembra quasi arrivare ad uno stato di stordimento (in un certo senso, mi sembra qualcosa di simile alle danze che avvengono in alcune comunità religiose a scopo di raggiungere stati particolare di coscienza) davvero inquietante poi il particolare della misteriosa figura maschile da lei vista, e che l’ha portata istintivamente a stringere ancora più forte l’elefantino di peluche (che in questo capitolo merita senz’altro il ruolo di co-protagonista) inoltre mi è sembrato davvero ben riuscito l’accostamento tra l’inquietudine suscitata dalla comparsa di sì strano personaggio ed il gesto normale e quotidiano della madre che finalmente si sveglia ignara di tutto quello che ha fatto e visto (o creduto di vedere) la figlia fino a quel momento.
In sintesi: i miei più sinceri complimenti, non mi dispiace affatto leggere quest’opera, almeno per come si sta sviluppando finora.

Recensore Junior
03/05/10, ore 20:04
Cap. 3:

Ciao, volevo farti i complimenti, una bella storia e molto ben scritta, mi piace il tuo stile. Credo che in certi punti sia un po' difficile seguirti, capire quale è il soggetto del periodo e mi riferisco in particolare al II° cap., all'incontro con Sofia: a volte mi perdevo, non capivo se il soggetto era Mila o Sofia. A parte questo però la storia mi è piaciuta molto e ...beh, sono curiosissima di sapere come continua ^^
Buon lavoro!

Nuovo recensore
27/04/10, ore 21:46

Allora, stavolta non ti ammorberò con questioni riguardanti me perché NON sono interessanti, MENTRE ciò che scrivi è MOLTO PIU' che interessante! u.u Oh.
Accertato questo, ti dico subito che, per quanto lungo sarà, io voglio - e farò del mio meglio per - leggere tutta la storia! Anche perché ne vale la pena fin da questi primi, piacevolissimi capitoli.
Passando alla storia: Mila mi incuriosisce sempre più, e così questo zio misterioso che le incute così tanta paura! E poi, naturalmente, adesso sono impaziente di sapere chi è questa Sofia e che fine ha fatto la sua sorellina! E chissà che questa giovane cameriera non sia davvero una qualche principessa?
La storia della figlia dei draghi è davvero incantevole e, a mio parere, l'hai inserita benissimo nella tua.
Perciò tanti complimenti anche per questo primo capitolo! Non vedo l'ora di leggere i prossimi! :D Un bacione!
Kinpa
P.s.: Anche io voglio un pigiama con le ciligie! *.*

Recensore Master
22/04/10, ore 23:31

Sono io che ti ringrazio per aver letto il commento e sono ben lieto se la lettura di quel misero testo può averti donato un momento felice, come ha dato a me la lettura del prologo.
Venendo al capitolo, ho trovato davvero interessante il tema dei draghi, ho sempre trovato queste creature leggendarie molto affascinanti anche per il valore opposto dato da alcune culture umane, essere dalle caratteristiche negative in Occidente, positive in Oriente . Ho trovato poi davvero intellettualmente divertente la marachella di Mila che toglie il segnalibro dal volume che stava leggendo la madre (che credo difficilmente abbia apprezzato, anche se era per compiere un’azione analoga sul proprio libro), ottimi i gusti letterari della madre, anche a me piace molto Poirot (anche se spesso viene filtrato male nelle rappresentazioni su schermo).
A mio modesto avviso una delle parti più interessanti del capitolo sta nella descrizione dello zio Amos, simile al padre della protagonista ma evidentemente ha qualcosa di subdolo e ambiguo che il genitore non aveva, e se è vero che gli occhi dei bambini hanno il potere di giudicare con l’innocenza propria dell’età, c’è da pensare che costui sia un personaggio da temere.
Credo sia giusto dover fare una menzione anche per l’ingresso del personaggio di Sofia, a cominciare dalla sua caratterizzazione fisica (capelli biondi che sembrano bianchi e pelle molto chiara sono solitamente caratteristiche molto affascinanti in una persona), e dal suo avvicinarsi gentile alla protagonista per sapere cosa sta facendo (dettato certo dalla sua condizione di lavoratrice dipendente, ma anche dai ricordi che la vista della bambina fa riaffiorare nella sua memoria e forse anche da sincera curiosità verso le attività che la bambina sta svolgendo in quel momento, come dimostra il suo farsi raccontare la storia della figlia dei draghi) Mila inoltre sembra avere il dono di saper suscitare l’interesse degli altri per quello che fa, capacità direi piuttosto rara, come altrettanto raro è saper trovare l'interlocutore adatto.
Ti ringrazio per la risposta che hai gentilmente dato alla mia domanda, e se tu da autrice speri che la storia possa piacermi io da lettore non posso che sperare altrettanto.
In sintesi: anche questo capitolo mi pare senz’altro meritevole di lettura. Complimenti.

Nuovo recensore
15/04/10, ore 07:25
Cap. 1:

O.O
Allora, sono entrata PER CASO su EFP dopo circa un secolo. Ho controllato PER CASO gli autori preferiti, senza illudermi di trovarvi qualcosa... Per lo meno, non qualcosa di interessante. Ho aperto le varie pagine, senza nemmeno guardare la data di aggiornamento. E io ho visto questa storia. Pubblicata da meno di 36 ore.
Ora ti spieghi la mia faccina iniziale? XD
Pallinaaaaaaaaaaaaa!!! [Sì, sono sempre la solita rompi] *.* Ma sai quante volte ho guardato sul tuo profilo di manganet per poi rimanere sempre a bocca asciutta??? u.u Cattiva pallina!
Beh, è anche colpa mia che su manganet entro una volta ogni sei masi, mentre qui praticamente mai.
Eh? Come dici? Ah, sì, questo dovrebbe essere un commento alla storia, non il racconto delle mie avventurose vicende informatiche... ^^'
Beh, ma che dire? Sei sempre la solita Onigiri, scrivi divinamente! La stesura era quasi perfetta, la storia mi ha già incuriosito benché ci abbia capito molto poco [eh beh, è un prologo -.-] e spero di leggerne presto il seguito! E soprattutto, la FINE!!! XD Calcola che entrerò qua solo per questa storia, perciò mettiti una mano sul cuore e vedi cosa puoi fare.
Un bacione, la tua affezionatissima - anche dopo tempo tempo immemore - fan, Kinpa.

Recensore Master
14/04/10, ore 14:58
Cap. 1:

Amio modesto avviso, il prologo mi sembra ben scritto, mi sembra molto interessante l'idea di narrare la storia attaverso gli occhi di una bambina, Massimiliana "Mila", ovvero di un essere la cui fase d'età è costituita da momenti di realtà che si sostituiscono alla fantasia (come invece avviene nell'età adulta), non ho trovato afffatto male la sua passione per i libri (nonché la lettura scelta, mitologia shintoista), l'idea che essa veda la villa di questo zio Amos come una sorta di castello (luogo deputato all'esercizio del potere, quindi da guardare con rispetto,ma anche con timore, inoltre è solitamente anche il luogo deputato alal custodia di segreti, sovente innominabili e/o abominevoli).
Avrei una piccola curiosità: ma in che paese si svolge la storia, è un paese reale oppure di fantasia,o ancora è una sorta di universo parallelo? Perché noto come la maggior parte dei personaggi porti nomi italiani (ed inoltre viene citato nel testo Il Sorrisi e Canzoni TV) eppure mi sembra come se la storia si svolga in un contesto indeterminato, o sbaglio?
In sintesi: lettura davvero interessante, complimenti.

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