Letta. Con le note degli Anathema di sottofondo. E… beh, stavo per mettermi a piangere…
Non so, forse perché Kurogane è il mio personaggio preferito e già di mio lo *sento* molto; forse perché le strofe si sposano in modo commuovente con il testo; forse perché inizia tutto con quella melodia lenta, appena accennata, per poi –lentamente- tramutarsi in un crescendo di note e parole, nel momento in cui Fay si sveglia… e dice *solo* “Buongiorno”.
Forse per un insieme di tutte queste cose, e –sicuramente- anche per quel tono così *umano* che ha lo sguardo di Kurogane.
Kurogane, che nonostante la sensibilità, la fragilità che dimostra, nonostante l’incapacità di gestire l’amore e la paura, mantiene il solito carisma, la sua solita dignità di guerriero. Ed è davvero bellissimo che tu sia riuscita a far coesistere così bene questi suoi due aspetti.
Anche io, poi, ho sempre creduto che il modo in cui Kurogane *ama* Fay (perché oggettivamente parlando lo ama e si vede, si sente chiaramente anche nel manga), sia assolutamente travolgente, ma silenzioso. Silenzioso proprio perché Kurogane stesso non riesce a trovare le parole giuste per esplicitarlo. Quindi posso dirti che leggere la parte finale è stato quasi come aprirsi un buco nel cuore…
Riguardo a quello che mi hai scritto su Fay /Kurogane e Saga, concordo pienamente. Le ombre ci sono, nonostante siano comunque personaggi più “lineari”… e la “malinconia di blu” la percepisco anche qui, solo un po’ meno densa ed un poco più soffusa…
Grazie per lo splendido capitolo. ^^ E un bacio. |