E dopo la lettura di "Quello che non erano", come potevo non fermarmi su quest'altra One-Shot?
Mi è piaciuta molto, forse più della scorsa. Le parti descrittive (che per me hanno reso più nitido e vivo il racconto, con l'immagine del seno e dei fianchi di Gwen ammorbiditi dalla gravidanza passata, con quella del ragazzino intontito dal sonno, che ha il naso identico a quello del padre, eccetera...) e l'introspezione scorrono via lisce che è una meraviglia, le emozioni di Gwen sono tanto ben espresse che si riesce a percepire tutto di lei, il suo senso di colpa, l'amore per Lancelot, il suo dolore... Mi piace come hai descritto il rapporto con i servitori, in special modo la breve parentesi tra lei e la vecchia balia, e quel bacio che fa avvertire l'affetto che infondo le lega.
Il bambino me lo sarei sposato, ma sarei anche scoppiata a piangere nel punto in cui chiede notizie di Arthur e in quello in cui Gwen considera che suo figlio adora senza riserve colui che crede essere suo padre. Sarà anche anormale, ma adoro l'idea del bambino che venera Arthur, che lo vede come esempio e obbiettivo, diciamo, ma che è inconsapevole del fatto di non avere un legame di sangue con lui, trovo che dia anche uno spessore in più al dolore e al senso di colpa di Gwen. Mi è piaciuto pure il passaggio sul riflesso delle parole di Uther in quelle di Arthur, e qui devo aprire una parentesi, per dirti che, fanatica come sono dei rapporti padre e figlio difficoltosi, passo non so quanto tempo a rimuginare sul legame che c'è tra Uther e Arthur. E di certo non odio Uther - sebbene non sia esattamente il mio personaggio preferito. Quindi... Non so, avrei trovato innaturale, se in Arthur non ci fosse stata nessuna traccia del padre (penso che in fondo sia impossibile, che un figlio non serbi qualcosa del proprio padre). Okay: probabilmente se non ci fosse stato niente al riguardo non lo avrei notato per nulla. Però avrei trovato assurda una frase del genere: "Arthur era completamente diverso dal padre e le sue convinzioni erano in totale disaccordo con quelle che erano state del padre".
Mi è piaciuto il modo in cui, partendo dai pensieri di Gwen, riesci ad aprire un mondo intero anche sulle vite dei personaggi che, in questa One-Shot, sono secondari (l'abbraccio che Merlin e Arthur vorrebbero scambiarsi, il riflesso di Uther in Arthur e l'adorazione del figlio di Gwen e Lancelot per quello che lui crede suo padre, ma su quest'ultime cose ho già detto abbastanza, credo).
Di nuovo complimenti^^ |