Ciao! Sono arrivata qui tramite Fabi, che mi ha detto che avevamo scritto una storia partendo dallo stesso presupposto: le carte di Alice, ed eccomi qui!
E' davvero molto dolce e molto toccante la tua storia! Mi è piaciuto soprattutto il modo in cui, in così poche righe, sei riuscita a tratteggiare il rapporto tra Neville e la sua nonna. Forse è un po' più rigido di quanto io lo abbia sempre immaginato, ma l'hai reso davvero bene. Poi mi è piaciuta molto l'immagine delle carte che rimangono attaccate alla mano di Neville, l'hai descritta davvero bene!

Complimenti :)

ps: ungari spinati rulez!! XD
(Recensione modificata il 03/06/2011 - 01:23 am)

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Prima di tutto, mi dispiace per l’undicesimo posto. Non so quanti concorrenti partecipassero al contest, e non ho nemmeno letto le altre storie, ma sono convinta che saresti potuta arrivare molto più in alto.
“Harry Potter e l’Ordine della Fenice” è forse il mio libro preferito, perché è quello che sancisce la fine della “tranquillità” per Harry, e l’inizio della battaglia “vera” nei confronti di Voldemort.
Il capitolo in cui i ragazzi incontrano Neville nel reparto dove sono ricoverati i Paciock è… beh, straziante. Il dolore di Neville nel sapere i genitori condannati ad un’esistenza di quel genere è tangibile in quel capitolo, e nella tua ff è espresso in maniera così efficace che riesce difficile non commuoversi. Ogni gesto, ogni sguardo, ogni singhiozzo… tutto è perfetto, così come se Neville fosse nella nostra stessa stanza.
Ancora complimenti. Storia preferita, e a presto,
Effie

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Che dolce... sì, sono ancora io, ma evidentemente avrai capito che mi piace spulciare tra le storie di chi ne scrive di belle. E tu ne scrivi di belle davvero. sono ammirata, davvero! :)
comunque, scrivi davvero bene. Malinconica e realista al punto giusto. Mi hai commossa. :) davvero.
Alla prossima.. writer 96

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Adoro Nev, e sai renderlo molto bene! Mi ha colpita in particolare questa frase:
Perché era lei a decidere se doveva tenerla o no. Era lei a decidere anche se lui doveva essere triste o felice.
Sono pensieri realistici e commuovono al punto da spiazzare, e mi viene quasi da andare da lui per dirgli: "Parlane con lei!". Ma ormai credo che Augusta si sia costruita una corazza per sopportare il dolore, e vorrebbe che anche Neville mantenesse quel distacco. Come si possa pretendere tutto questo da un ragazzino, è una discussione interessante... In ogni caso, mi hai fatto spuntare le lacrimucce!
Un'altra cosa: è curioso trovare questa fic proprio in questo periodo. Solo qualche giorno fa ho scritto anch'io una storia su questo argomento, cioè su Neville e le cartine di gomma da masticare. Non l'ho ancora pubblicata perché partecipa ad un concorso.