L'ho letta tutta d'un fiato.
So essere piuttosto vorace quando ho davvero voglia di leggere, ma la tua storia ha quella piccola marcia in più che ti porta a pregare di non doverti allontanare dal pc per avere modo di proseguire la lettura. Generalmente mi affido alle prime righe di una fic per capire se potrà essere di mio gradimento – sembra un criterio piuttosto severo, lo so – e nel tuo caso devo ammettere che quella descrizione iniziale, il fatto che il primo personaggio a comparire sia una bella donna di cui è tratteggiato non solo l'abbigliamento ma anche il fisico in termini più che lusinghieri mi aveva lasciata un po' perplessa. Come a dire che prima dei fatti vengono le apparenze. Ma il punto di vista era quello di Harry, e la cosa mi ha incuriosita parecchio, considerato che nella maggior parte delle Dramione la narrazione è condotta seguendo uno dei due – o entrambi, alternativamente – protagonisti. E' stato bello assistere all'ingresso in scena di Draco non attraverso gli occhi di Hermione, ma quelli del rinomato (e un po' esasperato) Bambino Sopravvissuto; un modo originale e diverso dal solito di presentare colui che sappiamo sarà l'eroe indiscusso della storia.
Il punto di vista di Harry poi è scivolato in quello di Draco – ho notato spesso che ricorri a quelle che io chiamo “irruzioni di POV”, vale a dire la fusione di più punti di vista in un unico frammento - cosa che ho trovato leggermente disorientante, ma oramai ero dentro. Nella storia. Ormai ero curiosa come una biscia di sapere che ne fosse stato del padre di Astoria, e poco importava che Draco fosse apparentemente (e così plausibilmente!) disinteressato al suo ritrovamento, fatta eccezione per i suoi doveri coniugali. Anzi, la pacatezza e la “professionalità” (in fondo quella di genero può essere definita una professione, no?) di Malfoy mi sono parse estremamente intriganti. Mi piace quando interpreta il marito formalmente responsabile, nonostante la carenza d'affetto!
L'avvicinamento tra Draco e Hermione, con la sua permanenza al Manor, è veloce, sì, ma non inverosimile. Draco ha l'aria di essere un uomo parecchio annoiato dall'atmosfera gelida e falsa – parole sue – del Maniero, e oltretutto sono trascorsi ben nove anni dai tempi della scuola, tanto che i frequenti richiami alle battute e allo scherno nei corridoi di Hogwarts potrebbero perfino avere un ruolo fin troppo importante. Dopo quasi una decade, la fine della guerra, storie che cominciano e storie che finiscono, le scaramucce tra i banchi di scuola di solito finiscono in secondo piano, seppellite sotto una bella coltre di omogeneo e prematuro pregiudizio che all'evenienza muta nella diffidenza che Hermione dimostra chiaramente durante la conversazione con Malfoy ;)
Mi è piaciuta da morire la complicità che si è formata tra loro nel corso dell'indagine, i dialoghi fitti e naturali, la gentilezza di Draco e il suo cipiglio sempre Malfoyesco macchiato di evidenti avvisaglie d'affetto e attrazione.
Un fatto particolarmente piacevole che ho notato – perdonami, non ha a che fare con la trama, ma mi è venuto in mente ponderando se stessi per caso ripetendo qualche nome proprio – è che hai un uso degli epiteti molto limitato. Osi un qualche “la ragazza” qua e là, di tanto in tanto “l'Auror”, ma spesso e volentieri preferisci ripetere il nome, senza cadere nella trappola dei “la bruna”, “la strega”, “la grifona” et similia, che danno l'impressione che nell'arco di una stessa frase siano intervenuti quattro o cinque personaggi diversi e oltretutto sono molto artificiosi. Ti sembrerà banale, addirittura scontato, ma considerato quante volte io li abbia visti utilizzare imbattermi in una storia che ne è quasi priva e non per questo pare un copione è un fatto da sottolineare positivamente.
Hai uno stile piacevole, scorrevole, pulito. La narrazione è estremamente equilibrata: non affatica, non annoia, coinvolge senza appesantire anche durante le parentesi più introspettive. Culla il lettore, lo tranquillizza, lo mette a proprio agio.
Come ti ho già detto spesso tendi a saltellare da un punto di vista all'altro per dare voce a più personaggi nell'arco della medesima scena, il che a parer mio è sconcertante, visto che di solito ci si aspetta un cambio dei punti di vista in seguito come minimo a un cambio di scena, o quantomeno a un distacco. Naturalmente questa è solo la tua prima storia, e io sto sottoponendo alla tua attenzione cose che magari hai già corretto nel tempo, ma non potendolo sapere per certo io le cito comunque, in virtà della completezza :)
Mi permetto un'ultimissima nota e poi torno a dedicarmi agli elogi ;)
A volte utilizzi termini e ti abbandoni a riflessioni di Hermione che cadono appena nel clichè. Per amor di immediatezza ti faccio un esempio:
“Era pronta a precipitare all’Inferno per lui?
Domanda inutile.
Lei c’era già, all’Inferno, e lo preferiva di gran lunga all’apatia della sua vita fino a quel momento. L’Inferno poteva dare un senso a tutto. L’Inferno l’avrebbe riscaldata.
E dannata.
E salvata.
Può esserci salvezza dove c’è dannazione?
Bastava incrociare quello sguardo ghiacciato e bollente per rispondersi di si. Lui poteva salvarla e dannarla e lei voleva lasciarglielo fare.”
Porre l'amore su un filo da equilibrista tra la dannazione e la salvezza è sì una scelta di solito apprezzata perchè molto intensa e passionale, ma è anche un'immagine molto abusata che a lungo andare non emoziona più come dovrebbe, o addirittura fa storcere il naso come lo storce chi pur amando un determinato piatto se lo vede riproporre mille volte di seguito.
Ad ogni modo procediamo oltre ;) Perdonami se le mie osservazioni non ti sono del tutto congeniali: per molti fanwriters scrivere è solo ed esclusivamente una questione di cuore e le note tecniche interessano forse meno delle impressioni e delle sensazioni, ma io non posso fare a meno, quando trovo una storia che merita e un autore con grandi potenzialità, di fermarmi a riflettere su ciò che pur nella qualità potrebbe essere migliorato ;)
E la tua è senza dubbio una storia di qualità.
Sono davvero belli i tuoi personaggi: a partire da Harry, Ginny, Ron e la sua nuova compagna, davvero ben orchestrati, fino agli OC, molto particolari e ben sfruttati, per finire a Draco e a Hermione. Il primo incredibilmente umano (bellissimo il suo dialogo con Hermione subito dopo aver scoperto la relazione clandestina dell'amante) e la seconda incredibilmente forte, viva, una ragazza ricca di sfaccettature a 360 gradi e sottomessa soltanto agli alti e bassi delle proprie emozioni.
E poi la trama. Questa fic ha una trama VERA, articolata, dipanata con cura nel corso dei capitoli senza fretta e con la giusta lungimiranza, senza rincorrere l'attenzione dell'autore con spiacevoli azzardi e sempre in linea con se stessa. Non c'è un vero e proprio colpo di scena - fino all'ultimo mi sono aspettata che in realtà il colpevole non fosse proprio Cavendish, indiziato fin dal principio - ma va bene così, perchè si tratta solo dell'ulteriore dimostrazione di quando questa storia sia coerente con la propria strutturazione. Molto affascinante l'idea alla base delle folli mire di Jeremy, bello il modo in cui hai presentato e caratterizzato pur nella "bidimensionalità" anche la sua amata senza lasciarla in balia dei suoi soli ricordi romantici.
E infine beh, l'happy ending. Il dolcissimo, rassicurante happy ending, che a differenza di altre volte non mi è apparso affatto forzato, ma solo il naturale sviluppo degli eventi.
E' stata proprio una bella lettura, fai bene a esservi affezionata. Grazie di avermi tenuto compagnia.
Un bacione!
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