[G]Tears like rain [/G]– beat88
Grammatica: 9/10
Stile: 8/10
Originalità: 8,9/10
Trama e suo svolgimento: 9/10
Trattazione personaggi: 8,8/10
Attinenza alla traccia (tema angst ed immagine): 8,9/10
Gradimento personale: 4,5/5
[S]Totale[/S]: 55,1
Elenchiamo brevemente le sviste presenti nella fic: “[…] che non gli interessava e cui si era trovato coinvolto suo magrado.”; manca un “in” prima di “cui”; “[…]rispose con un troppo garbato “Mi dispiace”” e “Sasuke non rispose, se non uno dei suoi soliti e polivalenti “Tsk!””, in entrambe le frasi mancano i due punti, mentre nell’ultima manca anche il “con” prima di “uno”; “che un Hyuuga”, visto che si riferisce ad Hinata, è “una” Hyuuga.
Lo stile difetta di alcune cadute eccessivamente gergali (“Anche a volerci a tutti i costi provare”; “[…] treccia fatta alla meno peggio”) che stonano tremendamente rispetto al registro usato nel resto della storia, e di alcune ripetizioni: “al vecchio non sfuggì l’occhiata di disprezzo malcelato che si era lasciato sfuggire”; “[…] raccomandazioni al paziente, prima di uscire silenziosamente dalla stanza. Si fermò solo un attimo a controllare il paziente”; “invisibili rughe di immane stanchezza intorno agli occhi cerchiati dalla stanchezza”; “[…] ed era scossa da violenti tremiti e i singhiozzi andavano di pari passo con il tremore che le scuoteva il corpo”. Per il resto, è duro ed incisivo come la situazione che va tratteggiando, e mi complimento con te per riuscire ad adattare lo stile alla situazione che narri di vlta in volta.
Devo dire che la tua fic mi ha piacevolmente sorpresa, come anche l’altra storia che mi hai consegnato: anche in questo caso l’immagine mi suggeriva una diversa chiave di lettura, ma tu hai difeso il tuo punto di vista con una trattazione davvero apprezabile sia Sasuke che Hinata; mi è piaciuto seguire il loro affiancamento casuale in una corsia improvvisata di un ospedale da campo e le loro successive ed occasionali discussioni.
[G]Gradimento personale:[/G] ti cito di seguito le frasi che mi hanno più affascinata: “Era indubbiamente invecchiato.”, qui mi è piaciuto molto come hai reso il solco che le esperienza passate hanno tracciato sul viso del giovane, rendendolo più anziano a causa della spossatezza assoluta che gli si è stratificata addosso. “Pensi che il marchio sulla tua schiena, che sfoggi con tanto orgoglio… pensi davvero che ne valesse la pena in confronto a tutto quello che hai perso?” estremamente d’effetto questo finale: spiazzante, drammatico, geniale. Non so cosa dirti se non che sei davvero brava. |