*O*/ perchè non me l'hai linkata. PERCHE'.
E perchè, sopratutto, nessuno commenta. Puzzate tutti quanti, sappiatelo. e_e
Che cosa bella. Davvero. Davvero, sembra che l'abbia scritto con il suo pugno Edgar Lee.
Il "ferroviere" è un ignavo, da come ho capito (o voluto capire ò_ò) che non ha mai voluto avere a che fare con la Vita, ma ha solo voluto vedere la sua bellezza ("Campi di grano in un bagno di sole", che espressione poetica. *A*)da un finestrino di un treno che passa.
"Sempre sceso alla stessa fermata". Sempre lì, fermo, magari con l'idea di dare una piccola sbirciatina, e poi ritirarsi nella sua tana.
E verso la fine - la magabra fine *applaude con ardore* - quando muore, la sua "anima", o quello che rimane della sua coscienza gli fa capire che, in un modo o nell'altro, non sarebbe stato tanto male, avere a che fare col mondo - per quanto doloroso poteva essere. Che ne valeva la pena.
Ma che era troppo tardi.
...e dopo sta recensione WTFosa, vado. Brava. Argh. SEI BRAVA.
Wolf. |