Recensioni per
Supereroe
di NonnaPapera
Oddio! Questa non vorrei sognarmela la notte hehh. Io sono una che di supereroi e simili ha letto e immaginato di tutto, che tra tutti i poteri ama il ghiaccio, ma MAI avrei pensato a una storia simile O.O |
Pare quasi ironico dirlo ma... Agghiacciante. Sin dalle prime righe, sospettavo che fosse il protagonista l'arteficie di quella fredda desolazione, ma leggere di come questo sia successo è straziante, davvero straziante. Si legge una grandissima sofferenza mista a solitudine e paura, le quali insediate con forza nei ricordi avvolgono lentamente il presente, quasi a volerlo soffocare. È disarmante come, nella forza e nella semplicità di un potere, di una fiducia che si è cercato di mantenere, si nasconda la tragedia e la fine d'ogni cosa. Qualcosa che mi ha colpito in particolar modo è come tutti facciano grande affidamente su ice e vedano in lui solo l'eroe, non il vero ice. Non vedono l'ice che ha paura e che soffre la solitudine... Alla fine pare quasi che l'eroe diventi un anti eroe o, per meglio dire, diviene succube di quel potere che non può più controllare perché sovrastato da sentimenti che nessuno ha mai voluto vedere. Questo è quello che ho pensato leggendo. Che dir di più? Brava, brava. |
Per quel che può valere il mio parere, mi sembra una storia davvero carina, sia per l'idea di base che per lo svolgimento, invero deve essere stato davvero traumatico per il protagonista svegliarsi in quella che doveva essere una popolosa città dalle vaste e febbrili attività diventata ora una landa deserta, spoglia e senza tracce di vita, mi sembra che tu abbia ben reso la straziante presa di coscienza del malcapitato protagonista, che lo porta da una parte a ricordarsi del clima di affetto e stima che c'era intorno a lui (sia pure con qualche problema, ma in fondo superabile)anche se dovuto più alle sue capacità particolari che non alla sua personalità, e al deserto gelido che lo circonda, in effetti è estremamente penoso ricordare i momenti belli quando si è nella più cupa infelicità (specie quando, come in questo caso, si ha sulla coscienza la scomparsa di una città e di tutte le sue forme di vita)questi ricordi sulla sua anima piagata devono aver fatto l'effetto del sale sulle ferite, non credo ci sia da dubitare che il tapino in questione provi sincero pentimento per quel che è avvenuto a causa del suo "dono" (che a quel che ho capito, veniva visto come tale più dagli altri che non da lui), ma non gli resta che ripetere, al vuoto in ascolto, che lui non voleva certo un esito del genere. |
Mi è piaciuta anche se l'ho trovata molto malinconica per la sua fine così tragica. Soprattutto ho trovato molto toccanti i flashback che mi hanno fatto capire ciò che era successo e ciò che l'ha portato ad essere solo in mezzo al ghiaccio. |
Non so chi sia questo supereroe, ma la tua storia è davvero molto toccante! Mi ha ricordato al frase di Spiderman "Da grandi poteri derivano grandi responsailità"... Lui voleva solo poter aiutare con i suoi poteri, ma poi quello che era un dono si è trasformato in una maledizione... che l'ha portato a distruggere la città. è la solitudine di chi è diverso, nel bene e nel male... mi hai lasciato davvero con l'amaro in bocca. Complimenti davvero, una storia bella e profonda! |
ciao!molto molto triste...povero ice lui voleva solo condividere il suo potere e aiutare gli altri,ma alla fine rimane solo....cavolo mi ha lasciato davvero l'amaro in bocca ma è molto bella,ben descritta e senza giri di parole e virtuosismi che secondo me rovinano sempre le storie!mi piace come esprimi i pensieri dei personaggi:secchi,lineari a volte taglienti,come avviene nella realtà. |