Recensioni per
Boulevard of Broken Dreams
di Keiko

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
30/01/14, ore 22:58

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
"Boulevard of broken dreams" è in assoluto la prima storia di Keiko-chan ch’ebbi modo di leggere, incuriosita dal titolo - e mai scelta fu più azzeccata, perché ammiccante, ma non rivelatorio sino al punto da esaurire l’interesse del lettore - e dall’esiguità manifesta della produzione amatoriale nostrana attorno a un manga per contro molto celebre (e da me particolarmente amato). Proprio perché è stato il mio primo approccio a un’autrice che seguo oggi con interesse costante, credo che sia la dimostrazione virtuosa di come un modo sano di intendere il fandom e la narrazione arricchisca la curiosità, l’immaginario e la fedeltà di un qualunque potenziale lettore.
E’ stata soprattutto una buona lettura, probabilmente supportata dal fatto che ho apprezzato sia molto la scelta del fuoco narrante - nella mia interpretazione dei personaggi, Shin è comunque un occhio che oggettiva, perché le sue particolari vicende biografiche lo portano a sentirsi del tutto estraneo al mondo (o meno coinvolto in ordine ai sentimenti dominanti) -, sia il tipo di considerazioni articolate nel testo. E’ una p.o.v. piuttosto ben costruita, per l’artificio interlocutorio, come pure per il tema che affronta.
Shin è uno dei personaggi che più si lascia coinvolgere da Nana Komatsu e trovo credibile che sia anche quello che più ne coglie la potenza destrutturante nelle relazioni dei gruppi, Blast e Trapnest. E’ soprattutto una p.o.v. che non si abbandona a facili compiacimenti, ma racconta sempre: non importa riassuma semplicemente un insieme di eventi noti. Ricrea comunque un ordine ed un’interpretazione molto interiorizzata dal personaggio che parla, raccontando, pertanto, al contempo narrati e narratori. Si tratta per altro di un artificio che giustamente omaggia lo stile usato dall’autrice originale, ricreando perciò alla perfezione un’ideale continuità narrativa.
Stilisticamente credo valga la pena di sottolineare quello che è il crisma distintivo di Keiko-chan: una lingua ricca, usata in modo misurato ed elegante.