In primis complimenti per la scelta della canzone (tra l'altro resa famosa nel belpaese dalla celebre versione degli Equipe 84) e per l'immagine presente ad inizio capitolo.
Quanto al racconto, mi pare che tu abbia reso molto bene la brutalità dello scontro in atto, specie per chi ha avuto un rapporto d'amicizia anni prima, nel mondo edulcorato e gioioso dell'infanzia dove tutto sembra bello e dove è facile giurarsi eterna amicizia, ma i tempi cambiano e stavolta il gioco è diventato maledettamente serio, come la povera Elizaveta ha ben modo d'accorgersi, quando i proiettili di Gilbert la raggiungono, scoprendo suo malgrado che il nemico, che conservava evidentemente ricordi simili, non se n'era fatto particolarmente scrupolo a metterli da parte, dato che ora non c'era più la compagna di giochi e d'avventura, ma una nemica da eliminare, non dubito inoltre che sia sinceramente dispiaciuto di quanto ha fatto, pur se potrebbe senz'altro accampare la giustificazone del momento particolare.
Bella anche la scelta di lasciare nell'indeterminazione su chi ha sparato quel colpo che chiude la storia, se dovessi seguire la storia della guerra austro- prussiana, penserei che sia stato Gilbert, per permettere a Roderich di raggiungere Elizaveta, ma come detto credo sia stata la scelta migliore.
In sintesi, la storia non m'è dispiaciuto per nulla, anzi, l'ho trovata molto carina e degna di essere letta, l'unico appunto forse sta proprio nella scomparsa di Elizaveta, in realtà la disfatta di Sadowa fu per l'Ungheria un nuovo inizio, più che una fine. |