Wow! Non so come iniziare questa recensione, se non con un sentito “wow” giacché mi hai lasciato senza parole. Il tuo è un racconto magnifico: ho trovato la trama davvero originale e i personaggi ben delineati. Mi è piaciuto parecchio il fatto che non fossero espressioni quali “provava un grande timore, etc.” a rendere gli stati d’animo dei personaggi quanto, piuttosto, l’abile trasposizione di gesti e azioni: la preoccupazione di Tobias è resa tangibile dal suo rovistare tra i cespugli, dal suo percorrere il ciglio della scarpata nel tentativo d’individuare un sentiero che consenta di giungere al fiume. Stupendo, a questo proposito, il pezzo:
Eppure, Oscar non era lì. Non c’era. Non era in nessun luogo.
Non era ritornato verso l’avita dimora – l’avrebbe scorto.
Non si era intrufolato in una macchia di vegetazione – le aveva frugate tutte.
Non era salito tra i rami di un albero – li aveva controllati uno ad uno.
Non si era allontanato al di sopra del profilo collinare – sarebbe stato ben visibile.
Sempre accurato il lessico: ogni termine è stato scelto con attenzione e s’innesta mirabilmente nell’insieme del testo; mentre leggevo, non facevo che pensare “wow!”. Mi è dispiaciuto raggiungere il finale: la lettura era talmente gradevole che avrei desiderato continuasse ancora per qualche pagina/ capitolo. :)
La conclusione è fantastica: ho ripensato al Tobias delle prime righe e mi è parso di notare un mutamento nel ragazzo, una sorta di maturazione interiore. (In effetti, potremmo pensare che quello da te narrato sia il primo incontro che egli ha avuto con la morte e, più in generale, la prima volta che egli ha fatto fronte alla paura di perdere una persona cara. :) ) Bellissimi – nella foga di recensire, li stavo obliando! – e sempre originalissimi i paragoni che, di volta in volta, hai instaurato per meglio riportare gli avvenimenti descritti: mi è, in particolare, piaciuto questo rimando al padre dei ragazzi > “la sua già pericolante devozione ai dettami parentali si era già dissolta nel nulla, come la polvere che il padre versava, centellinandola, nell’acqua bollente delle sue beute”.
Termino, dunque, porgendoti i miei complimenti: continua così! (E attendo con ansia il tuo prossimo scritto!) (Recensione modificata il 13/04/2011 - 06:31 pm) |