Con un ritardo di mesi, vengo a commentarti questa lettera che, al tempo di una prima e frettolosa lettura durante il periodo di massacro da studio, mi aveva emozionato tantissimo. Oggi mi sono seduta con calma al pc, e l'ho riletta in tutta calma: l'ho amata in ogni singola parola, e mi ha emozionata anche più della prima volta. Hai un modo di scrivere magnifico, fluido che è una meraviglia, e la tua immedesimazione in Damon è perfetta, tanto che è davvero difficile, per il lettore, rendersi conto che non ci trova davanti a una lettera realmente scritta da lui durante gli anni al fronte, ma ad una fan fiction. Vedere il legame tra i Salvabros così solido, prima di Katherine, prima di tutto, è davvero un piacere; ma, soprattutto, mi hanno colpita moltissimo le descrizioni della guerra, un'esperienza che ha avvicinato tragicamente Damon alla morte ben prima che sopraggiungessero i vampiri e altre storie sovrannaturali. Il suo punto di vista è eccellente, offre una visione inedita e credibilissima di un passato di cui si sa poco, e s'incastra perfettamente con la decisione di Damon di non tornare al fronte, a discapito delle opinioni di suo padre. Insomma, Ery, tanti, tanti, tantissimi complimenti!
Un bacio,
Alis!

Per prima cosa, ti dico subito che sono davvero contenta di constatare che hai deciso di scrivere ancora su questo fandom, e lo sono ancor di più del fatto che tu partecipi al TVG.
Continua, ti prego! ^_^
Mi piace moltissimo la tua scrittura: la trovo delicata, ma anche incredibilmente incisiva.
Come in questa shot, che mi ha fatto accartocciare l'anima, sappilo.
Hai parlato dell'esperienza della guerra in modo così spontaneo e terribile che mi è quasi mancato il fiato: l'empatia è stata dolorosa.
Ma l'ho amata. Ho amato ogni parola.
Il tono di Damon, così maturo e composto, pur di fronte ad un incubo, mi ha reso furiosa contro tutto ciò che va contro la dignità dell'uomo.
L'accenno al padre e agli ideali che lui non condivide, lo hanno reso a mio parere ancora più adulto, non più un ragazzo.
E l'affetto che nonostante tutto dimostra a suo fratello, lascia intravedere quel barlune d'innocenza ferita e torturata che comunque sopravvive in lui.
L'impostazione stessa della lettera mi ha commossa, quel suo partire subito parlando degli orrori e rimandando i saluti alla fine, fa capire quanto sia logorante e insopportabile l'esperienza al fronte, quanto bisogno abbia Damon di parlarne con qualcuno, suo fratello, la persona che più gli è vicina.
Un capolavoro davvero.
E sai un cosa?
Mi piacerebbe leggere la risposta di Stefan. Perchè dentro di me, penso che pur essendo giovane e senza esperienza, Stefan sia riuscito a trovare le parole giuste per confortare suo fratello. ^_^

dunque, dunque, ammetto che ero curiosa di leggere qualcosa di tuo u_ù (sono "JustHedley).
E devo dire che non sono rimasta affatto delusa.
Innanzitutto menzione d'onore alla canzone che adoro e che ultimamente mi perseguita (ma in senso positivo).
L'ho sempre trovata particolarmente azzeccata per Damon.
Passando al contenuto vero e proprio della flash, beh ti devo davvero fare i miei complimenti. Amo il Damon in versione umana e attendevo da tempo che qualcun scrivesse qualcosa sul suo periodo in guerra,a mio parere ricco di spunti interessanti per un personaggio come Damon e per il suo futuro. E beh, tu ci sei riuscita perfettamente. Il tono un po' crudo e diretto con cui Damon descrive ciò che si prova in guerra è perfetto, e la sua caratterizzazione completamente IC. Ho amato i vari riferimenti al sangue e all'"aver ucciso qualcuno" che mi fanno pensare al loro futuro e il momento in cui parla ddi Giuseppe. PEr concludere, le frasi finali più leggere, per staccare la tristezza che traspare dal primo paragrafo. Ce lo vedo perfettamente Damon a fare una riflessione seria e profonda e poi minimizzare il tutto con qualche riferimento alle donne. Mi ha messo molta tristezza quel suo "Pensi che tornerò davvero?"
Detto questo, ancora complimenti.
Un bacio
Laura.

prima di tutto complimenti, è bellissima!
sei stata davvero brava a descrivere damon da umano, a portare su carta le sue riflessioni, le sue paure e le sue incertezze, a farlo parlare in modo crudo e schietto come dura e schietta è la guerra che ha dovuto subire, una guerra che ha dovuto combattere solo per volere del padre e non per sua volontà!
l'immediatezza che hai usato nei termini e nelle descrizioni mi è piaciuta molto, rende davvero l'idea di un ragazzo giovane che si trova nel posto sbagliato a difendere ideali che non vede e non condivide in una cosa così meschina come la guerra.
l'ultima parte, quando il discorso sembra volersi alleggerire, è stata ancora più bella: dopo tanto dolore, damon cerca di distrarre il fratello parlando d'altro e si preoccupa per lui!
mi è piaciuta moltissimo, ancora complimenti!:)

ciao,giraffetta

Ecco, volevo dire che l'ho promptata io ed è venuta fuori oltre ogni mia più rosea aspettativa *w* Mi hanno colpita un sacco le riflessioni di Damon, la crudezza di certi dettagli che racconta, il senso di vuoto e abbandono che la guerra gli ha messo addosso. L'aver fatto quella scelta - obbligata dal padre - sicuramente l'ha segnato parecchio ed è un peccato che questo aspetto non venga mai ripreso in nessuna fanfic. In poche parole, ci voleva assolutamente una shot come la tua ♥ Ho adorato anche il tentativo finale di sdrammatizzare, che, per quanto forzato dopo tutti gli orrori descritti prima, mi ha fatta sorridere. (Per non parlare del fatto che, ehi, quando si tratta di infermiere/crocerossine mi sento chiamata in causa, come ti ho detto ieri ;)) Oh, e naturalmente il saluto al fratello... queste cose mi fanno sciogliere come una bimba *^* Insomma, ti ringrazio tanto per averla scritta e ti faccio di nuovo i miei complimenti ♥!

Le fanfiction su Human!Damon sono sempre troppo poche a mio parere, soprattutto visto che offrono un sacco di spunti così belli.
Ho apprezzato molto questa introspezione di Damon sulla realtà della guerra - cosa che secondo me lo ha segnato molto -, soprattutto su una guerra che si trova a combattere pur senza abbracciarne gli ideali.
Mi è piaciuta soprattutto la riflessione sul fatto che le stesse mani con cui abbracciava suo fratello ora sono anche le mani che hanno portato via un sacco di vite. E' un'immagine davvero molto forte.
Ben piazzato anche il tentativo di ironia finale, il cercare di passare ad un argomento più leggero nonostante sia chiaro che a scrivere non sia un ragazzo esaltato (come forse poteva essere all'inizio) ma un uomo stanco e amareggiato.
Insomma mi è piaciuta moltissimo, davvero complimenti :)
Shari.