Recensioni per
Bloody Nightmares- Non dormire questa notte
di after rain

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
20/06/11, ore 09:19

Componimento davvero difficile da interpretare perché qualunque sforzo io faccia per capirlo rimane sempre una sorta di velo oscuro, o almeno ho questa impressione, che mi impedisce di affermarlo appieno. Ma è proprio questa mia impossibilità di capire a pieno il significa che ha attirato di più la mia attenzione perché ha unito ai vari sentimenti che questa poesia mi ha trasmesso, sentimenti alquanto strani ma profondi, un senso di comfusione come quello che ti lascia appunto un sogno intenso al risveglio, di quelli che ti parlano per metafore che tu non riesco mai ad afferrare del tutto e che per questo ti fanno riflettere più degli altri. Le immagini che hai usato sono veramente intense ed inquietanti. Avevo letto qualcosa sul tema dell'autolesionosmo ma nessuno l'aveva mai decritto in modo così particolare come hai fatto tu, con quella contrapposizione tra gli astri nel loro splendore e il dolore che essi comunque provano perché non si possono mai incontrare. Mi è piaciuto a questo proposito appunto il fatto che tu abbia inserito in beste quasi mitologica la descrizione dell'alternasi del giorno e della notte, così vicini eppure separati e lontanissimi, che riflettono le due facce della vita del protagonista: nel buio può sognare "come un dio" per usare le tue parole, anche se non mancano i riferimenti alla sua vita da sveglio e infatti predomina nel sogno il colore rosso del sangue; alla lucelui vede solo i suoi tentativi di nascondere il dolore della sua anima sotto quello fisico che ritiene più sopportabile, preferibile perché è in grado di affrontarlo meglio, e sinceramente non poss. dargli torto. Il dolore fisico passa se non ti uccide, quello dello spirito può consumarti per tutta la vita, insopportabile, continuo, senza mai concederti una pausa, un attimo di pace, di silenzio. Non ho davvero parole, sei bravissima, sai usare le parole con una destrezza che mi lascia davvero piacevolmente stupita. Grazie di aver condiviso questo capolavoro. Mystic

Nuovo recensore
19/06/11, ore 15:23

Ammetto che per capire a fondo la tua poesia ho dovuto leggere la risposta alla recensione qua sotto la mia.
Credo sia bello sperimentare nuovi stili di scrittura, dopo aver letto brevi poesie mi mancava un tuo lungo componimento.
E' anche per questo che ho detto in precedenza che stai sicuramente affrontando un vero e proprio cambiamnìento nella scrittura.
Tema delicato, quello dell'autolesionismo, tuttavia l'hai gestito in modo splendido. D'altra parte non potevo aspettarmi qualcosa di diverso da una persona come te.
Non smettere mai di scrivere, perché é un dono per la propria anima, un regalo al proprio cuore.
Un abbraccio.

Ypnos

Recensore Junior
05/06/11, ore 20:40

e una poesia indubbiamente difficile. la complessità delle immagini disegnate nei versi rende necessaria una certa concentrazione per figurarsele, e tuttavia il senso rimane spesso oscuro. eppure tutto acquista il significato di sogno visionario con l'ultima strofa, che dà quindi un senso anche al trasognato percorso compiuto fino a quel momento. di certo necessita almeno due letture, come penso tu abbia previsto nel disporre le note. ma nonostante questa difficoltà, spesso anche legata alla sintassi articolata, una volta decifrati i simboli e le allusioni, rivela un'ottima poesia, che nella complessità nasconde una notevole profondità (che è riuscita ad emozionarmi ^.^).
il cantico, la cui natura non sembra essere specificata, funge da correlativo oggettivo alla maniera di eliot e joyce, da cui parte il sogno in dormiveglia che occupa gran parte della poesia. ho apprezzato molto l'accelerazione del battito cardiaco che rende molto bene il susseguirsi veloce e frenetico degli eventi nella dimensione onirica; sei anche stata brava a mantenere questa sensazione fino alla fine del sogno, con l'irresistibile e inevitabile corsa verso il burrone che, come hai ben puntualizzato (non era immediatissimo) è la fine del sogno. proprio in virtù di questa alterazione veloce del tempo, mi sono immaginato il rincorrersi di sole e luna come fosse una di quelle riprese accelerate dei documentari...
a questo proposito mi ha molto colpito anche la contemplazione del protagonista di questa impossibile relazione (d'amore?) tra i due astri, condannati a non in contrarsi mai; l'ossimoro "imprigionata/ nel suo mondo senza confini" è a mio parere stupendo. la contemplazione di questa storia eterna e lontanamente ideale stride molto con la realtà triste e avvilente del protagonista, che per questo nell'ultima strofa appare ancor più frustrato e avvilito dal sogno.
hai reso in modo sublime anche la fine del sogno, di cui sottolineo l'espressione "grido reale" e la magnifica sinestesia "suoni tangibili", che danno anche al lettore quella sensazione di disagio pastoso del risveglio.
come ho giù accennato, trovo che sia nell'ultima strofa il compimento della poesia (tipico delle ultime strofe XD, in cui il "dolore dell'anima" e il modo in cui viene combattuto sembrano tanto idioti quanto assolutamente necessari.
devo dire che avevo un po' pregiudicato la poesia dal titolo (che non mi piace molto...), ma devo ricredermi... mi è davvero piaciuta, nonostante alcune scelte che non avrei mai preso. sei riuscita a costruire davvero un bel lavoro, unitario, inaspettatamente chiaro e molto potente.