Sarò molto breve: Mi piace. Mi piace perchè non mi sembra avere una grande pretesa, come posso spiegare, non mi sembra che debba riassumere tutta la guerra fredda, ma è solo un momento di alta tensione (come lo è stata praticamente tutta la guerra fredda) che può mostrare a grandi linee la situazione, con un tuffo nei loro pensieri. Mi piace che non hai messo /troppa/ introspezione, solo qualche loro pensiero qua e là, e non è una di quelle fanfiction simil-poetiche di cui, francamente, capisco ben poco. E' chiara e concisa, e storicamente anche corretta, quindi combo :D

Io un po' ci spero sempre, che tu venga in questo fandom e ti ci stabilizzi in seduta definitiva. Sono una tua fan spudorata, e me ne scuso davvero, ma ti ammiro davvero moltissimo e sempre ho ammirato il modo magistrale e incredibile con il quale riesci a muovere - benissimo, assolutamente benissimo - il personaggio di Ivan Braginski.
Anche qui, ogni espressione, ogni parola, ogni gesto sono assolutamente studiati e descritti con cognizione di causa. E concordo con te sul fatto che America /non può/ essere il solito burlone, parlando di un periodo storico che proprio allegro e simpatico non l'ha mai visto, storicamente parlando.
Mi è piaciuto il suo mantenersi eroicamente propositivo nell'inquadrare subito Ivan come nemico da sconfiggere e il Mondo come l'oggetto della sua operazione salvifica.
Sembra quasi che sia Ivan stesso - paradossalmente parlando - a dare più attenzione alle altre Nazioni che lo stesso Alfred, e questo è testimoniato dal fatto che /è lì/ presente, proprio a causa dell'influenza di Arthur e Francis, mentre Alfred a malapena si accorge degli altri, troppo intento a guardare /lui solo/.
Sì, insomma, tutto questo per dirti che mi è piaciuta =)