Shame on me, SHAME ON ME!
Come posso non averti ancora recensito, insomma? Dovrebbe essere stata la prima (o la seconda) cosa da fare appena letta. Scusa per il ritardo, davvero.
Allora, lo sai, ho semplicemente adorato questa storia. Non è riuscita solo a toccarmi, ma mi ha anche ispirato, quindi dire che è toccante è poco.
Si tratta di una buona introspezione, e mi piace lo stile più malinconico che drammatico.
Quello che mi piace di più è che la storia, alla fine, praticamente trascuri tutto l'aspetto bellico della vicenda (ho una scarsa simpatia per i soldati, non lo nascondo), mentre si focalizza molto sull'aspetto umano. La guerra, per quanto importante, s'intromette un attimo per prendere il suo pegno, ma viene ignorata. Si tratta di un intruso prepotente, a cui non viene concessa l'attenzione che pretende.
Chi combatte, contro chi, perché, chi vince? Alla fine, non ha importanza, il risultato è sempre un lutto. Non si può evitare. |