Recensioni per
Praticamente imperfetta
di TwinStar

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/10/08, ore 21:43

lo sai? La tua fic è bellissima e dannatamente vera

Recensore Veterano
01/04/07, ore 23:52

Scrivi molto bene, con grande proprietà di linguaggio. La ff è costruita bene, in maniera originale e intelligente. I personaggi, però, mi sembrano molto OOC, questo non leva che il racconto rimanga estremamente godibile.

Annaira
28/01/07, ore 17:40

Oddio. Io volevo recensire questa storia ma a quanto pare mi sa che devo andarmi a nascondere. Insomma, ci sono delle recensioni lunghe mezzo metro! Vabbé, scriviamo la recensione, poi andiamoci a nascondere. Prima di tutto, Bill mi è sempre, sempre, sempre, sempre sempre piaciuto. Diciamoci la verità, uno così a CHI non può piacere? Io lo adoro. Bene, detto questo, non avevo mai capito perché si fosse messo con una come Fleur, insomma, non era mica solo una Veela sculettante? Poi ho cominciato a leggere fra le righe, e ho pensato che magari Fleur era un essere umano con dei sentimenti, delle preferenze, e magari proprio per Bill, così diverso da lei, poteva averne una in particolare. Quindi, Bill si è innamorato di lei perché ha guardato oltre il suo aspetto, oltre alle apparenze. Perciò, questa fanfiction mi è molto piaciuta perché racconta tutto questo, racconta l'imperfezione dietro la perfetta perfezione di Fleur, e un Bill un po'... un po' "Bill", che si vede di più nella sua perfetta imperfezione (che comunque è sempre perfettissima!!), mentre nei libri compare poco. E devo ripetere che Fleur, grazie a questa fanfic, non è più un ghiacciolo riscaldato. Merci. Mi ha fatto cambiare idea su di lei. Ci sarebbero un altro paio di personaggi su cui farmi cambiare idea, quali Lavanda Brown l'odiosa oca, Dean-ti-odio-solo-perché-ti-sei-messo-con-Ginny, Vicktor (si scrive così? Non me lo ricordo MAI...) colui-che-non-deve-più-toccare-né-guardare-Hermione-sennò-giuro-che-mi-alleo-con-Ron-e-divento-pericolosa Krum, e anche Calì e Padma Patil, magari mettendoci pure Faccia Da Carlino Pansy Parkinson (idem con patate, non ho la benché minima idea di come si scriva) e ultimo ma non ultimo, Lucius Malfoy. Magari Tom Marvolo Riddle chiamatemi tutti Voldemort ma mai Voldie, visto che ti riesce bene. Da una "sopportata", Fleur è diventata una apprezzata. Devo dire che è bella, e che se fossi registrata la metterei tra le preferite. Molto piaciuta. Au revoire, Annairà. (Pour dirlo à la franscese... as-tu comprìs? Bien, adieu...)

Recensore Junior
14/11/06, ore 18:45

ma che bella! sai che dopo aver letto la tua fic quasi mi sta simpatica fleur e posso anche concerderle la mano di bill? in pratica mi è piaciuta... *baci* Lem

Recensore Veterano
07/10/06, ore 01:15

Esiste una certa fanwritr malfidata che pensa che le sue storie quando le leggi poi te le dimentichi XDDD
O almeno che me le dimentichi io ;) XD
Invece, ormai dovrebbe saperlo che pìu che altro il problema con lei è come commentarla.
Dove le trovi le parole giuste?
Ma non solo per le ff più complesse, quelle con i personaggi che più ama. In generale, mica è facile recensirla.
Però… una volta tanto vorrei fare una cosa a modo, se mi riesce.
Anche perché a dire il vero questo racconto tratta di uno dei personaggi solitamente più vituperati e che invece a me piace molto.
Nel quarto libro l’ho apprezzata al di là delle apparenze e nel finale del sesto l’ho adorata (fa la sua porca figura, altro che Remus-indeciso-Lupin e la piccola Auror-Olograms! Tiè! XDDDD ma pure un po’ ;P).
Allora ecco, ho deciso di andare a ripescare (scientificamente, che noi aridi avvocati siamo gente ordinata! XDDDD… be’ quasi… ok, non fate caso alle carte sulla scrivania ^_-) tutti i punti che mi avevano più colpita e commentarli citando. Tanto per cambiare e non restare senza parole come un’allocca.
Dunque eccomi.
Saltiamo la parte sul “scrivi troppo bene, l’italiano è ottimo, le parole sono musicali, la tua Fleur è nitida, limpida e deliziosa”.
Saltiamo, che se no quella certa fanwriter si gasa troppo XD Iniziamo dalla Fleur bambina. Una bellissima bambina, già allora stupenda.
Ovvio, col sangue che ha! Eh, come se lo rimarca questa Fleur quel sangue (per JKR il sangue è una fissazione, ma qui ci si gioca a meraviglia).
Come a dire: non è colpa mia se ho il difettaccio di essere perfetta (ma anche come a dubitare del proprio valore. Sarà merito mio o del sangue che ho?).
Paradossale, però è così. Il difetto della perfezione.
E siccome, come dice lei stessa, Fleur èpure intelligente, fa una gran bella domanda alla sua mamma: “Quindi se non fossi bellissima non mi vorrebbe bene nessuno?”, osai chiedere una volta
Ottima domanda, bimba mia! Intelligente. Ti sto già stimando moltissimo (lo dimostra anche con quel bel rammarico espresso tra le righe: “non c’è modo di diventare migliore di quanto già non sia”, proprio all’inzio) .
Poi avrai la risposta giusta, per fortuna. Non da tua madre, ma l’avrai.
Del resto, tua madre di risposte pare averne proprio pochine.
Una Signora Black al contrario, questa mamma di Fleur.
Quella ha tutte le risposte del mondo e conosce ogni minima regola.
Questa pare fatta al contrario.
Quella è acida e non affettuosa, questa è dolce.
Però ho l’impressione che né l’una né l’altra siano davvero in grado di trasmettere ai figli l’esatta dose di “calore, sicurezza e stima” di cui abbisognerebbero.
Anche questa frase mi lascia questa impressione: La nostra condotta è sempre stata più che irreprensibile, anche nel mondo delle grandi dame in cui abbiamo trascorso l’infanzia, ma non abbiamo mai avuto bisogno d’imparare le sue mille regole né di assoggettarci ad esse. Nostra madre non ce le ha mai insegnate, non avrebbe potuto. Perché non le conosce neanche lei.
Fleur è bella e intelligente, dicevamo.
Ma sono doti che si pagano care in una donna di solito e infatti, eccolo il prezzo: quella carina e con lo sguardo vacuo che fa la stupida coi ragazzi e che durante la prima prova sbatterà il suo bel sederino francese sul duro selciato tempo due minuti e tornerà a casa con la coda tra le gambe svergognando la preside, i miei compagni e l’intera scuola.” per le ragazze.
Perché è difficile che nella vita ti tributino proprio tutti i pregi che hai. E lei come reagisce?
Indifferente eleganza.
Sembra.
Ma non è.
No, proprio non è: A dire il vero, mi sono completamente indifferenti: in fondo bisogna conoscere a fondo una persona per andare oltre l’aspetto fisico e giudicarla in interezza. Per apprezzarmi bisognerebbe passare del tempo assieme a me. I ragazzi lo fanno e infatti a loro piaccio molto. Se ne avessi il tempo probabilmente farei io il primo passo per conoscerle.
Perché s’è dovuta congelare camminando nel parco per farsi passare il magone, e perché quasi le viene il dubbio atroce che i ragazzi, sì, loro lo sanno quanto vale, ma per caso, perché l’avvicinano siccome è bella e solo per questo la frequentano abbastanza a lungo da capire che è pure simpatica e intelligente.
Perché lei ha sangue di Veela e chissà… se non lo avesse?
E quel tempo che manca a lei per conoscere le ragazze?
Le manca o lo rifugge?
Ha paura, questa Fleur di essere terribilmente insipida e inutile e destinata la gelo a causa della sua perfezione.
La perfezione come difetto, ancora una volta.
E’ un gioco psicologico affascinante e profondo questo. Lode all’autrice (malfidata XDDDD).
E a questo punto, infatti, come mi aspettavo da inizio racconto, la prima volta che l’ho letto, si scoprono gli altarini: Contrariamente a quanto sembra, non è bello essere così perfetti. Essere una sorta di emblema di virtù, un oggetto d’invidia e ammirazione, un esempio da seguire, una continua fonte d’aspettative… In verità, è una cosa che fa piuttosto sgomento, come gli occhi di mia madre quella sera fresca illuminata dalla luna di maggio in cui osai farle la famosa domanda, come il suo sorriso bianco e freddo al pari delle perle della sua collana prediletta. Ci si sente un po’ soli sul piedistallo splendente. Ci si sente tristi, ed in trappola. Perfetto è sinonimo di schiavitù. Se si è perfetti non si riesce a comportarsi altrimenti neanche se ci si sforza Perfetto è sinonimo di noioso. Se si è perfetti nessuno è davvero interessato a fare conoscenza con te. Perfetto è sinonimo di paura.
Ma il gioco a rimpiattino tra perfezione e imperfezione continua splendidamente anche nelle piccole cose.
Ecco Fleur prima dell’ultima prova: Manca poco, ormai, e ho paura, e non c’è niente che renda questi istanti più facili. C’è un sacco di gente che mi grida e schiamazza attorno e a me sta venendo il mal di testa; gli steli d’erba sono secchi e giallastri, mi pungono le dita, la gonna è già tutta macchiata di fango perché Gabrielle mi ha buttato addosso dell’acqua per errore, prima; ho lo stomaco sottosopra per via di quel cibo disgustoso che ci fanno mangiare qui e fa caldo, troppo caldo, adesso. Possibile che non ci sia modo di avere un po’ di tempo decente, qui? Tento di pensare a qualsiasi altra cosa ma immancabile spunta dai meandri della coscienza quella paura sottile e gelida che mi coglie quando ho l’impressione di stare per fallire. Sono terrorizzata. Potrei dare i numeri...
Spaventata, stropicciata, dolente, scombussolata, stordita dalla gente, macchiata, quasi isterica, infreddolita, forse perfino spettinata, chi lo sa… la nostra Fleur siamo sicuri che sia poi così perfetta?
A giudicarla in questo momento, non si direbbe proprio ;)
Poi arriva Bill.
Oh, ecco Bill sì che mi leva nuovamente le parole perché è “perfetto” per lei.
Un sacco di gente non li capisce questi due. Né i fans, né gli stesso personaggi di Harry Potter.
Ma l’autrice (malfidata, ma maledettamente brava, evidentemente, non solo a scrivere cose anche tra una riga e l’altra, ma a cogliere i “fra le righe” della Rowling e farli suoi in modo eccezionale) ha capito tutto e ce lo spiega benissimo, con garbo, con ironia, con dolcezza ma i melensa e con un tocco di burla godibilissimo.
Ad esempio: “Hai l’aria troppo da perfettina, sembri mio fratello.”, replica stringendosi nelle spalle con un’aria indifferente che mi irrita non poco. ”Mi sono sentito in dovere di stuzzicarti.”.
Ecco, ora anche io lo amo questo Bill!
E Fleur si scopre finalmente felice e imperfetta.
Lei che aveva paura di essere solo la bella statuina, ma che sotto sotto aveva timore delle due cose, sia della perfezione che dell’imperfezione.
Ora, non è più spaventata, non ha più freddo. Non è perfetta, non è nemmeno imperfetta.
“Fortunatamente io non sono perfetta e amo un ragazzo ancora meno perfetto di me. Perché le donne perfette non esistono. Perché non esiste nemmeno la perfezione. Perché sono praticamente imperfetta. E felice”.
Checchè lei ne dica, non è né l’una né l’altra cosa, è solo deliziosamente umana.
Di perfetto dunque c’è solo il modo in cui l’autrice ce l’ha raccontata.

Nykyo

Recensore Veterano
24/08/06, ore 13:19

....uao...bella, profonda, divertente, dolce...Una storia perfetta. anche se le storie perfette non esistono. ^O^

Recensore Veterano
16/07/06, ore 14:13

Mi è sembrata un pò in contrasto la parte iniziale in cui Fleur sembra essere convinta di essere perfetta, con quella finale, in cui è fiera di non esserlo. Certo potrebbe essere dovuto al fatto che in mezzo si è innamorata di Bill, oppure al fatto che inizialmente riporta semplicemente quello ce tutti credono di lei, analizzando se stessa solo alla fine. Non so francamente quello che so è che mi è piaciuta di più la seconda metà (che commento profondo, sono convinta che ti sarà molto (in) utile ma più di così non so come spiegarmi). Detto questo un'altra cosa che mi è piaciuta molto è il contrasto delle ultime considerazioni tra Fleur e Bill ( lui sì che risulta essere perfettamente imperfetto). ciao

Evan88
05/05/06, ore 17:43

Ciao^^ Ordunque, sono una criticona, I'm sorry, e parto subito all'attacco: sinceramente ho trovato l'inizio un pò troppo-troppo lento, anche se poi il tono migliora ed al raccontare l'episodio con Bill si vivacizza decisamente. La discussione tra i due invece è scritta molto bene, è stata divertente, Bill che la paragona a Perce è stato vagamente apocalittico xD Bye, Giuli

L_Fy
26/04/06, ore 13:23

Diciamocelo;: Fleur mi rimarrà sul gargarozzo persino se decide di entrare nelle carmelitane scalze, ma la mia è solo invidia perchè è riuscita a farsi Bill prima di me. Comunque, è bellissima questa tua storia: così vera, anche! E scritta bene, in un italiano scorrevole, accurato...con un tono così velatamente ironico!!! Bellissimo!! Complimenti

Nuovo recensore
31/03/06, ore 22:40

Vorrei chiarire il fatto che i fornelli mi attendono in tutto il loro leggiadro sfolgorio (SFOLGORIO?MA CHE PAROLA E'?)di acciaio cromato, e invece io sono qui dinnanzi a questa tastiera grigio topo a recensire questa storia. Questo per farti capire, cara Twinstar, quanto prendo sul serio il mio diritto di commento. Premetto che mi piace Fleur e ADORO tutti i Weasley a parte il chiamato in causa Percy e Molly, che non si esime mai dal farsi i cazzi altrui e questo la rende fastidiosa come un'unghia incarnita. Ora, essendo la cara Fleur soprannominata nel VI libro FLEBO ( vorrei fare una o due domande ai traduttori, per capire se nella loro vita si dedicano a infilare le loro tristissime e poco credibili cazzate in libri che già di loro presentano lacune non indifferenti)e sentendomi parecchio partecipe della sua condizione di trattata con un pò troppa freddezza dalla madre del suo futuro sposo, mi ha un tantino folgorato questa storia incentrata sulla di lei persona. HO ADORATO questo assaggio della sua vita di imperfetta perfezione. E simpatizzo con Fleur perchè ha evidente gusto nel vestire, perchè incute sacro terrore a tutti gli uomini che si presentano al suo cospetto e perchè i francesi sono gli unici a conoscere tutte le REALI conseguenze dell'essere SNOB a tempo pieno.Il punto, forse, è che ha imparato a credere di essere DAVVERO perfetta e accettare con garbo, grazia e un tocco di stile la solitudine che ne consegue. Perchè ai comuni mortali piace rispecchiarsi in idoli raggiungibili, non avere tra le balle persone perfette e impeccabili in ogni loro possibile agire, pensare ma anche lettera o testamento. E poi, quanto è vero, la perfezione è dannatamente noiosa. Essere un esempio per gli altri, per essere sintetici, non è nè gratificante, nè tanto semplice. Si rischia di perdersi.Ma è qui che il gioco cambia, quando Fleur si trova sul principiare di una crisi isterica, che detto tra noi coincide con il dover affrontare il labirinto e tutto ciò che ne consegue. E poi però,al suono delle trombe del giudizio, arriva Bill. Con i suoi capelli, il suo orecchino che fa molto survivor e i suoi stivali tresh da far impallidire Cher. Che parlano di non me ne frega un cazzo di quanto sei perfetta, sei un bipede come me e non sei neppure il mio tipo. Che posso aggiungere? E' un Weasley perciò indubbiamente degno della mia più totale approvazione. E Twin, come ho constatato più volte, hai portato alla luce qualcosa di questi personaggi che fino ad ora, era stato bellamente ignorato. Lo hai fatto con stile, incisività e ironia. Brava davvero. Mike con barba al viagra al seguito e Arrighe che saluta con cordialitè.

Recensore Junior
31/03/06, ore 12:43

La storia nel complesso è gradevole e ben scritta.
Il fatto che Fleur trovi nella storia con Bill il modo di apprezzare pienamente la propria imperfezione è molto credibile, meno plausibile trovo che questa consapevolezza giunga a partire da premesse del tutto diverse.
La descrizione dell'incontro tra i due è decisamente contrastante con il contenuto dei libri: gli sguardi reciproci che i due si scambiano mentre i parenti salutano i Campioni, garantiscono che Fleur non dovrebbe avere esitazioni a ricordare che lui era lì con Harry.
Comunque anche le fanfiction possono belle e imperfette ;). Un saluto
Rik

Galad
28/03/06, ore 11:21

Ahahah, fantastico Bill! E istruttiva la storia; l'ho trovata molto reale. D'altra parte non c'è motivo reale di credere che una bella ragazza debba essere per forza stupida, viziata e presuntuosa, e Fleur nell'ultimo libro lo dimostra pienamente. Ottima interpretazione del personaggio, mi è piaciuta :) ps. ma mi sa che sorcière si scrive con la "è" perché è aperto..u.u non sono sicura però.

Recensore Junior
27/03/06, ore 02:52

Carissima!!!
Quanto tempo, eh?
Tanto, lo so. Forse decisamente troppo…
Prima di qualsiasi cosa, ci tengo a dire che se sono qui a recensire, non è dovuto a quel “con un particolare avviso di sollecito a chi DOVREBBE commentare!” che secondo le tue meschine intenzioni, dovrebbe essere piombato con tutto il suo leggiadro peso, sul mio elegante strascico di paglia ù_ù, ma perché questa nuova storia è davvero splendida.*-*
E comunque Miki ha assolutamente ragione: Remus amante degli ombrellini a fiori NON È ASSOLUTAMENTE una figheria, è aberrante e basta! ù_ù
Ma torniamo a noi e a Praticamente Imperfetta… ma soprattutto modesta ^-^
Scherzi a parte, il quadro che hai fatto è a dir poco inquietante, sai?
Mi ha colpita moltissimo la madre di Fleur, che indubbiamente ha un peso non indifferente in quel che è diventata la figlia e in ciò che essa pensa di sé.
In un primo momento ho reputato che la considerasse un’emerita idiota e dato che più di così non poteva dare, né poteva essere, la signora Delacour sottolineasse la bellezza della figlia per darle qualcosa a cui aggrapparsi, qualcosa che aveva naturalmente e a cui le altre bambine non potevano minimamente aspirare. Successivamente mi sono chiesta, invece, se non la trattasse così perché lei stessa era stata trattata così, sta di fatto tuttavia che il suo non è un sistema educativo. Non poco sano o sbagliato, non è un sistema educativo, punto.
Qualunque sia la ragione del comportamento della signora Delacour, comunque, Fleur è molto più forte e sveglia di quanto lei creda o voglia.
È una bambina che si pone le giuste domande ed è un’adolescente che si perde in riflessioni corrette.

Piccolo inciso… Ma a te non piaceva Tonks?!
Perché sbaglierò, ma nonostante la storia si ambienti durante il quarto libro e gli avvenimenti del sesto siano piuttosto distanti, mi sembra che l’accenno a “basterebbe una qualsiasi sciocca Metamorfomaga per eguagliarmi nel fisico.” non sia così tanto buttato a caso…
Così come non so perché, ma ho la netta sensazione che “le due ragazzine di Scarlattoro” le abbiamo già viste da qualche parte… Può darsi, magari, che una avesse i capelli rosso fuoco e l’altra invece castani e crespi?!

Le tue storie, in ogni caso, sono sempre invariabilmente scritte con un fondo di amarezza. Perché l’ostinarsi di Fleur ad elencare tutti i suoi punti di forza per cercare di eclissare le sue manchevolezze, mette un po’ di tristezza.
È un po’ come la faccenda della “povera ragazza ricca”, che può essere inteso sia con scherno che con reale compassione.
Esattamente lo stesso, perché durante la lettura, rimani sempre combattuta e non sai se mandarla a spasso o darle una confortante pacca sulla spalla.
Bill è semplicemente da applauso invece!
E la sua fortuna sta nel fatto che Fleur dovrebbe ignorare la parentela con Percy, perchè in caso contrario, al posto suo, nel sentirmi paragonare ad un essere simile, io gli avrei lanciato l’anatema mortale. ù_ù
Infine devo dire che la chiusa è strepitosa e che se Bill prima era da applauso, diventa da ola da stadio e che Fleur si conferma a pieno titolo come la ragazza in gamba che abbiamo avvertito nell’arco di tutta la lettura, sotto tutti i suoi chili di pregi e, di conseguenza, la sua annichilente insicurezza.
Nel complesso, un ottimo spaccato su un personaggio spesso preso sotto gamba o letto en passant. Complimenti ^-^
Serpedoro

Matteo
21/03/06, ore 20:26

Per prima cosa vorrei ricambiare i ringraziamenti: grazie a te per aver scritto questa fanfic e per l'impegno enorme che metti in ogni tuo lavoro. Meriti recensioni in cui i lettori si impengino almeno un decimo di quanto fai tu, quindi mi ci butto, anche se non garantisco del risultato.^^
Ah, dimenticavo, a te capire quali e quanti ringraziamenti intendevo ricambiare. : P

Una delle cose che mi ha colpito di più di questa fic è come l'idea di perfezione venga smontata in modo graduale. E' una sorta di... anticlimax? Non so bene come si chiami. Ma è qualcosa di quasi impercettibile e molto sottile.

Ad esempio si comincia con questa parte che descrive il concetto di perfezione:

"Che da qualsiasi aspetto mi si giudichi, da qualsiasi lato mi si guardi, in me non c’è un difetto o una mancanza. Che sono una persona speciale, che non c’è modo di diventare migliore di quanto già non sia per cui non c’è bisogno che mi sforzi, e che non troverò mai nessuno che mi superi"

In cui abbiamo:
1) l'essere priva di difetti: tutto bene
2) l'essere speciale: anche qui tutto bene
3) il fatto di non poter diventare migliori: e qui comincia a percepirsi qualcosa che non va... perchè anche se la Fleur non lo dice esplicitamente trasmette un'idea terribile di staticità, di aver raggiunto il proprio limite, di essere quasi intrappolati in questa perfezione perchè a differenza degli altri lei non potrà mai migliorarsi e provare la soddisfazione così umana che ne consegue
4) che non troverà mai nessuno che la superi: ancora l'idea del punto precedente, accompagnata però da un maggiore sentimento di solitudine, perchè non aver mai persone con cui confrontarsi alla pari equivale a non avere mai nemmeno veri amici nè tanto meno qualcuno da amare... in pratica ciò che verrà spiegato in seguito con la solitudine che prova sul piedistallo.

Poi comincia l'analisi delle sue 3 caratteristiche fondamentali, in cui osserviamo un simile anticlimax, perchè dal primo al terzo punto in modo molto graduale la Fleur risulta sempre meno convincente.

Cominciamo dalla parte del "bella". Che sia bella è indubbio. E la bellezza stilistica di tutta la prima metà convincono il lettore che davvero non ci siano dubbi al riguardo
Poi c'è il ricordo della mamma, un pezzo che mi è piaciuto davvero molto. La mamma di Fleur praticamente evita di rispondere a quella innocua (innocua?) domanda della figlia, mettendo nella fic la prima ombra di vera paura, la paura di ciò che potrebbe nascondersi dietro a tutti questi discorsi sulla perfezione. Paura che è accompagnata dall'idea del freddo, in quelle "fredde carezze della notte". E' la prima volta che compare questa idea del "freddo", che in reatà simboleggia qualcosa di più profondo nascosto dietro, come segna la sua presenza costante nel resto della fic. E' impressionante anche il numero di volte che viene ripetuto il termine "bella" o "bellezza" in questa parte, persino nella chiusura dell'ultima frase, quasi in una sorta di ring composition interna alla fic. Normalmente sarebbe un errore, ma in questo caso è azzecatissima come tecnica perchè fa capire come Fleur quasi si aggrappi a questa parola. Ripetuta continuamente, come se avesse una qualche capacità magica di far scomparire le proprie paure, quelle di cui fatica ad ammettere l'esistenza.

La seconda parte risulta ancora abbastanza convincente, anche se la totale mancanza di umiltà a volte sfiora effetti comici, come in quel "un genio. una verità innegabile". Torna l'idea della freddezza, in quel "ho continuato a camminare finché il freddo non è diventato intollerabile e non sono stata costretta a tornare dentro", una freddezza che è sicuramente una realtà oggettiva dell'ambiente circostante ma che rivela anche cosa prova la Fleur dopo i discorsi delle ragazze da cui si sente isolata.
"Se ne avessi il tempo probabilmente farei io il primo passo per conoscerle"
Perchè mi suona come una scusa bella e buona? C'è la paura a bloccarla, la paura di uscire da quella torre d'avorio in cui si è rinchiusa e l'hanno rinchiusa i genitori con la loro educazione "adorante". Ma lei vorrebbe davvero uscirne, altrimenti non dedicherebbe tanto spazio alla questione. Infatti a differenza di prima non c'è ring composition, non si torna sul concetto di intelligenza ma si resta sospesi su quelle parole, sulla solitudine della Fleur.

Infine nella terza parte non si convince più nessuno. Non so se questo è l'effetto che volevi dare: se la risposta è sì direi che hai fatto centro, se la riposta è no allora questo è l'unico punto su cui rimetterei mano.
Perchè in realtà non si parla affatto della dolcezza: dopo poche parole affrettate si vira subito sui genitori, perchè è chiaro che mancano gli argomenti. Dal parlare della dolcezza il paragrafo scivola in un discorso sulla "buona educazione", chè è una caratterisica definita e ben diversa dalla dolcezza, dalla gentilezza, dalla sensibilità e dalla pazienza di cui si parlava all'inizio. Invece anche in questa torna la bellezza ed emerge l'intelligenza (o almeno la capacità dialettica, ho apprezzato soprattutto la metafora della vernice). Però uno conclude il paragrafo chiedendosi... ma dov'è tutto questo altruismo e generosità?

Ne risulta una perfezione un pò "vuota", che preannuncia quella rivelazione su quanto ci sia di negativo nell'essere "perfetti". Tristezza, schiavitù e paura.
"Se si è perfetti nessuno è davvero interessato a fare conoscenza con te.", il che mette in dubbio il fatto che basterebbe fare il primo passo per piacere alle ragazze di Hogwarts. La verità è che ha paura di risultare noiosa, altro che mancanza di tempo.

Paura che seppur dovuta ad altre cause torna all'inizio della scena in cui finalmente incontra Bill, "quella paura sottile e gelida che mi coglie quando ho l’impressione di stare per fallire" (torna l'idea del "freddo", tanto per cambiare) Ottimo il modo in cui analizza Bill, cosa che dimostra il suo spirito di osservazione (che secondo me riflette quello dell'autrice : P).
Una frase mi ha dato da pensare.
"chinatosi amorevolmente su di me" E' strano che a questo punto della fic la Fleur utilizzi già un avverbio come "amorevolmente" nei confronti di Bill. E' qualcosa più da narratore esterno. Per lei in questo momento è solo uno scocciatore... oppure sotto sotto inizia a provare qualcosa e le sfugge come lapsus? Cosa che sarebbe confermata anche da questa parte: "Subito lo scruto di sottecchi, ansiosa. Non voglio che pensi che sia lui a turbarmi così, perché non sarebbe vero. Tipi simili mi sono completamente indifferenti."
Qui reagisce in modo davvero strano. In realtà sarebbe ovvio che il turbamento è dovuto al ricordo di ciò che è successo a Gabrielle, non a Bill in particolare. Eppure si comporta come se dovesse dimostrare anche a se stessa che non è lui ad averla colpita, con quell'insistere sul fatto che uno come lui può lasciarla solo indifferente.

Da notare che la Fleur non pronuncia fin quasi alla fine una singola parola. Alla faccia della buona educazione e della gentilezza. Infine scoppia. Alla faccia della pazienza. Ma questo non è un male, anzi. Si è comportata da ragazza normale, si è sfogata come era giusto fare per non scoppiare ed è sensazionale vedere come reagisce al fatto che Bill la tratta appunto per quella che è, una ragazza non perfetta, ma che no per questo non si può amare, anzi di cui si possono amare i difetti o le imperfezioni quanto le qualità. Era tutto quello di cui la Fleur aveva bisogno: una persona che la amasse ma senza considerarla perfetta. E' la risposta che aspettava fin da piccola, alla propira domanda rimasta elusa.

La fic si concluse rimettendo in discussione tutto il concetto di perfezione che è stato insegnato a Fleur, perchè a guardar bene quelle che si trovano in Bill sono tutte qualità (al massimo con controindicazioni^^) piuttosto che difetti.

Nel complesso una fic molto dolce e che riesce a mostrare aspetti dell'amore di cui non si parla quasi mai, come il bisogno umano di essere amati per quello che si è e non per l'immagine di sè che si riesce a proiettare... o che si proietta perchè è quello l'unico modo in cui si è stati abituati a comportarsi. Ancora grazie^^

GeorgiaLupin
21/03/06, ore 14:29

perfetta... bellissima, commovente. ti superi ogni volta di più. la prima parte è stata talemnte intensa da lasciarmi senza parole. non cos'altro aggiungere, hai detto tutto tu con questa bellissima perla. spero che tornerai a scrivere in modo regolare per poter far leggere anche a noi simili rarità. un saluto Geo

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