Te l'avevo promesso, ed eccomi qua.
La prima parte è dolcissima. Giuro che non avevo capito che Fabrizio fosse già morto, al tempo della narrazione, ed è stato meglio per me, che sono rimasta abbastanza colpita successivamente, quando me lo hai fatto scoprire. Mi è piaciuto il fatto di aver collocato la storia in questo punto ma con i personaggi ancora separati, perché è decisamente probabile, che le cose fossero andate così in quel caso! E io sono pro al realismo!
Ho adorato la parte in cui hai detto "si chiamano conchiglie", perché mi sono immaginata la faccia di Anna. Cioè, Anna legge, ha una cultura eccetera, ma resta il fatto che è realistico pure questo, cioè la sorpresa nel vedere qualcosa di nuovo di cui magari non ne conosce nemmeno il nome. E che siano conchiglie o altro non importa. E' proprio la scena stessa, bella e dolce di un Anna giovane e ingenua della vita.
Come vedo anche tu sei d'accordo su quale sia l'abito migliore! Questa cosa non si mette in dubbio!
E il topos del cavalcare anche se sono dieci anni che non monta un cavallo (sempre che l'abbia fatto almeno una volta)... io ormai lo uso SEMPRE! Peccato che, magari, nella realtà... uno che non sa fare a cavalcare non sa fare e basta xD. Ma che importa? L'importante è la magia dei luoghi, dell'epoca, della fiction... e la faccia di Antonio quando se la vede arrivare v.v
Per quanto riguarda il dialogo... parlano così poco, nella fiction, che mi sarebbe bastata anche una disquisizione sul tempo atmosferico! Mmm... posso farti un appunto? Sei partita con il "lei" e sei passata al "voi"... ma niente di che!
 

 "Sentì lo sguardo preoccupato degli occhi cielo-azzurro di Antonio come qualcosa di fisico, materiale, addosso a lei senza pietà."