Recensioni per
Crime and Punishment
di _Tiffany_

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
18/06/12, ore 14:07

Me la ricordo e me la sono riletta :)
Punto 1: per essere Turk ci vogliono le palle (come disse anche Alister all'epoca)
Punto 2: vedi punto 1.

Un po' corta, ma certe volte le cose corte sono le migliori!

"Ora mi rimane solo l’atto di pulirmi queste mani sporche di un sangue invisibile con dell’acqua fatta da una pioggia di lacrime creata da ricordi deliranti."
Forse questa frase andrebbe rivista, dato che secondo me è molto figosa e a effetto... Insomma rende, per intenderci.

MI piace il fatto che ci siano poche virgole. Fa tanto flusso di coscienza più o meno cosciente.

Recensore Master
17/07/11, ore 20:45

Mi è piaciuta! Però mi dispiace un po' che sia corta, penso che l'idea poteva essere sviluppata meglio, non so. Comunque sia, hai messo la figura del turk sotto una luce diversa, una luce senz'altro cupa e triste. E' per questo che mi è piaciuta, ormai non siamo più abituati a pensare ad un turk sotto questo punto di vista! Invece è vero quello che hai scritto, perchè il turk vive nella sofferenza, almeno fino a quando non impara a non provare più sentimenti. Cosa che non è sempre possibile... rimane pur sempre un umano!
Ecco, si, hai mostrato la parte oscura di tutti i turks. Complimenti!
Alla prossima

Recensore Veterano
17/07/11, ore 16:25

Tiff!
Che bello vederti finalmente approdare su questi lidi! Sono contenta di averti rotto tanto le scatole da convincerti a pubblicare qui!
Già ho avuto occasione di leggere e recensire questa drabble su Soap, ma lo rifaccio con piacere: hai svelato con poche parole l'amarezza che si nasconde dietro la dura condizione di Turks. Non sono altro che assassini, e per loro non dev'essere facile convivere ogni giorno con i loro peccati. Mi piace molto il modo in cui hai descritto il loro lato più oscuro, al contrario di quanto ha fatto la Square-Enix in Advent Children. Qui c'è un Turk senza volto nè nome che deve fare i conti con la propria coscienza: è tutti e nessuno, e si erge a simbolo di una condizione comune.
Brava, aspetto nuovi lavori! <3