Recensioni per
Whisper'd in the sounds of silence
di whatashame

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/08/11, ore 10:29

Whatashame – Whisper’d in the sounds of silence
 

1) Ortografia L’ortografia è curata e corretta, ma qualcosa può sempre scappare, vuoi per errore di battitura, vuoi per i cambiamenti che magari si apportano al testo. Ti elenco gli errori riscontrati.
·         “E ciliege e glicine e sole e neve”: manca il punto dopo questa frase.
·         “Lasciando scorrere il miele sul fra i denti”: naturalmente nella riscrittura ti è scappato quel ‘sul’, che va eliminato.
·         “È appassita ai suoi piedi c’era un piccolo cimitero di petali…”: credo fosse ‘e appassita’, senza accento.
·         Non puoi mettere una virgola tra il soggetto e il suo verbo, come hai fatto qui: “La cortigiana più famosa della vecchia capitale, esigeva…” e in altri punti, che se hai bisogno ti elenco in un secondo momento in privato.
·         “…ma sembrava dire qualcosa nella suo talamo…”: ovviamente ‘nel suo talamo’, laddove forse hai mutato lessico senza ricordare di cambiare il genere dell’articolo.
·         “Afrodite, discinta e piangente lo fissava…”: qui per forza o metti una virgola anche dopo ‘piangente’ o la togli dopo ‘Afrodite’.
·         “...adone…”: manca la lettera maiuscola, che invece utilizzi nelle note.
·         “…scena.Angeli caduti…”: qui manca uno spazio prima del punto.
 
8 punti
 
2) Sintassi La sintassi è elaborata e varia, passa da periodi brevi ed incisivi ad altri di ampio respiro con cui ci insinuiamo nella memoria e nelle emozioni di Axel o con cui ci descrivi la visione di Eloise dormiente. C’è un problema coi tempo verbali, ma ho scelto di posizionarlo in un’altra voce della valutazione.
 
10 punti
 
3) Lessico Il tuo lessico è ricco e articolato, a volte addirittura poetico, preciso e sempre chiaro ma anche ricercato. Insomma, lo adoro. Hai usato qualche ripetizione un po’ ridondante della parola ‘occhi’, in un paragrafo intero (“Chiuse gli occhi… di ciglia finte”) e compaiono spesso parole che hanno a che fare con ‘marcescenza’, ‘putrefatto’ e ‘dolciastro’, in maniera un po’ eccessiva, ma poi te ne esci con meraviglie come “spidocchiare”.
 
10 punti
 
4) Altre regole grammaticali La tua conoscenza della grammatica è buona, il tuo errore principale è tuttavia quello dei tempi verbali: passi spesso dal passato al presente e non solo in frasi dove è permesso o in punti dove potrebbe essere giustificato dall’esigenza di dinamicità, ma anche in altri dove, nello stesso periodo, alterni i due tempi verbali in modo scorretto, come qui:
“E la rosa che sta orgogliosamente dritta nel suo vaso di vetro spesso e opaco sembrava ricambiare…”
o qui:
Sa bene che lei il giorno dopo non li avrebbe neppure visti…”
Hai ripetuto questo errore più volte, non le elenco per carenza di tempo ma se ti serve posso segnalartele in privato. Benché la narrativa offra la possibilità di scivolare nel presente in alcuni casi, questi sono estremamente limitati ad esempio alle scene d’azione e soprattutto, dal momento che porti una scena al presente, devi mantenere quel tempo sino alla fine di essa. Ho avuto il sospetto che tu avessi scritto prima tutta la narrazione al presente e che poi, nel trasporla al passato, ti sia sfuggito qualche verbo, in ogni caso purtroppo questo è un fattore che penalizza la tua sintassi.
Ti segnalo poi due sciocchezze.
·         “…non è miele quello che le imbratta la bocca…”: non è un errore grammaticale, ma non sapevo dove segnalartelo; poiché nelle due frasi seguenti usi la formula ‘non è più’, anche in questa, per simmetria, un ‘più’ tra ‘è’ e ‘miele’ sarebbe stato bene.
·         “…cela crudele il suo corpo ai suoi occhi.”: attenzione, qui si tratta di due possessivi uguali ma riferiti a due soggetti diversi; metti ‘di lui’ o ‘di lei’o usa altri modi per superare la confusione, come ‘gli cela crudele il corpo agli occhi’.
 
7 punti
 
5) Regole narrative Ottimo utilizzo di una doppia focalizzazione, sempre interna ma spostata da Julian ad Axel e poi di nuovo da Axel a Julian. Hai creato una cornice narrativa che non risulta scollegata né puramente ornamentale ma che ci permette di comprendere maggiormente il carattere di Axel, in entrata e in uscita da quella stanza dove è stato assalito dalle memorie.
Lo sviluppo narrativo è ben congegnato: sfrutti un momento del libro per aprire una porta sul passato ed esporre una mezza teoria su quanto possa essere accaduto tra Axel ed Eloise. L’unico appunto che posso farti è che forse, in alcuni passaggi, c’è stata una certa lentezza, mentre magari nel punto focale, quello in cui il ricordo di Belladore tormenta Axel, potevi soffermarti maggiormente perché dalla tua storia si evince che proprio lì sta il nucleo del tormento che abbiamo letto in Axel per tutto il libro.
 
9 punti
 
6) Personaggi Il contrappunto tra il personaggio di Julian, che apre e chiude la storia, e quello di Axel, che ne è invece protagonista assoluto, è secondo me una trovata splendida, perché ci permette di avere un punto di vista esterno e di confrontare due caratteri così dissimili. Credo che tu sia riuscita a rendere al meglio entrambi i personaggi e soprattutto, ovviamente, quello di Axel, penetrando nella sua mente, nei suoi ricordi, nei suoi pensieri, mostrandocelo attraverso le vesti – la camicia fuori dai pantaloni, l’abbandono del guerriero – e i gesti – la rosa strappata. Riusciamo a cogliere tutto il suo livore, il suo desiderio, il suo rimpianto e riusciamo anche in poche frasi a cogliere la perplessità di Julian, chiamato a testimoniare un momento così intimo. Belladore, pur solo evocata nella memoria, palesa tutta la sua crudeltà e macchinazione con la richiesta delle rose.
 
10 punti
 
7) Contestualizzazione Le tue note sono state preziose, perché ammetto che avevo subito segnato i riferimenti mitologici e sacrali come qualcosa di stonato rispetto al contesto; l’importante, quando si esula un po’ dalla traccia prefissata dall’autrice originale, è esserne ben consci e fornirne delle motivazioni e l’idea dell’umanità che vacilla tra il sacro e il profano, così esplicata, è molto affascinante. Per il resto hai doverosamente reso un universo, come tu stessa dici, pseudo-medievale con attenzione ai particolari, rilevando da sola quelli frutto di tua invenzione che comunque, non avendo noi una collocazione reale del mondo di Virginia, vanno benissimo. Hai reso bionda Belladore, ma non mi risulta che nel primo libro ci siano descrizioni della rediviva, per cui la tua scelta personale è lecita; tuttavia, se vai sul sito dell’autrice, trovi, negli spoilers del secondo libro e nelle schede dei personaggi che vi troveremo, anche l’immagine scelta per Belladore, che è indiscutibilmente mora.
Il contesto della reggia, lo scandire dei momenti della giornata, tutto il resto insomma è perfettamente incastrato nel mondo di Virginia, dove anche Dante ed Eco tutto sommato possono venire citati, purché non se ne facciano i nomi e non se ne dichiari la provenienza, tutto è accettabile tranne una cosa: la citazione delle “parole impertinenti di un siciliano”. Se arrivi ad un riferimento geografico preciso ecco che scardini un mondo fantasioso in cui la Sicilia, possiamo affermarlo con una certa sicurezza, proprio non c’è.
 
8 punti
 
8) Sviluppo del tema Il tema è presente come richiamo a Belladore, più che altro, con la bella idea di renderla una donna famelica di rose e con la splendida motivazione che offri per questa richiesta di doni; rispetto tuttavia ad altre storie la rosa è meno protagonista e avrebbe potuto essere maggiormente visualizzata se avessi speso più tempo a descrivere, magari, i momenti che hanno scandito il rapporto di Axel con Belladore proprio attraverso le rose, anche se chiaramente questo per ora resta una tua e una nostra ipotesi, dato che ancora non sappiamo cosa sia avvenuto realmente tra di loro.
 
8 punti
 
9) Effetto ottico Il testo è giustificato, con allineamento a destra e sinistra, ordinato e coeso; il carattere scelto chiaro e ordinato, la divisione delle scene netta. Per distanziare i paragrafi però hai scelto di mettere molti spazi tra di essi, quando invece l’effetto si ottiene più correttamente col rientro della prima linea; gli spazi vanno usati con parsimonia, per dividere più che altro le scene, mentre i paragrafi dovrebbero restare più uniti tra di loro. Mi permetto un’osservazione: il gioco dei colori è senz’altro d’effetto, ma da idolatra della parola quale sono preferisco una pagina più pulita, come quelle dei libri, dove il distacco o il cambiamento siano portati dalle semplici parole. Insomma, la lingua da sola basta a rendere gli effetti che tu hai reso col cromatismo e che non si incontrano in un testo stampato proprio perché il tutto è affidato alla sola abilità dello scrittore.
 
7 punti
 
10) Gradimento personale Il pericolo di un missing moment è sempre quello di annoiare, perché difatti si rischia di non aggiungere nulla alla narrazione; tu invece lo hai sfruttato per darci la tua versione dei fatti più salienti della storia, quelli che bramiamo leggere nel secondo libro in uscita. Senza sbilanciarti troppo hai tentato di darci una tua visione del personaggi di Belladore e del rapporto che la lega ad Axel, non hai affermato nulla di preciso lasciandoti lo spazio per la verità del secondo libro ma hai comunque dato un’idea nient’affatto simpatica di questa donna, aiutandoci a detestarla come in effetti già facciamo, e aiutandoci anche a comprendere meglio la pena che pare provare Axel ogni volta che guarda Eloise o ripensa al passato.
A livello di sensazioni epidermiche pure e semplici ho solo trovato un po’ lente alcune parti e frettolose altre, come ti ho già scritto, e sono stata un po’ distratta dai troppi colori, che talvolta mi hanno strappato a quell’immedesimazione con la pagina spoglia che invece il tuo stile permette.
 
9 punti
 
 
Totale: 86/100

Recensore Junior
15/08/11, ore 00:37

WAAAAAA!!! Molto molto bella! Davvero un gran peccato che non abbia potuto gareggiare "in queste vesti", perchè sono davvero affascinanti! (Anche se effettivamente non conosco quelle di prima =P)
Mi piace sia come descrivi che cosa descrivi. Mi spiego: ho apprezzato le frasi per come sono di per sè (tra le altre, regano "Geloso anche di quel confine inesistente d'aria che lo separava dal suo corpo" o "Il pennello era un intruso al suo dolore"), e anche quello che è la storia (ciò che Axel fa e pensa e dispera e distrugge...).
Tanto di cappello anche a tutto ciò che sono i riferimenti, le note, la canzone (Nick Cave! O'Children! Ma questo è un altro discorso... Anyway, al primo ascolto mi è piaciuta! E anche il video ha qualcosa di questa Fic), l'accuratezza di un'ambientazione medievale (che - tanto per chiacchierare - soprattutto per gli interni io mi ero figurata più rinascimentale), leggende, miracoli, Dante e quant'altro!
Quindi solo complimenti!!! Brava ;)