Ed eccomi in pari!
Malgrado i problemi che ti ha creato, questo capitolo è senza dubbio uno dei miei preferiti, quindi, in caso avessi dubbi in proposito, levateli subito dalla testa, perché hai dato una degna conclusione alla storia! Mi dispiace che sia finita, ma al tempo stesso, adesso che è completa, è ancora più godibile; alla fine hai fatto bene a non raccontare anche la morte di Radish o l'incontro con Goku, sarebbero state delle scene di troppo (e poi Goku qui non deve passarci nemmeno di striscio u.u).
La prima parte del capitolo, un po' staccata dal resto per quel che riguarda il contenuto, è stata una buona idea, riprende il compito che era stato assegnato a Radish e al tempo stesso funge da preludio alla chiusura dell'intera trama, visto che si incentra sulla Terra, pianeta che è la destinazione del saiyan, dove lui troverà la morte.
E, a proposito di morte, lui non lo sa ancora, ovviamente, eppure tutto il capitolo è pervaso da una sorta di tensione, che sia per la sua irrequietezza iniziale o per l'eccitazione per il compito che gli è stato affidato; Radish sa bene che non solo la sua missione è un po' il primo passo concreto verso la ribellione a Freezer, ma anche che Vegeta per la prima volta gli ha ordinato di fare qualcosa di importante, si è "fidato" di lui, quindi non c'è da stupirsi che sia tanto nervoso. Da bravo saiyan, poi, pensa subito a sfogarsi combattendo e anche qui si vedono i suoi miglioramenti, visto che esce dall'arena ammaccato ma intero e che in mensa si rende conto di essere di gran lunga il più potente. A proposito, mi è piaciuta molto la sua riflessione sul fatto che nemmeno da ragazzino avesse mai considerato i soldati random della mensa come modelli da seguire o con cui confrontarsi. Si capisce bene che l'unico di cui voglia l'approvazione è Vegeta, basti pensare alla sua reazione felice e orgogliosa quando il principe lo chiama per nome senza alcun insulto (tra l'altro, ottimo dialogo con tanto di punzecchiatura a Freezer e con riflessione sull'essere visto, chiaro riferimento a un'altra tua storia su un altro personaggio adorabile a caso *__*).
Mi è piaciuta anche la scena in mensa con Nappa, lo scambio più o meno volontario di insulti a Freezer e il simpaticissimo modo di considerare Zarbon! Radish ha finalmente ottenuto il riconoscimento che aveva bramato per tutta la vita, eppure non se n'è accorto; si limita a considerare Nappa con un distaccato fastidio e con sorpresa per quel comportamento confidenziale, senza capire davvero per quale motivo il gigante abbia cominciato a trattarlo in quel modo. E in effetti, se si ripercorrono tutti i capitoli precedenti, è Nappa, molto più di Vegeta, l'elemento che fa maturare Radish, che lo rinforza, nel bene o nel male, che lo fa cambiare sia come concezione del mondo che come concezione di sé. Nappa è la montagna da scalare, come hai detto, e anche se Radish non è mai riuscito ad arrivare in cima è di sicuro una persona diversa rispetto a quando aveva cominciato a scalarla. E' più duro, più consapevole della propria forza, più fiero di se stesso. I tagli lo hanno forgiato (adoro i tuoi paragrafi sul filosofico andante che riprendono il titolo e quindi il concetto del diamante o dei tagli, sono sempre molto profondi e spesso poetici), lo hanno reso più sicuro di sé, hanno allontanato la sua frustrazione e l'amarezza per trasformarlo in un guerriero di Terza Classe che pure ha trovato il suo posto nel mondo. Ed è incredibile la naturalezza con cui tu abbia raccontato la sua storia, associandola al taglio di un diamante e portando avanti questa metafora senza alcuna forzatura.
Come ti ho già detto più sopra, poi, hai scelto bene nel far terminare la storia con Radish che comincia il suo viaggio verso l'ignoto, pervaso da mille dubbi (troverà suo fratello? Riuscirà a non deludere il suo principe? Come sarà questo fratello sconosciuto? E' ancora vivo?), e infine scivola nel sonno criogenico come a dimostrare il suo momento di pace.
La fine, in quell'ultimo paragrafo riflessivo, è splendida e toccante assieme; confesso che leggendola ho dovuto combattere contro la commozione, perché è davvero incisiva e coinvolgente nel riassumere la crescita interiore di Radish che, taglio dopo taglio, diventa un vero e proprio diamante. Credo sia la parte che più ho preferito dell'intera fanfiction e raramente ho riscontrato pensieri tanto profondi in una storia.
E con questo capitolo si chiude una storia splendida, che mi ha davvero emozionato e fatto adorare Radish più di quanto lo adorassi già. E' incredibilmente umano, il tuo Radish, eppure si mantiene sempre innegabilmente saiyan, e sono certa che Toriyama non avrebbe mai saputo dargli una caratterizzazione così plausibile e profonda. Spero davvero che la segnalazione per le scelte venga accolta, perché questa storia merita e resterà sempre una delle mie fanfiction su Dragon Ball preferite!
Complimenti per come sei riuscita a portare avanti uno studio tanto toccante su un personaggio marginale, mostrandone la crescita capitolo dopo capitolo e al tempo stesso caratterizzando bene anche il background in cui lui si muove e i personaggi di contorno, da Vegeta a Freezer. |