Alcuni passaggi di questa storia sono semplicemente perfetti. Il paragone tra le illusioni e le malattie è splendidamente orchestrato, ben definito. La fluidità della narrazione è impeccabile, scorre magistralmente da un incipt tanto elaborato alla parabola dello scorpione e della rana, "semplicistico" strumento per l'interpretazione fisolofica del concetto di natura.
Tutto questo rende la storia un piccolo capolavoro. Nello spazio di poche battute - pochissime riflessioni e considerazioni - sia Matt che Brian emergono con nitidezza ed al lettore non può che sembrare di conoscerli da sempre.
Stupefacente.
MEM

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Era Velvet Goldmine!
Sono rimasta un secolo su quella frase! Continuavo a dirmi: "È bella, è stupenda, è una citazione E IO NON MI RICORDO DOVE L'HO SENTITA!" Grazie per averlo specificato in nota dando così pace ai miei neuroni XD
La storia mi è piaciuta :D Ho trovato interessante la lucidità estrema con cui Matt analizza la propria situazione, la propria sofferenza, il proprio amore, le speranze per il futuro. È perfettamente consapevole dei rischi che la storia con Brian comporta, ma sceglie di (ri)provare lo stesso, essenzialmente perché sa di non poterne fare a meno.
La scena del risveglio è molto tenera - e mi è piaciuta molto anche la favola che Matt racconta a Brian, con conseguente "scusa" implicito di quest'ultimo.
Per chiudere in bellezza, il mio pezzo preferito: "Certe volte penso che se tu fossi stato più delicato e mi avessi fatto meno del male oggi non ti amerei così tanto."
Complimenti!
Gin :D

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La Lenicorporation s.p.a. non può che dirsi deliziata di questa dedica. E quota tutto quello che di bello ha detto di questa storia nei giorni passati.
(Suvvia, il P.O.V. di Matt è quello che è: un'arma a doppio taglio. Ma ci si diverte un sacco, o no? XD)
Brava!
<3