Questo fa decisamente parte dei tuoi lavori che preferisco di più, almeno in questo ultimo periodo.
Innanzitutto, mi è stato molto facile visualizzare i movimenti, quasi goffi, di John. Il sorriso un po' forzato che dissimula l'indossare il cappotto, l'abbandonare quel coinquilino che ha ritenuto inutile fare una copia delle chiavi. Oh, quanto ho amato le chiavi. Ne parleremo dopo.
L'immobilità di Sherlock è stato qualcos'altro molto ben delineato. E' facile capire che lui non è sterile emotivamente, che il fatto che non si muova o non contragga il viso in certe smorfie o non emetta suono non è perché non voglio farlo, ma perché non può. E' come bloccato, quello che gli nasce dentro evapora una volta arrivato in superfice. Magistrale.
Le chiavi, dicevamo delle chiavi. Già il layout mette in luce l'importanza di quel mazzo introvabile, ma la mente non arriva a capire che qualcuno - uno a caso - le ha nascoste. La mente si limita ad intravedere quel mazzo tra i cuscini del divano, o soffocate dal caos di Baker Street, abbandonate da qualche parte. E invece no, invece poi viene fuori che sono state nascoste e allora si capisce dove sono finiti tutti i gesti repressi di Sherlock.
Le chiavi sono diventate il simbolo del loro rapporto, l'entità del legame che li unisce e che, purtroppo, Sherlock ha sentito cambiare - e non è detto che sia effettivamente cambiato. Non c'era stato bisogno di fare una copia perché John sarebbe stato sempre pronto ad aprire a Sherlock, che fosse in casa o al supermercato a litigare con le macchinette. Un sms, e sarebbe corso, mollando latte, biscotti, te e marmellate, senza esitazione. Adesso qualcosa è cambiato, e sembra in peggio.
Adesso qualcosa è cambiato e sembra semplicemente diverso, non meglio, non peggio. John esce senza chiavi, ma sa che al suo ritorno ci sarà qualcuno ad aprire. Il ruolo si è rovesciato. Forse Sherlock lo farà aspettare un'ora, forse lo lascerà urlare per un po' nella buchetta delle lettere, forse lascerà che si addormenti sullo zerbino come un gatto arruffato. Poi però ci sarà un momento, passato il turbinio di emozioni, in cui Sherlock si riprenderà in casa John. Ne ha bisogno, sarebbe perso senza. Basterà far sbollire quel rifiuto terribile, quel tentativo inutile di incastrare John tra le quattro mura del 221b.
John che esce e che in testa ha chissà cosa. John che però, non andrà da Sarah. Non dopo quel bacio. |