Recensioni per
Alone in the dark
di Lou Pericle

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
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Recensore Veterano
05/10/11, ore 20:50

'Stavo sognando di aver fatto pace con la mia ragazza, meglio aver proseguito volentieri quel sogno' non c'è concordanza verbale tra i due periodi.

'Non fu così, non c'era nessuno in casa solo io. Urlai...e sentii un gemito' Si mette a urlare solo perché la mamma non gli ha preparato la colazione? Mi sembra un tantino esagerato, diamine. E se urla, come fa a sentire il gemito? Il gemito è un suono che nel senso comune viene immaginato come flebile, sommesso, debole. L'urlo, al contrario, è forte. C'è un'incongruenza, quindi.

'Proveniva dal piano di sopra, nella camera dei miei genitori. Vidi mia madre' ti sei dimenticato di descrivere il passaggio dalla cucina alla camera. O si è teletrasportato?

'Vidi mia madre con il cranio aperto, sanguinante e la pelle tutta mangiucchiata' immagino che questa avrebbe dovuto essere la scena clou del prologo, e suppongo che avrebbe dovuto instillare terrore nel lettore. L'avrei vista meglio in un racconto comico o parodistico, invece. Ma cavolo, non devi mai descrivere così una scena horror! Non si deve MAI mostrare lo splatter, questo non è un film, è un racconto! Non puoi avvalerti delle tecniche filmografiche in un'opera scritta!

Il finale è di una noia mortale. Uao, c'è uno zombie. Scritto come hai fatto tu, mi sono sorpreso che non abbia salutato il protagonista. "Salve, sono uno zombie e sono qui. Eh, già. Tutto bene?" Ma dov'è la suspence? Dov'è l'orrore? Hai descritto una scena che dovrebbe essere terrificante in una maniera tale da farla apparire una da sit-com.
Tralasciamo il mistero della sopravvivenza di Selene e come sia possibile per il fratello, con uno zombie nella stessa stanza, avvicinarsi alla finestra per constatare l'epidemia. Ho voglia di continuare solo per gustare un altro po' del tuo stile.