Recensioni per
Oceani in burrasca
di My Pride

Questa storia ha ottenuto 39 recensioni.
Positive : 39
Neutre o critiche: 0


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Ciao MyPride,
una tua storia tutta nuova e tutta per me! Va bene, non è per me ma mentre la leggo è come se un poco lo fosse. Io lettrice, lei storia!
Volevo dirit che ormai tu hai, almeno nella mia testa, uno stile ben preciso e anche un modo di presenare le storie. E questo è un bene. Io ci ho metto tanto a trovare il mio stile e ancora oggi non so bene se mi piace o voglio cambiare poi qualcosa. A te piace il tuo stile?
Lo chiedo perch delle volte piace a tutti ma non magari all'autrice stessa xD.
Sono riuscita a entrare dentro la storia fin da subito. Complice anche il titolo, lo ammetto. Sai descrivere benen ogni cosa, sia di personaggi, che di 'cose' che si devono fare in barca dall'orientarsi all'ammainare le vele. Sono praticamente con Gale dentro la storia!
Sei molto ma molto brava!

-Han

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Vorrei segnalare questa breve storia per le scelte del sito perché è scritta tanto bene da risultare un piccolo capolavoro. La cura formale e le note in fondo ad ogni capitolo contribuiscono a dare l'idea di un libro compiuto, pronto per essere stampato.
L’ambientazione piratesca poggia su un background di precisi riferimenti storici e linguistici: l’autrice cita addirittura dei modi di dire tipici del gergo dei pirati ed è molto attenta a ogni particolare. Si riesce perciò facilmente ad immergersi in questo mondo lontano nel tempo e nello spazio. Inoltre, grazie anche all’estrema cura con cui vengono intessuti azioni e dialoghi, i personaggi risultano perfettamente delineati, caratteristici e mai fuori luogo.
La visione globale della storia viene semplificata e insieme approfondita dall’alternarsi dei punti di vista dei personaggi principali, tanto da rendere lo scorrere degli eventi intrigante e maggiormente comprensibile.
Il finale svela un particolare inaspettato, divenendo una conclusione a sorpresa in cui prendono un senso impensato il viaggio e le avventure dei protagonisti: tutto risulta comunque coerente e il suo valore aggiunto sta nel costringere il lettore a ripercorrere mentalmente la storia alla luce del nuovo punto di vista sotto cui è indotto a riconsiderarla.
Una storia la cui fantasia emerge improvvisamente e piacevolmente. Un breve romanzo con sorpresa finale.

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Stendere un giudizio che racchiuda tutto ciò che questa storia ha da offrire al lettore richiederebbe un sacco di tempo, ma ciò che posso dire è che questa trama è geniale
I protagonisti non appaiono come macchiette, persino i personaggi secondari hanno le loro emozioni a tutto tondo, con mille sfumature diverse e i loro dubbi e paure
La curiosità del lettore cresce mano a mano che la storia prosegue, lasciando sempre più dubbi ed interrogativi ogni qual volta uno di essi sembra dissiparsi; la trama si intreccia splendidamente con le figure dei personaggi creati, dal Capitano della nave all'uomo della marina, dai brutti ceffi nelle bettole ai proprietari delle locande
E' una storia che racchiude in sé mille vicende e riesce ad esaltarle, catapultandole in un mondo originale e avventuroso, dove sembra che si riesca a respirare la stessa atmosfera che respirano i protagonisti e a provare le loro stesse emozioni, non potendo fare a meno di restare con il fiato sospeso per tutto il tempo
Non manca inoltre un background elaborato e una caratterizzazione efficiente, costellata da descrizioni di ambienti che rendono il climax della trama ancor migliore, unito ad una grammatica impeccabile e ad uno stile fluido che riesce a far comprendere a chi legge in che luogo quell'azione si sta svolgendo, pur lasciando lui la fantasia di immaginarsi il resto
Le battaglie, che siano esse per mare o sulla terra ferma, lasciano quel senso d'ansia che difficilmente abbandona il lettore, che si sente un tutt'uno con i protagonisti e ha come la sensazione di camminare a sua volta sulle assi di legno scricchiolanti, di sentire le schegge che schizzano da tutte le parti e i sibili delle palle di cannone che perforano la chiglia della nave
Una storia ben gestita che ha senza alcun ombra di dubbio qualcosa di eccezionale

E finalmente eccomi qua! Ma wow, i tuoi due protagonisti hanno un bel caratterino, non c'è che dire! Sai che amo leggere di coppie che battibeccano in continuazione (a chi mi riferisco? mah ^^).
Le tue descrizioni sono come al solito molto accurate, ed hanno il potere di far visualizzare le scene di cui scrivi alla perfezione, e questa tua avventura piratesca ce l'ha confermato.
La storia, nonostante già si sia scritto tanto su questo genere, mi è parsa davvero originale e scorrevole da leggere. La comparsa di quel ragazzino, Patrick, che tanto ha messo in crisi Gale, poi, mi ha incuriosito parecchio...
A presto, kissSere

Il modo in cui la storia si apre mi ha conquistata
Si ha una bizzarra sensazione di pace, su quella nave sgangherata, e ciò è dato specialmente dalla quiete che sembra avvolgere i due membri dell'equipaggio, ovvero tali Gale e Cid
Hanno carattere, quei due, e posso affermare candidamente che, per il momento, chi dei due mi piace maggiormente è proprio il vice capitano, forse anche per il suo modo di comportarsi che sa tanto di strafottenza e per la gelosia che sa procurare nel suo capitano con poche parole
E il fatto che navighino su una bagnarola rende il tutto ancor più assurdo ma al tempo stesso incuriosisce, sul serio
A presto ;)

Di quello che ti pare, ma il 'caro' Gale è un uketto bello ch efatto e l'ultima affermazionemi ricorda un certo biondino ... no, non ha il braccio d'acciaio, l'altro biondino dico v.v
XDDD
Brava zia va, e ora dammi il resto o finisci male XD

PRIMO POSTO:
Oceani in burrasca di My Pride

Grammatica e lessico: 9/10
Stile: 15/15
Originalità: 14.5/15
Caratterizzazione dei personaggi: 20/20
Utilizzo prompt e citazione: 9.5/10
Gradimento personale: 5/5
Punteggio totale: 73/75

Giudizio:
Diciamo innanzitutto che senza dubbio tutta la fatica e tutto l’impegno che hai messo nello stendere questa storia si notano e sono felice di poterti anche premiare con questo primo posto ;) la tua storia era qualcosa di decisamente abnorme, ma non mi ha mai pesato leggerla. Diciamo pure che mi ha tenuta incollata allo schermo per una mattinata quasi piena, e ciò dice tutto. La voglia di arrivare alla fine era davvero tanta, non perché mi stessi annoiando, ma proprio perché la storia è piena di dettagli e rimandi che stuzzicano la curiosità, come in un libro in cui vuoi arrivare alla fine a tutti i costi. È questa l’impressione che ho avuto, e beh, il fatto che precedentemente fosse lunga più del doppio mi fa pensare che davvero questo sarebbe potuto essere un romanzo pubblicato. Ma concludendo divagamenti vari, andiamo per ordine. Nella grammatica ti hanno penalizzata alcune piccole ripetizioni –comunque dettagli non gravi–, ma soprattutto delle sviste che ora ti segnalo affinché tu possa correggerle (spero di essere esauriente, poi non sono un computer, naturalmente):
- “«Mastro Garrington», tentai quindi di chiamarlo, non ottenendo la tanto agognata attenzione che avevo desiderai”, suppongo intendessi “avevo desiderato” o “desideravo”.
- “mi scoccò difatti una veloce occhiata senza allontanare la lama dalla gola i quel pirata”, immagino che quella “i” fosse un “di”.
- “però fu proprio nel vederlo con attenzione il viso”, anche in base alla frase successiva penso che intendessi “in viso”.
- “aveva creduto cercasse me. che ragazzino di poca fede.”, ti è scappata la maiuscola.
- “in verità non ci aveva minimamente sperato”, anche qui in base al contesto (che non riporto interamente) penso intendessi “avevo”.
- “peccato però che, mentre ero intento a salvaguardare la parte bassa della città, i pirati avevano raggiunto i quartieri residenziali, razziando case e rapendo donne e bambini.”, qui è sfuggito un congiuntivo, la forma più corretta sarebbe “i pirati avessero raggiunto”.
- “e il solo suono che si udiva era il lieve cigolare della ciglia della Cruises.”, è “chiglia”, immagino sia una svista.
- “e al solo pensiero di essere arrivato tardi mi morso con rabbia il labbro inferiore.”, andrebbe “mi morsi”.
- “Dopo aver respirato quell’olezzo pestilenziale di whisky scadente sudore fino a quel momento,”, penso che fra “scadente” e “sudore” manchi la congiunzione “e”.
- “persino i sussurri di quel passato che non riuscivo a ricordare con l’esattezza.”, forse è solo un parere mio ma qui vedrei meglio “con esattezza”.
Non mi sembra di aver notato altro; comunque sia, un testo così lungo è difficile da rileggere con cura, quindi non ho scalato più di un punto. Passiamo quindi agli altri parametri. Che cosa dire sul tuo stile? Mi verrebbe da rispondere “Nulla”. Nulla, perché è fantastico. Nulla tranne il fatto che la storia viaggia come un fiume, anzi, diciamo pure come un mercantile con il vento in poppa. Le descrizioni sono state estremamente accurate ma diluite durante la narrazione; gli spazi come le taverne, la nave, gli interni di questa e anche il paesaggio finale del villaggio natale di Thomas e Jim sono stati resi benissimo tanto da farmi immaginare l’atmosfera e i dettagli precisi, fino quasi a sentire l’odore che nella storia i personaggi respirano. I dialoghi sono ben costruiti e coerenti, le frasi non troppo pesanti e nemmeno troppo spezzate –salvo forse un periodo un po’ lungo proprio nelle prime righe del primo capitolo, ma nulla d’importante. Insomma, la storia si legge da sé e sembra evocare immagini e anche le sensazioni dei protagonisti, da quelle fisiche fino al tormento interiore nelle diverse situazioni. E a proposito di queste, la storia si sviluppa in una maniera insieme lineare ma ricca di riferimenti al futuro che lasciano presagire cosa potrebbe accadere. La trama è curata e coerente, non ci sono buchi temporali o quant’altro; e senza dubbio i contenuti sono di una grande originalità. Ammetto che è stato soprattutto il finale a rendere il punteggio tanto alto: non vorrei rovinare la lettura a nessuno, però due parole devo spenderci. È qualcosa che da brevi allusioni, da frasi che ti lasciano in sospeso si può vagamente intuire; mi riferisco, ad esempio, alle parole del Commodoro Waine: “Io ci sono già stato, all’Inferno”. Sono dettagli che non possono non inquietare il lettore e carpirne l’attenzione; chi legge se ne ricorderà ma finirà per cercare di dimenticarsene, auto-convincendosi che siano superflui, ignorando una verità che è in effetti scomoda, ben capendo che in realtà non sono allusione campate per aria. E alla fine ogni cosa torna al suo posto, con il colpo di scena finale che spiega anche, ad esempio, la scelta del nome di Cid, insomma, tutti i nodi vengono al pettine in poche righe che lasciano spiazzati e che fanno pensare “Sì, ne valeva la pena di leggere tutto questo, di ricordarsi ogni dettaglio e ogni riferimento”. Ti chiederai il perché di quel mezzo punto scalato: diciamo che la tematica dell’uomo della Marina che insegue un ricercato magari per riprendersi una mappa, come dire, è già stata vista, così come si potrebbe dire lo stesso della persona perduta da tempo e poi ritrovata; comunque sia più di mezzo punto non potevo togliertelo, perché nel loro modo di essere queste situazioni, per come le hai rese tu, sembrano nuove perché trattate con una cura invidiabile e con spunti diversi dal solito, indubbiamente. Spero tu non te la prenda per questa mia pignoleria. Punto successivo: caratterizzazione. Qua veramente potrei spenderci fiumi e fiumi di parole. Personaggio migliore? Boh. Sono tutti talmente ben fatti che mi sarebbe difficile scegliere. In realtà la storia ha quattro personaggi principali, non troppi; ma anche quelli che compaiono per pochi istanti sembrano perfettamente delineati e si muovono in un modo del tutto loro, con una personalità che magari non sarà approfondita ma che in poche righe è possibile evincere con facilità e chiarezza. Parlo dei brutti ceffi nelle locande, delle ragazze a cui Cid rivolge le proprie attenzioni, di personaggi secondari o del tutto marginali che però riescono a dare un’idea precisa di sé. E se c’è quest’impressione solo nei ruoli più “insignificanti”, penso di dover dire parecchio sui protagonisti. Cid, Gale, Jim o Patrick che sia e il Commodoro Waine: non so nemmeno da chi cominciare. Forse, per assurdo, il migliore da un punto di vista oggettivo è proprio il Commodoro. Se devo dirla in maniera soggettiva, mi ha disgustata fin da subito ed è oggetto della mia più cordiale antipatia; comunque sia, devo riconoscere che obiettivamente è una piccola perla in fatto di caratterizzazione. Anche solo con la sua tenacia meriterebbe una nota; per non parlare poi del suo lato perfido, scaltro, menefreghista, e soprattutto della scoperta che ci ricollega al finale che fa sicuramente capire che anche lui ha qualcosa di strano. In effetti, questo suo apparire sempre nel posto giusto mi ha sempre un po’ inquietata, pare qualcosa di inumano: questa è stata la mia impressione, e diciamo che posso dire di non averci del tutto sbagliato. Quindi complimenti per questo “antagonista” che mi ha fatto storcere il naso per il suo essere tanto viscido, ma di cui non potevo non parlare. E contrapposto all’antagonista c’è ovviamente il protagonista, figura delineata in una maniera sorprendentemente accurata. Perché sì, anche in lui si nota qualcosa di strano, solo il fatto che sia capitano di una nave che non ha equipaggio all’infuori di un uomo; il suo interesse per un ragazzino sconosciuto e i loro destini che si incrociano, il suo carattere un po’ beffardo e un po’ arrogante, insomma, davvero interessante –e la mia mente continua a ricordarsi di quell’epilogo che ovviamente è un altro punto a suo favore. Per quanto riguarda… Patrick, chiamiamolo Patrick, ho apprezzato in particolar modo la sua timidezza infantile, il suo modo di vedere le cose a volte fin troppo ingenuo, la sua goffaggine e la sua paura per quella vita in cui si sta avventurando. Non è cresciuto come un pirata e non è nemmeno adatto a fare il pirata, ed è una consapevolezza che appare nel finale in modo anche troppo chiaro. Non seguirà le orme dei suoi avi, e questa è una cosa che mi ha stupita davvero molto e che ha giovato tantissimo sul punteggio, dico sul serio, perché è una nota che delinea davvero alla perfezione un personaggio che magari a primo acchito sembra già visto ma che in realtà rivela nuovi spunti, nuove idee, una personalità diversa da come ce la si possa aspettare. E concludiamo in bellezza dicendo che ho adorato Cid. Al di là del rapporto con Gale che emerge già dal primo capitolo –eh, lasciatemi ammettere la mia debolezza di fronte allo slash, mi sciolgo come nebbia al sole– ce n’è un altro molto più sottile e si può dire anche molto più inquietante. Cid è un tipo arrogante, testardo, il tipico personaggio che viene definito “idiota” da un compagno ma che in realtà come tipo è brillante e anche coraggioso, intraprendente, un po’ furfante ma pure un abile combattente. Insomma, l’ho trovato un personaggio molto equilibrato, ben costruito e soprattutto con un ruolo ben preciso che non è solo quello di compare, ma anche quello che si scopre nell’epilogo che sì, mi ha spiazzata. Ma direi che ho già speso tante parole sull’argomento, quindi possiamo concludere che ogni personaggio è stato costruito con attenzione e cura ammirabile e che quindi il punteggio pieno è del tutto meritato. Ultima cosa, prompt e citazione. Quel mezzo punto è perso più per il prompt: il doblone è presente e malgrado sia un collegamento tra il passato e il presente di Patrick comunque non l’ho visto centralissimo nella trama – diciamo che è un dettaglio che poteva essere eliminato, tanto più che Gale aveva già molti elementi per scoprire, ehm, ciò che lo lega al ragazzino. Comunque, in ogni caso, l’ho trovato inserito molto bene e lo stesso vorrei dire della citazione. Appare solo nelle ultime righe della storia, ma c’è la consapevolezza che è quella la pietra su cui in realtà si basa tutto: una realtà fatta di fantasmi con cui Jim/Patrick ha interagito e in cui ha vissuto senza saperlo. Quindi, il punteggio non poteva essere basso, proprio no, soprattutto appunto per il modo in cui hai fatto base di tutto la citazione. Cos’altro avrei da dire? Mi pare chiaro che la storia mi sia piaciuta da morire ^^’ e che il punteggio pieno in apprezzamento personale sia stata ampiamente spiegato sia all’inizio che durante questo giudizio. Complimenti davvero per questo tuo scritto tanto piacevole e per il tuo primo posto, che ritengo del tutto meritato!

Sono curiosa di vedere come te la cavi coi pirati, dopo averti visto in azione coi vampiri =) Da quanto ho letto, non posso che ben sperare!