'intorno ad esse avrebbe girato il suo destino' il destino... gira? Questa scelta di termini stona parecchio, a mio dire. Il destino, per definizione, dovrebbe assomigliare a un percorso lineare dal quale non si può deragliare... quindi, come può girare?
'nel quale nessuna delle due figure si mosse' ah, erano in due? Dalla precedente descrizione sembrava fosse solo.
'Quelle parole risultarono molto suggestive ed esplicite, e fecero sobbalzare la ragazza in fondo alla stanza' Confesso che questa parte mi ha provocato una risata. E' che mi sono figurato la scena: il Maestro con la voce cavernosa che recita una frase che più banale non si può e la sorella che sobbalza (come se avesse il singhiozzo). Onestamente, sembra la parodia di una scena tragica.
'il fodero della katana' capisco che scrivere 'katana' al posto di 'spada' faccia molto più figo, ma lo trovo poco sensato. Un po' come se avessi scritto 'estrasse la sword e si mise a combattere'.
Ok, eccoci qua al commento finale. I difetti ci sono, senza dubbio. Però anche i pregi. La grammatica e la sintassi sono corrette, e devo ammettere che questo spesso è una rarità. La trama è quasi interessante. 'Quasi' perché si nutre della gloria riflessa di decine di altre trame simili, già lette e rilette. Il commento diventa decisamente negativo nel finale, dove Lenn esce allo scoperto alla luce. Ora, devi sapere che una qualunque creatura (uomo, topo, elefante, gnu, et cetera) se confinata al buio per tutta la sua vita, diventa cieca. Anzi, probabilmente, se è al buio dalla nascita, i suoi occhi nemmeno si svilupperanno. Che Lenn semplicemente apra la porta e vada alla luce del sole, è ridicolo. Non può vederci, punto. Non puoi scrivermi una cosa del genere senza un minimo di logica. Lenn non può vedere perchè ha passato tutta la sua vita al chiuso. Stop. Magari posso arrivare a concedergli la visione notturna, d'accordo, ma non oltre. Queste sviste pregiudicano la serietà dell'opera, fai attenzione. |