Recensioni per
Nella suola delle scarpe
di MonicaLaBuona

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/12/11, ore 10:34

Giudizio per il concorso Paris mon amour, terza classificata

 
Nella suola delle scarpe
di Eliezer


Voto: 61,5

Aspetto stilistico: 9
Uno stile davvero bello, nonostante la storia così breve di appena due pagine sei riuscita a dare con ogni parola e frase un senso di profondità davvero degno di nota. Della serie: non conta quanto scrivi, ma come lo scrivi. Frasi secche, ma intense, sembra quasi di veder vivere la città attraverso le righe, lei e insieme al suo protagonista. Sembra quasi di sentirne i passi sulla strada. Veramente una piacevole lettura.

Aspetto grammaticale, lessico e sintassi: 9
Anche qui voto alto per la correttezza grammaticale, non una virgola fuori posto, non un termine scorretto. C’è giusto qualche ripetizione e hai sbagliato un plurale tra le prime righe “passo” invece che “passi”. L’unica pecca a mio parere è la corposità dei paragrafi: con qualche punto a capo, soprattutto nel secondo, il testo potrebbe guadagnare scorrevolezza e fluidità. Comunque il resto è apprezzabilissimo, soprattutto la cura nel lessico, i giochi di parole che hai saputo fare.

Originalità: 10
Ho apprezzato tantissimo la citazione di Hugo, il rimando che hai fatto a Les Miserables: un omaggio che ti è riuscito particolarmente bene, per niente banale. Hai scritto poche righe, ma hai saputo dir tanto e in modo originale, richiamandoti ad Hugo, ma dando un’impronta personale che mi è piaciuta molto sia dal punto di vista di contenuti sia di stile. Un bel lavoro, davvero.

Caratterizzazione dei personaggi: 10
I protagonisti per me sono due: l’uomo e la città. Resi benissimo entrambi, quando scrivi per esempio che Parigi ha il cuore pulsante grazie al passo lento e regolare dell’uomo che da solo la tiene in vita; una frase ricca di significati, che riesce a dare sia una percezione visiva della Parigi pulsante sia dell’anima irrequieta di quest’uomo che ne calca le strade. Del tuo protagonista non dici il nome, né la sua vita in generale, eppure riesci a sfaccettarlo lo stesso davanti al lettore, a dargli consistenza quasi palpabile con poche, calibrate parole. Sarà che conosco il personaggio di Jean Valjean al quale hai detto di esserti ispirata, comunque mi è sembrato di conoscerlo. L’ultima immagine è quella di un uomo che si piega ed è così intensa che compensa mille pagine di descrizione, a mio parere.

Aderenza alla sezione scelta: 8,5
Quella che racconti, correggimi se sbaglio, è più la vicenda universale del dramma di una città, di un’epoca, che il dramma di un singolo uomo. Non so se definirla propriamente “introspettiva” o meno, certo l’introspezione c’è, ben costruita poi, e certo c’è la componente drammatica. Effettivamente non penso che il tuo racconto sia incasellabile in una sezione precisa (le etichette spesso e volentieri sono strette, diciamocelo) è “vago”, difficilmente classificabile e anche per questo singolare e bello.

Uso Parigi: 10
L’altra più bella Parigi di cui ho letto: come ti ho detto la considero una protagonista, viva, pulsante, legata all’uomo che la percorre e la tiene in vita coi suoi passi, una città in cui convivono, nello stesso momento, dolore e bellezza, miseria e misericordia. I termini che hai usato, il modo in cui hai saputo dipingerla, come ne sei riuscita a rendere le atmosfere, il chiarore dell’alba, tutto questo vale il massimo voto e un sincero apprezzamento.

Giudizio personale: 5
Bellissima storia, scritta davvero bene; che mi è piaciuta di capisce e che ne ho apprezzato ogni singolo dettaglio anche. Mi ha fatto venire voglia di riprendere Hugo, pensa te! I miei complimenti.


 

Recensore Master
17/12/11, ore 10:39

Et voilà!
Sono venuta qui anche perchè aspettavo da tempo di poter leggere le altre storie partecipanti al contest ^^
E devo ammettere che questa è fantastica!
Il modo in cui Parigi viene descritta, diviene un personaggio con le proprie connotazioni, che si mescola alla vita di quell'uomo, interdipendente dalla stessa città.
Ogni parola che ho letto di questa storia ha fatto sì che nell'insieme mi colpisse particolarmente, nonostante la lunghezza, mi complimento perchè il risultato è giunto ugualmente: colpire, colpire e colpire!
E a me hai colpito tanto! :)