Questa NON è una recensione-premio per il Betacontest (dividendole tra te e la tua beta, io programmo di scriverne due a te e una a MedusaNoir, e il resto a Emme. Informazione fornita dalla mia personale rubrica 'L'angolo delle informazioni non richieste di cui nessuno sentiva la necessità'), ma spulciando il tuo profilo non ho potuto esimermi dal commentare questa tua storia dalla vena tragicomica e ahimé molto realistica.

Siamo tutte un po' Paolina, in un modo o nell'altro. Personalmente, sono Paolina nell'arrabbiarmi. "come una ridicola e grottesca marionetta preda di un vortice di cui era vittima e dal quale non riusciva ad uscire", si diceva. Eccomi lì.

Non riesco a capacitarmi di quel rigurgito pseudo vittoriano che spinge la società moderna a circondarsi di persone odiose fingendo che siano nostri amici. Di nuovo, tutti noi - nostro malgrado - abbiamo un'Ida. O perfino più d'una.

Uccio fa del suo meglio, anima gentile, non si può rimproverare.

Il finale si premura di disintegrare l'ultima speranza di lieto fine per la povera Paolina, dopo la sua giornata campale. Tragicomico, di nuovo. Ormai si ride per non piangere.

Storiellina graziosa e godibilissima ^^

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hahahaha povera paolina!!! Purtroppo quello è il mestiere di una madre! Comunque è una storia scritta veramente bene! Ho riso in più punti. E poi hai reso perfettamente la personalità dell'uomo sposato .. Complimenti! ciao

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