Recensioni per
Julien
di Erisachan

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
31/07/13, ore 13:10
Cap. 7:

"come se la pelle non ti stesse più proteggendo come era solita fare "
Che è come si sente il lettore, mentre legge questa storia e prova la sensazione di qualcosa di gelido e rovente - come solo il ghiaccio - che scivola addosso.

"come il peggiore dei curiosi e il più vigliacco degli amici"
Perchè affrontare un dolore tanto grande ti strappa l'anima a brandelli e dopo resta troppo poco con cui fare i conti. Ed allora è più facile fingere che certi dolori non esistano, come fa Micah nel negare la verità di una valigia enorme.

“No, ora non devo fare proprio un cazzo di niente, forse non te l’hanno detto visto che stai facendo finta di nulla ma mio figlio è morto, se c’era qualcosa che avrei dovuto fare, beh, è tardi”
E ricominciare a vivere da questa consapevolezza non è detto che sia possibile. Purtroppo, però, non ti uccide nemmeno.
MEM

Recensore Master
01/03/12, ore 14:33
Cap. 3:

"Applicazione della regola del contrappasso" o anche "lezione n. 2".
Come dicevo poco fa, Julien restituisce a Micah la sua vera età e lo fa anche nel piangere le  lacrime che lui non versa. L'apaticità ostentata di Micah è chiaramente il filtro attraverso cui protegge se stesso, ma è il modo sano di Julien di infrangere quel filtro che colpisce più di tutto. Anche restituendo normalità alle cose, alle reazioni ed alle persone.
Ho sempre immaginato il Guilty come un rifugio per anime perse. Oltre ad essere inserito nel Quartiere, che già di suo ha una dimensione onirica (anche se forse si percepisce ancora meglio in Clown Boy), è un punto di aggregazione, un luogo fuori dal quale chiudere il mondo dei "normali" per dare un posto dove essere solo vivi alla Gente del Quartiere. Per Micah, in questo momento della sua vita, un luogo del genere ha una valenza speciale, perchè è il posto dove lui non è più solo una puttana adolescente, ma un ragazzino che si rapporta agli altri e trova il modo per crescere, gli spunti per farlo e per riflettere su se e gli altri.
MEM

Recensore Master
01/03/12, ore 14:19
Cap. 2:

"- Camminando, ho solo camminato sotto la pioggia, è così che sono arrivato qui -"
Per quanto forte tu possa essere, ragazzino, se comunque poco più che un bambino solo.
La scena della "prima volta" di Micah ha sempre avuto un fascino incredibile per me, oltre ad essere semplicemente scritta benissimo - senza pietismo, senza indulgere in sentimentalismi forzati - ho sempre amato il fatto che possa essere stata orrendamente ordinaria. Terrificante e rassicurante assieme.
Il rapporto tra Julien e Micah è splendido fin dall'inizio, per la spontaneità genuina del primo e per l'ingenuità spavalda del secondo. Con Julien Micah rivela tutti i propri limiti ed allo stesso tempo è come se Julien gli restituisse la dimensione di bambino che ha perso troppo presto.
MEM

Recensore Master
01/03/12, ore 14:08
Cap. 1:

Ripartiamo. Non mi dispiace affatto farlo, rileggere, spesso, vuol dire vedere cose che la prima volta non eri stato in grado di vedere. Vuol dire crescere, insomma.
L'incipit di Micah è il modo esatto di descrivere se stesso nella propria caratteristica più evidente: lui è diretto. Non ci sono giri di parole, ma solo una frase lapidaria scopita nella pagina e l'altrettanto lapidaria evidenza.
"Questo è mio padre. Questo sono io".
Micah a sedici anni non scopre solo gli altri, ma anche se stesso.
MEM




Recensore Veterano
24/02/12, ore 20:16
Cap. 3:

In questo capitolo sono due, i grandi protagonisti: Julien e la "prostituta silenziosa".
Julien ha la delicatezza di un uomo adulto, incastrato nel topos classico dell'uomo adulto che ha una relazione con un ragazzino più piccolo, molto vicina alla narrativa yaoi nipponica.
Sul tuo Julien, però, credo stonino le lacrime per le scelte di Micah, anche se sia lo stile narrativo che la struttura della storia danno ampissimi margini di teorie in merito. 
Ottima la scena del pestaggio di Micah, e fa orrore come questo ragazzino studi tutto senza emozione: viene colpito, ferito, mortificato, eppure l'unica cosa che riesce a dirsi è di dover imparare a scegliere i suoi clienti. Micah è un ragazzino senza infanzia, senza adolescenza, che sceglie la strada perché ha scoperto che c'è qualcosa - là fuori - che gli appartiene. Questo, nel dialogo tra lui e Julien, esce in tono piatto, senza particolari inflessioni, quando Julien lo lascia andare incontro alle sue scelte autodistruttive. Julien è un adulto, sa qual'è il destino che attende quelli come Micah e tutti quelli che frequentano il Guilty. Il dialogo tra Julien e Micah di cui ho appena accennato, l'ho sentito molto asettico, forse troppo studiato rispetto alla carica emotiva che invece hanno questi due personaggi.

Ottime le descrizioni del quartiere, bellissime ed emozionanti quelle della prostituta silenziosa e ottime le battute di Julien, mai scontate o melense, dandoci il quadro di un uomo che ha visto e vissuto molto più di quanto non traspaia dalla bonarietà con cui accoglie Micah.
Ancora complimenti, aspetto il prossimo capitolo.
E si, mi hai costretta a leggere questa storia in modo del tutto innocente: con le tue parole e i tuoi personaggi... contenta? (^^)

Recensore Veterano
24/02/12, ore 20:09
Cap. 2:

Questo capitolo mi era sfuggito, chiedo perdono per il ritardo quindi!
Innanzi tutto complimentissimi, perché mi hai fregata. Ero convinta che fosse Julien, la voce narrante di questa storia, e scoprire che il nostro narratore è Micah, mi ha fatta cadere dalla sedia, lasciandomi beata a leggere una storia che - a partire dall'incontro-scontro tra i due - ha già delineato in modo chiaro i binari su cui si muoverà la storia. Ottimo l'incipit, incalzante e come di consueto scritto magistralmente, in questo tuo stile che si lascia amare con semplicità. Ho trovato la descrizione del quartiere desolante, degradata, sporca: visivamente mi ha ricondotto ai sobborghi di "Noi, i ragazzi dello Zoo di Berlino" ma potrei andare più vicino e scorrere una filmografia che gira sui cardini delle periferie, da "Traispotting" a "Requiem for a Dream", tanto per citarne solo alcuni. Hai una grandissima capacità nel raccontare storie scomode, sporche, cattive: è la tua prerogativa più bella, perché è in queste atmosfere che sono sempre nati i tuoi personaggi migliori, come in "Sadie", per esempio. Un paio di appunti: nella parte in cui Micah parla con il suo primo cliente, dice di avere diciassette anni, poco dopo dici che ne ha quindici. Non so se non ho capito io (e quindi Micah abbia mentito al cliente) o se, invece, è un errore di battitura. Anche quando descrivi la stanza, sul finale, dici che "gli scuri sono chiusi". La parola "scuri", per indicare le persiane, credo sia una forma dialettale delle nostre parti.
Per finire, non posso che applaudire alla tua bellissima e malinconica descrizione della scena di Micah sotto la pioggia, ma ancor di più non posso che adorarti per il modo in cui questo tuo personaggio ha scardianto ogni topos, dando alla pioggia un connotato acido, bruciante persino, a differenza del ben più classico battesimo di purificazione che offrono tutti gli autori.
Davvero complimenti, come sempre... incantata <3

Recensore Veterano
03/02/12, ore 00:03
Cap. 1:

Sfatando ogni mito sul mio conto, mi accingo a seguire questa storia, a commentarti e spargere amore. Questo incipit - brevissimo - è di un'intensità che lascia senza fiato. Vibra in ogni singola parola, utilizzata con una cura pazzesca, che all'interno della costruzione della frase trova la sua perfetta collocazione, rendendo questo breve paragrafo di un vigore narrativo che mi ha uccisa.
Hai migliorato moltissimo il tuo stile, da quando ti ho conosciuta, e questa storia sporca, dal taglio maturo come piace a te - perfettamente nelle tue corde, in quelle delle tue storie che più ho amato - non delude le aspettative. Ottima l'introspezione dei personaggi, bellissimo e toccante il rapporto padre/figlio sviscerato in poche righe con delicatezza, nonostante la durezza dell'argomento e della situazione.
E' un incipit ad altissimo potenziale, equilibrato nelle scelte e nello stile.
Complimentissimi, e spero presto nel continuo (^^)