[Per rispondere alla risposta del commento del capitolo precedente:
Per quanto riguarda il pianto di Ranma...
C'ho pensato sin dalla prima lettura. Dopotutto a Jusenkyo Ranma credeva Akane morta, e Akane si era sacrificata per lui. Quindi lì ci stava, a mio parere. Quel punto del manga l'ho trovato molto espressivo.
Nella vostra storia, all'inizio m'ha fatto inclinare un po' la testa. Ma poi sinceramente non m'ha disturbata affatto. Personalmente, non sono proprio in grado di scriverle certe scene, e lo trovo molto frustrante. Quindi apprezzo molto chi lo sa fare e voi secondo me ci siete riusciti veramente bene.
In fondo Ranma era discretamente provato, innervosito, si era esposto in maniera madornale e non stava ricevendo risposta...
Avete gestito una scena complicata in maniera molto tenera e delicata.
Ergo, mi sta bene. Altrimenti ve lo avrei scritto! ^_-
Un'altra cosa che m'aveva fatto sempre portare il capo verso sinistra è stata l'eccessiva confidenza di Konatsu verso Ukyo. Ci vedo molta più formalità. Ma è un personaggio talmente poco trattato che l'interpretazione degli autori è rispettabilissima. Già che ci sia e abbia un ruolo piccolo ma di tutto rispetto mi ha fatto molto piacere!]
[Per toglierci un altro pensiero: vi consiglio di dare una controllata generale alla punteggiatura finale dei dialoghi, spesso manca del tutto! L'avevo notato nel capitolo precedente ma avevo dimenticato di scriverlo, presa dalla foga del bel capitolo ^^, ma poi l'ho notato anche in questo.]
Bene, eccomi a commentare il penultimo capitolo (sigh! Siam quasi alla fine!).
Una discreta voglia di sangue, abilmente deviata di continuo, pervade l'intera pagina.
Dal sangue di Ukyo dell'inizio, sino al paventato scontro finale, macabro, terrificante [...deduco sia questo, Kaos, lo spunto per lo spin-off, o sbaglio? Ora sì che sono curiosissima].
Un po' di sana vostra ironia nel canzonare i due novelli innamoratini ha dato per l'ennesima volta l'illusione che fosse tutto a posto, per far poi ripiombare il lettore nella sordida realtà.
L'amicizia di Akane e Ukyo non si lascia però soffocare dalla bruttezza del momento: riesce a emergere, nonostante i tanti dolori della giovane cuoca.
Bravi, non siete diventati monotematici e unidirezionali.
Arrivo al Nekohanten e conseguente apertura del disastro.
Grazie per questa: "sono venuto in pace, non fatemi del male per favore che tengo famiglia". Quando dico che mi fate ridere, è vero!
La scena nel ristorante dei cinesi è tesissima. Ogni parola potrebbe generare il panico, e la situazione paradossale in cui tutti si son ritrovati giunge al capolinea.
Costretti a distruggersi a vicenda, proprio ora che sono diventati amici! Una crudeltà inaudita!
Ed ecco, dopo questo colpo di scena, un altro ancora: il rifiuto di ammazzarsi. E fare squadra per chiudere una volta per tutte questo intricato casino.
Vi segnalo due cosine:
All'inizio: il fatto che avesse si fosse fatta da parte non implicava che lo accettasse serenamente fin da subito C'è qualcosa che non va...
Poi durante la storia, c'è un'iterazione di un'espressione che forse potrebbe esser modificata:
-Quando però vide che era in compagnia di Ukyo e Akane si sentì morire.
-Shan-Pu si sentì morire
-Ukyo si sentì morire.
Lo so che sono tignosa, ma questa storia l'ho presa a cuore, e sono una rompiscatole perfezionista per le cose che mi piacciono.
I miei soliti e pallosi complimenti.
Un capitolo di transizione, anche questo, ma sempre caratterizzato da uno stile sardonico, pungente.
In un clima di tensione palpabilissima e inquietante.
Se ne prevedono delle belle! [Sto commento sì che l'ho scritto coi piedi, scusate xD]
Al prossimo capitolo!
Kuroi |