Recensioni per
Mi manchi tanto amico caro, davvero
di _camus_

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/03/20, ore 15:32

Ciao!
Ho scelto questa fic perché immaginavo trattasse il tema della perdita e io amo l'angst (anche il fluff, ma l'angst >). Ho molto amato la prospettiva che hai deciso di adottare: molto spesso quando si tratta questo tema viene appunto trattato il tema della perdita e dei suoi effetti su chi resta. Tu invece, attraverso Camus, hai deciso di adottare un prospettiva molto differente e forse ben più originale: quella di chi viene a mancare. Hai tratteggiato la sua agonia, con Milo che arriva appena troppo tardi e la cui voce fa appena in tempo a sfiorargli le orecchie: è un'immagine molto bella e molto poetica che persino nella morte diventa una drammatica e straziante metafora della vita. Inoltre, devo dire che ho molto amato il modo in cui hai deciso di gestire la già di per sé complicata prospettiva che hai scelto: infatti gli ultimi pensieri di Camus per Milo diventano una straziante lettera aperta in cui ricordi e auguri per il futuro si incrociano, andando a tessere una delicatissima ragnatela di immagini e di suggestioni. Mi è piaciuto anche la delicata anafora "Non piangere Milo, se davvero mi ami": sembra un mantra, ripetuto per aiutare qualcuno ad andare avanti. Complimenti!

Desy

Recensore Veterano
19/11/19, ore 15:33

Come hai saputo interpretare la sua scomparsa! Una sofferenza tangibile quella scritta nelle tue parole. Da fare venire le lacrime, al pensiero del dolore di Camus nel vedere Milo piangere la sua morte.
Le lacrime non si addicono al volto di un Cavaliere...ma davvero potrebbe impedire alle lacrime di cadere? Lui lo ama come si può amare una parte di sé. E perderla non può che portare alle lacrime.
Ricordo che ero rimasta male alla morte di Camus, insomma, i Saint di bronzo non mi sono mai piaciuti e morire per mano del suo allievo mi era sembrato crudele. Pensavo che in qualche modo si sarebbe salvato.
Poi ci abbiamo pensato nelle FF a fare ciò che Kurumada ha ritenuto inutile (salvarlo in qualche modo) ... Un poco anche per consolare il povero Milo.
Camus e Milo, con Albafica e Manigoldo, sono i miei personaggi preferiti in Saint Seiya.
È stato un piacere scoprire i tuoi scritti! Alla prossima! :)

Recensore Junior
05/07/12, ore 13:35

Ci arrivo adesso. Solo adesso. Tardi? Spero di no.
L'avevo letta, questa tua fic, quando però ancora non ero iscritta a EFP. E ora ci ritorno, la rileggo, e, finalmente, lascio una recensione. Perchè voglio farti capire come io l'abbia apprezzata.
L'amicizia che lega Camus e Milo e profondissima, lo sanno tutti, e mi sono sempre chiesta quali sarebbero stati i pensieri di quest' ultimo dopo la morte dell'Acquario. Tu non li hai descritti, però. Hai immaginato quelli di Camus, quelli di Camus dopo la sua morte. E sei stata sensazionale.
Mi hai lasciato senza parole, davvero, perchè questa è una delle fanfiction più belle che abbia mai letto. Dico sul serio, e lo dico pubblicamente, questa è una della fanfiction più belle che abbia mai letto. Spero che mi crederai quando ti confesso che, la prima volta che l'ho scoperta, mesi fa, ho pianto. Sia perchè è straziante, triste, ma immensamente bella, e sia perchè mi ha fatto tornare in mente dolorosi ricordi. Ha avuto questo potere.
La tua storia tratta di uno degli argomenti più difficili di cui parlare: la morte, e le conseguenze che essa porta, cioè il pianto e il dolore, in primis. Ma...tutto questo viene fatto intuire, non è detto esplicitamente, perchè è Cam che parla, lo stesso Cam che ora è morto, che non c'è più, ma che c'è ancora. E parla al suo Milo.
Milo, il forte, spensierato e allegro Milo, non può, non deve piangere. Non è nella sua natura. Ma...per Camus? Per lui lo fa, certamente, perchè lo ama.
L'Acquario, però, sa che non deve, che gli fa solamente male, e glielo dice:
"Non piangere Milo, se davvero mi ami: io continuerò a vivere nello sfondo colorato dei tuoi ricordi, e non solo... Non piangere, quindi, se davvero mi ami: molti sono i luoghi dove mi troverai, quando sentirai la mia mancanza... Non piangere Milo, se davvero mi ami: io vivrò attraverso di te...Però non piangere Milo, se veramente mi ami: nemmeno la morte ha avuto il potere di farmi scordare di noi...Non piangere Milo, se davvero mi ami: anche se non ci sono, sono e sarò sempre con te. "
E gli spiega perchè non deve piangere, perchè non deve essere triste, perchè deve cancellare il dolore dal suo cuore e ritornare a sorridere:
"Anche se non potrai vedermi.
Anche se non potrai toccarmi.
Io sarò comunque accanto te, a tenerti compagnia.
Cercami in tutte le cose belle, e lì mi troverai: che sia nell'imbrunire del giorno, nel migrare di uno stormo di gabbiani o nello spuntare delle prime gemme in Primavera, lì mi troverai.
Presta attenzione al soffio del vento e alla voce dolce di quella Dea che non ho riconosciuto, perchè se li saprai ascoltare loro ti narreranno un poco di ciò che sono diventato.
Nei volti dei nostri fratelli d'armi, potrai scorgere il riflesso del mio raro sorriso.
Lo stesso silenzio che prima rifuggivi, ora parlerà per me."
Perchè Camus ci sarà sempre. Ma cos'è adesso, Camus? Dov'è?
"...adesso mi sono ricongiunto alle stelle che mi diedero i natali.
Ciò che vedo non mi stupisce, ma mai avrei creduto che l'Universo fosse vasto e perfetto a tal punto.
Qui non vi sono errori, ogni cosa si muove in perfetto equilibrio: è come tornare a far parte di una danza primordiale, da cui nascendo ci allontaniamo.
Io sono tutto, e al contempo non sono niente.
Sono corpo e spirito, buio e luce, caldo e freddo.
Sono ovunque, e da nessuna parte. "
Bellissime parole, interpretazione del regno dell'aldilà degna di un filosofo. Di nuovo complimenti.
E' una poesia, da tanto che è scritta bene, questa fic. Ricca, come ho detto, di consigli, ma anche di amore, e di momenti bellissimi, che Cam rivive, che Cam non ha dimenticato. Come il seguente...
"Solevamo di frequente sederci sulle scale dell'Ottavo tempio al tramonto, a rimirare il sole rosseggiare sul mare e tingere di bagliori infuocati i candidi marmi del Santuario.
Tu riempivi l'aria di parole, per sovrastare quel silenzio della sera nascente che a te metteva malinconia: sei sempre stato una persona rumorosa, al contrario di me.
" Grazie".
" Di cosa, Milo?".
" Di esserci. Senza di te, questo spettacolo sarebbe immensamente triste. Tutto sarebbe triste, senza di te".
Io continuavo a tacere, ma stringevo di più la tua mano, credendo che non ci fosse risposta migliore di quel gesto. "
...e di rimorsi, che attanagliano l'animo di un uomo quando è ormai impotente e non può tornare indietro.
"Non c'è posto per i rimorsi, non qui: un solo rimpianto è rimasto.
Non ci crederai: son le milioni di cose che non ti ho detto mai.
" Che hai?".
" Nulla. Riflettevo".
" Su cosa?".
" Su un fatto bizzarro. Camus, tu sai tutto di me. Tutto, ogni singola sfumatura della mia persona ti è nota.
Invece io a volte ho come l'impressione di non conoscerti affatto".
" Mi conosci quanto basta a amarmi. Non ti pare sufficiente?".
Sapevi che questo ti sarebbe dovuto bastare, così annuivi incerto e io mi ritenevo soddisfatto.
Ironia della sorte, tantissime sono adesso le domande a cui risponderei volentieri, infiniti gli argomenti che mi piacerebbe trattare con te, se solo potessi ancora.
Vorrei raccontarti dei miei pensieri riguardo alla cmeptb, lassù nell'isba, o di come la mia mente volasse a cercare la tua immagine nei momenti di maggior solitudine o smarrimento.
Di quando, nelle notti gelate in cui mi recavo fra i ghiacci con i miei pupilli, al posto dell'aurora boreale vedevo quegli arcobaleni che tu mi indicavi entusiasta dopo un violento acquazzone estivo. "
E' una fanfiction bellissima, davvero, come ho detto ogni singola frase mi è piaciuta e mi ha fatto commuovere. Ma la fine...è stata quella la parte che più mi ha fatto piangere...
"Arrivederci, Milo"
...no, non è un addio, è un semplice, puro, fantastico, speranzoso "Arrivederci", perchè...
"Un giorno ci rincontreremo".
Pum. Fine. La speranza chiude la tua fic, la certezza. La stessa che dice che non è tutto perduto, che non lo è mai stato, perchè ogni cosa un giorno finisce. Camus lo è già, ma non del tutto, perchè aspetta il suo immancabile compagno di avventure, che tanto gli manca. E Milo un giorno lo raggiungerà. Così loro finiranno- finiranno davvero- insieme. Mano nella mano. Felici.

Ti lascio con altri sinceri complimenti e con grazie per le emozioni che mi hai fatto provare.
Spero di aver detto almeno una parte di tutto ciò che c'era da dire, e scusa se la mia recensione ti può sembrare un po' incasinata. Mi è piaciuto TUTTO, anche se adesso non posso commentare ogni frase, se non ci metterei davvero troppo tempo. Quelle che ho riportato erano solo alcune di quelle che più mi hanno colpito.
Alla prossima,
Moncheri

"...l'hai fatto per Milo. Non avresti potuto non farlo per Camus..."
(Recensione modificata il 05/07/2012 - 01:37 pm)

Recensore Junior
08/05/12, ore 23:12

o mamma......un'altra storia da lacrime!!!!!
quasi quasi mi stai facendo abituare ad un camus romanticone!!!!
anche questa storia è molto dolce...al che mi chiedo sempre perché la mentecatta di saori,oltre a risvegliare i bronzini,non abbia fatto lo stesso con i gold saint che forse sarebbe stato meglio!?
almeno sti due potevano continuare allegramente la loro storia!^^

Recensore Veterano
10/02/12, ore 22:44

Oh miei dèi, è.. è stupenda! Bellissima! *O*
Che belle parole, mi sono commossa! ç_ç *asciuga una lacrimuccia*
Io che quando è morto Camus ho pianto ç_ç Poverino!
Complimenti, hai reso bene i sentimenti e poi scrivi proprio bene! ^^
Ciao e besos! <3

Recensore Master
09/02/12, ore 16:46

Tu mi hai uccisa!!! Uccisa... Massacrato la mia anima... definitivamente! Non puoi scrivere cose del genere, non puoi!!! Tristezza, oh tristezza infinita!!! è semplicemente perfetta la tua ultima chicca! Non c'è niente di fuori posto e ogni songola parola è pervasa di sentimenti tristi. Come faccio a spiegarmi??? Le parole sono troppo limitate per descrivere quello che mi hai fatto provare... Sniff.. sniff! Il pezzo dove Camus è agonizzante e cerca disperato di resistere per vedere ancora una volta il suo amato Milo... Il suono della sua voce che giunge appena perchè già l'abisso nero lo sta risucchiando... è.. è davvero straziante!!! :'( :'(

Nuovo recensore
09/02/12, ore 16:22

L'ho letta ieri e l'ho messa subito tra i preferiti, ma non ho fatto in tempo a recensirla.. speravi di essertela cavata senza di me, eh?
E invece eccomi qui, a dirti che.. sei orribile.
Dico, hai presente che cos'è il compleanno?
Ebbene, è una festa atta a celebrare lo scorrere degli anni rispetto alla propria nascita.
FESTA, capito? Non puoi parlare di compleanno e poi scrivere questo. E' antitetico, come regalare un uovo di Pasqua a Natale. Ok, basta, mi zitto.
Bellissima, come e più delle altre.
Però c'è un difetto: visto che ogni cosa del genere che scrivi è bella in egual misura, a lungo andare nel leggerle uno si "abitua", e non le apprezza allo stesso modo delle prime.
Ci stai viziando, ecco.
Comunque, lasciatelo dire, dopo "Dimentica" questa è quella che preferisco.. sarà perchè è stata scritta dal punto di vista di Camus, che so esserti più caro di Milo.
L'atmosfera onirica, sfumata, quasi incorporea che permea i vari passaggi.. e poi Camus è così Camus.
" Stringevo i denti, e ti pregavo di far presto, chè la morte non aspetta.".
 
In genere, l'ultimo desiderio dei condannati a morte viene esaudito, ma quello dell'Acquario, che consiste semplicemente nel morire fra le braccia di Scorpio no. Nemmeno questo gli è concesso.
Hai delineato in maniera efficace le differenze fra Milo e Camus: l'uno, che pensa alla vita e l'altro che invece non riesce a dimenticare la presenza della morte alle sue spalle.
In fondo, ciò è dato dalle diversissime condizioni in cui sono cresciuti: la Grecia, la terra del sole e delle leggende, e la Siberia, il luogo dell'eterno freddo.
Come ti ho detto in una recensione a un'altra storia che ora non mi sovviene, secondo me il paese d'origine ( che per Camus si può considerare la Siberia, visto che in Francia pare ci sia solo nato) è fondamentale per la formazione del carattere.
" Cercami in tutte le cose belle, e lì mi troverai..."
Questa frase, e il pezzo che segue.. stupendi. Soprattutto quando parli del volto dei compagni: fa capire come, in qualche modo, ognuno di loro sia accomunato da un qualcosa che li rende tutti "simili", compagni inseparabili di uno stesso destino (mah, che riflessioni).
La piccola descrizione del mondo "extraterrestre" mi ha ricordato un pò l'atmosfera dantesca del Paradiso, con i vari cieli che girano in perfetta simmetria..
" Non ci crederai: son le milioni di cose che non ti ho detto mai.".
Dillo, che hai preso spunto dalla frase di Raf: " Un solo rimpianto, come un verdetto sbagliato, non ci crederai, milioni di cose che non ti ho detto mai". Disonesta :P
" Ma soprattutto sono dentro di te, nel tuo cuore.
Respirerò col tuo respiro, toccherò con le tue dita, guarderò coi i tuoi occhi.".                                                                                                                 

Si si, sei proprio una persona orribile. E questo vale anche per il finale.
Nonostante questo, devo rinnovarti i miei complimenti: per quello che scrivi.. e sì, anche per come.
Ovvia, anche questa dolorosissima spina nel fianco me la sono tolta.. certo che mi stai dando da fare in questi giorni! Dove lo trovi il tempo per tutto?!

Recensore Junior
09/02/12, ore 15:49

La canzone è bellissima, così come la storia... ^-^
Si vede che l'hai scritta con amore!
Non ho molto da dire, la tua storia parla da sè...
"Cercami in tutte le cose belle, e lì mi troverai...", credo che lì tu abbia superato te stessa!
Ma come fai ad avere il potere di farci commuovere così?

Recensore Master
08/02/12, ore 19:08

Le tue storie sono una droga... mi fanno del male, eppure non riesco a disintossicarmi ù.ù
Tristissimaç_ò ah, quanto è tragicaç_ç
Lo fai apposta, io lo so... ma d'altra parte, per questi due è così: il lieto fine è lontano...
La morte di Camus, una pugnalata al cuore per Milo, eppure l'acquario gli chiede di non piangere, se davvero lo ama.
ma come può non piangere?
Le parole di Camus, sono molto struggenti, commoventi. Mi metterei a citare i passaggi che preferisco, ma finirei per citare l'intera storia, quindi evito.
"Vedrai quel mio raro sorriso", quel sorriso che concedeva solo a Milo.
Ed è bello comuqnue vedere che Camus ha la possibilità di pensare anche ad Atena, prova che è un vero cavaliere.
La cosa più bella è forse il fatto che lui, nonostante sia morto e la sua vita sia ormai un ricordo nebuloso, non riesce a dimenticare Milo...
non ho altro da dire.
Brava, come sempre. Forse se le tue storie non fossero così tristi, non avrebbero lo stesso effetto.

Recensore Master
08/02/12, ore 17:50

Che dire, se non che è bellissima.
tutte le volte io mi immedesimo in Milo, tutte le volte penso al dolore che ha provato e che prova tutti i giorni senza il suo Camus.
Come si fa ad andare avanti?
Camus gli dice "Non piangere Milo, se davvero mi ami: io vivrò attraverso di te." ma come si può non piangere un amore così grande come il loro? è impossibile.
La frese che Milo dice a Camus "" . Senza di te, questo spettacolo sarebbe immensamente triste. Tutto sarebbe triste, senza di te".racchiude tutta la gioia di vivere che aveva,ma ora anche se Camus da lassà gli chiede di vivere e continuare a guardare tutto ciò che lo circonda, tutte le bellezze e di pensare a lui, beh, Milo non può avere tutta quella gioia di prima. Si puo' pensare a lui e sorridere del suo ricordo, ma nn potrà mai essere felice sapendo che non rivedrà piu' quel "raro sorriso" che almeno quelle poche volte lo portava alle stelle, le stesse da dove ora Camus veglia su di lui.
Brava _Camus_ anche questa mi ha toccata molto come tutte le precedenti.
ciao

Recensore Master
08/02/12, ore 15:48

Piango. Davvero.
Non solo sei una delle poche che riesce a farmi apprezzare questa coppia insieme, ma le atmosfere eteree che descrivi mi commuovono davvero tanto.
Camus, tu sai tutto di me. Tutto, ogni singola sfumatura della mia persona ti è nota.
Invece io a volte ho come l'impressione di non conoscerti affatto".
Mi conosci quanto basta a amarmi. Non ti pare sufficiente?".


Respirerò col tuo respiro, toccherò con le tue dita, guarderò coi i tuoi occhi.

Per me, questi due passaggi sono i più belli :) e ancora tanti auguri al nostro cucciolone.
E scusami per questa specie di recensione scrausa :S
Vale^^

Recensore Veterano
08/02/12, ore 14:07

Confermo, sei l'unica che riesce a farmi apprezzare uno shonen-ai! Come lo descrivi tu, l'amore tra Camus e Milo sembra il sentimento più puro e perfetto che esista, tanto profondo da superare anche il confine della morte. Davvero un bellissimo modo per celebrare il compleanno del Cavaliere dell'Acquario :) alla prossima storia/aggiornamento!

Nuovo recensore
08/02/12, ore 13:40

Mamma quanto è triste questa one-shot. Ma quanto è dolce, al contempo. Parla di sentimenti lievi, della paura e del dolore della perdita. E poi, ho sempre amato L'ARCOBALENO, con quella sua tenerezza struggente e saggia,  che qui è perfetta. Che ironia indovinata, che Camus, accidenti a lui, si decida ad aprire quella preziosa boccaccia soltanto quando la morte impedisce all'oggetto del suo amore di sentire le sue parole. O almeno, di sentirle con le orecchie. Azzeccatissimo, perché un carattere come il suo non si esprime apertamente, lascia ad altri le parole. E Milo, che qui intravediamo soltanto, è perfetto anche lui, nel suo voler condire il loro rapporto con le parole, ma in fondo consapevole che quello che conta c'è già.
Cavolo, è proprio bella.
E non smettere di pensare altre storie così, anche senza la scusa degli anniversari. :P