Valutazone ricevuta al contest "Ready, set... Go!" indetto da me sul forum di Efp, al quale questa storia si è classificata quarta.
Quando ti assegnai razza e mestiere ero sicura che avresti chiesto il cambio di almeno una delle due: un’eventualità che non si è verificata e che, anzi, ti ha portata a scrivere un racconto carico di sentimento e malinconia, molto avvincente e decisamente originale.
Questa storia mi ha veramente colpita: ho apprezzato molto il fatto che tu non ti sia fermata alla razza che t’era stata assegnata ma vi abbia introdotto i drow – etnia che io amo veramente molto – caratterizzandone la razza in maniera molto buona, esattamente come ai fatto con quella del protagonista. Ukrik è un personaggio complesso, diviso fra una natura quasi bestiale e un passato che riemerge a sprazzi, dolce e amaro come le note dello strumento ch’è suo compagno e che evoca i ricordi sopiti. Ho stimato molto il modo in cui hai saputo sfruttare la razza per dare tridimensionalità al tuo protagonista: l’idea che fosse divenuto tale per una maledizione è buona al pari della lotta che le due anime – quella del Bodak e quella dell’elfo – combattono per la salvezza. Poco chiaro invece è il motivo per cui Aladril sia stato condotto dinnanzi alla matrona, qualcosa che sarebbe bello vedere più sviluppato.
Nonostante lo stile non sia molto fluido, l’atmosfera di oppressione nella quale è costretto a vivere Ukrik serpeggia attraverso lo scritto fino al lettore minacciando di catapultarlo più a fondo nelle vicende del fu elfo: minaccia smorzata purtroppo dallo stile, sul quale ha pesato molto l’assenza di forme di forme di punteggiatura diverse dal punto e dalla virgola, talvolta di congiunzioni, di cui c’è necessita per rendere il discorso più fluido, meno frammezzato. Detto ciò, lo forma in se è buona, perfettamente in linea con l’atmosfera di disperazione e malignità che intendevi creare.
Nel complesso, dunque, un buon lavoro che necessita, a mio parere, di una piccola sistemata per divenire ottimo. |